Michael Fliri
Jan Hoeft
Amalia Pica
Teatro Valdoca
Nico Vascellari
Francesca Grilli
Alessandra Saviotti
Con Michael Fliri, Jan Hoeft, Amalia Pica, Teatro Valdoca, Nico Vascellari. La mostra, nell'ambito di Drodesera, introduce il progetto di creare una collezione di oggetti che conservino l'energia e la tensione delle performance.
a cura di Francesca Grilli e Alessandra Saviotti
Il 23 luglio 2014 alle ore 19.30 Centrale Fies, in occasione di Skillbuilding
-
Drodesera 2014, presenta ‘Una
pratica indeterminata’ la prima mostra che inaugura il
progetto
Collezione Centrale Fies.
La mostra curata dall’artista
Francesca Grilli
e la curatrice
Alessandra Saviotti
combina sia opere che
testimoniano il passaggio di una generazione performativa nei luoghi della Centrale, sia opere di artisti
internazion
ali invitati appositamente per l'occasione. 'Una pratica indeterminata' racconta la presenza e allo
stesso tempo l’assenza dell’oggetto in ambito performativo che diviene perno imprescindibile dell’azione
stessa. La mostra prende in esame la presenza e all
o stesso tempo l’assenza dell’oggetto attraverso i lavori
di
Michael Fliri, Jan Hoeft, Amalia Pica, Teatro Valdoca, Nico Vascellari. Gli elementi che compongono la
scena o utilizzati durante una performance, infatti, riducono la distanza tra conoscenza e i
nconsapevolezza
poiché rappresentano la rivelazione dell’opera stessa. In base ad un processo pedagogico, l’uso e l’analisi
dell’oggetto suggeriscono l’effettiva trasmissione della ricerca e del significato dell’opera.
Attraverso il lavoro degli artisti si
enfatizza l’oggetto, tuttavia non riducendolo a una sorta di reliquia iconica
rappresentata da immagini e video documentativi. L’opera non è un feticcio di quello che è successo
durante l’azione performativa, ma diviene lo svelamento dell’azione stessa. Gli equilibri tra gesto e stasi, tra
spazio vuoto e pieno sono riconsiderati con l’intento di spostare il piano di intervento del pubblico stesso.
La fruizione infatti, da passiva diventa attiva attraverso l’immaginazione che gli oggetti performativi evocano nel contesto specifico della centrale.
Ecco perché pratica indeterminata: la mostra è un tentativo di attualizzare e presentare in modo differente
l’eco di un’azione senza tuttavia snaturarne il significato originario, ma piuttosto arricchendone la forza.
Il percorso espositivo è declinato in cinque differenti capitoli secondo l’attivazione e l’utilizzo in scena dei
diversi dispositivi installati in vari luoghi della centrale.
LA COLLEZIONE
La mostra ci introduce al nuovo progetto di Centrale Fies: cre
are una collezione di oggetti che conservino
l'energia e la tensione delle performance stesse prodotte in questo luogo. Collezione Centrale Fies è una
delle rare collezioni dedicate alla performance e alle arti performative in Italia. L’idea di collezionar
e opere
d’arte legate a questo luogo nasce dalla volontà di tracciarne finalmente la storia legata alla nascita di una
generazione performativa che ha visto nella Centrale il maggior catalizzatore per la sperimentazione.
Attraverso il festival Drodesera -organizzato dagli anni ‘80 prima nelle piazze e strade di Dro, poi dal 2002 in
sede stabile alla centrale idroelettrica di Fies- si è sviluppato un sistema insolito nel nostro paese per il
sostegno degli artisti attraverso l’organizzazione di residenze ded
icate puramente alla creazione e alla
sperimentazione. Ecco perché dopo dodici anni di spettacoli, residenze, esperimenti creativi e
performances, si è deciso di iniziare a scrivere metaforicamente la storia della centrale attraverso una
collezione dedicat
a alla performance e all’arte performativa. Le opere che compongono la collezione sono
scelte tra le produzioni più significative degli ultimi anni e sono il frutto di uno scambio intenso tra lo spazio,
la direzione artistica e l’artista stesso. L’opera ch
e ne scaturisce è quindi frutto di un processo creativo
finalizzato alla nuova autonomia all’opera che manterrà l’essenza performativa dell’esperienza attraverso
l’oggetto o l’azione stessa. L’intento della collezione è di offrire ai fruitori un’esperienza
significativa
rendendo la storia del luogo accessibile attraverso le opere che diventano la testimonianza del lavoro svolto
con gli artisti nel corso degli anni. Nello stesso tempo la collezione rappresenta una risorsa comune,
qualcosa che può e deve nece
ssariamente essere condiviso non solo a livello locale ma anche nazionale e
internazionale, per consentire anche a un pubblico diverso, l’esperienza e l’essenza della performance.
Nella mostra è presente solamente un'opera appena acquisita della nuova coll
ezione: Michael Fliri,
Something uncovered can't be covered again, 2013.
Immagine: Micheal Fliri, Something uncovered can’t be covered again, 2013, Centrale Fies, Dro
Info: Manuel Morisetti
manuelmorisetti@centralefies.it / +39 349 6431019
Opening 23 luglio 2014 ore 19.30
Amalia Pica (RA/UK) - Eavesdropper - performance dalle 19.30 alle 21.30
e dal 25.07 al 02.08
Jan Hoeft(D) - We'll Never Stop Living This Way - performance dalle 21.00 alle 22.00
Centrale Fies
Loc. Fies 1 - 38074 Dro (Tn)
ore 19.00/24.00