Fondazione Galleria Civica - Centro di Ricerca sulla Contemporaneita'
Trento
via Cavour, 19 (secondo ingresso via Belenzani, 46)
0461 985511 FAX 0461 237033
WEB
Katarzyna Kozyra
dal 19/2/2004 al 30/5/2004
0461 985511 FAX 0461 237033

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calendario eventi  :: 




19/2/2004

Katarzyna Kozyra

Fondazione Galleria Civica - Centro di Ricerca sulla Contemporaneita', Trento

I suoi lavori hanno spesso suscitato scandalo perche' toccano temi sociali scottanti: la privacy, la violenza, l'anzianita', la malattia. Sempre però con una qualità poetica altissima, che talvolta riconnette l'indagine sulle condizioni sociali contemporanee a rimembranze della storia dell'arte. In mostra e' esposta gran parte della sua produzione, perlopiu' videoinstallazioni e fotografie. Durante il corso della mostra, all'inizio di maggio, l'artista realizzera' anche un'opera specifica per la citta' di Trento. A cura di Fabio Cavallucci e Hanna Wroblewska


comunicato stampa

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a cura di
Fabio Cavallucci e Hanna Wroblewska

La prima personale italiana di Katarzyna Kozyra si inaugura il 20 febbraio, alle 18.00, presso la Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento, per restare aperta fino al 30 maggio 2004. Apprezzata dalla critica internazionale alla Biennale di Venezia del 1999, dove la sua videoinstallazione Men's Bathhouse nel Padiglione polacco ricevette una menzione della giuria, l'artista ha già esposto in alcuni dei massimi centri dell'arte mondiale, dalla Biennale di San Paolo al Reina Sofia di Madrid.
Artista polacca forte e provocatoria, i cui lavori hanno spesso suscitato scandalo, Katarzyna Kozyra tocca temi sociali scottanti: la privacy, la violenza, l'anzianità, la malattia. Sempre però con una qualità poetica altissima, che talvolta riconnette l'indagine sulle condizioni sociali contemporanee a rimembranze della storia dell'arte.
In mostra viene esposta gran parte della sua produzione, perlopiù videoinstallazioni e fotografie: Blood Ties, del 1995, in cui giovani ragazze e ragazzi sono fotografati accostati a simboli archetipici rossi di sangue, come la croce o la mezzaluna; Women's Bathhouse, del 1997, che riporta le immagini ''rubate'' nelle terme femminili, in cui i corpi opulenti delle bagnanti, avvolti dal vapore, ricordano le atmosfere dei dipinti di Ingres e Delacroix; Men's Bathouse (1999), in cui l'artista si è addirittura travestita da uomo, con pene finto e peli posticci, per accedere al ''santuario maschile'' delle Terme di Budapest e spiare con telecamere nascoste i comportamenti degli uomini in una situazione di piena libertà: un lavoro altamente poetico, ma che tocca la problematica della privacy, oggi messa in discussione dalle tecnologie contemporanee.
Non esente da cinismo, l'artista ha però indagato con crudezza anche la sua condizione personale, quando ammalata di una grave forma di cancro si è messa a nudo per la serie di fotografie e il video Olympia (1996), nella posa del celebre dipinto di Manet, ma tumefatta, emaciata per gli effetti delle cure di chemioterapia, mentre la serva nera alle spalle è diventata un'infermiera.
Sarà esposta inoltre la complessa videoinstallazione The Rite of Spring (1999-2002), in cui degli anziani ballerini ultraottuagenari, ormai semianchilosati, tornano a danzare al ritmo di Stravinskij attraverso il sistema dell'animazione cinematografica: distesi su un panno bianco, nudi con i sessi invertiti - finti peni alle femmine e finte vulve ai maschi - si muovono step by step, fino a ricostruire agili passi di danza, salti e piroette una volta che l'immagine è proiettata velocizzata. Lavoro ironico, grottesco, ma che pone al centro dell'attenzione la problematica dell'anzianità, della diversità del ritmo rispetto all'età giovanile.
Sul ritmo e la danza, tema a cui l'artista si è particolarmente dedicata nel 2002, sarà anche esposta la videoinstallazione Lords of the Dance, in cui personaggi dal corpo color oro e muniti di caschi si lanciano in esercizi acrobatici ispirati a reminescenze simboliche.
Durante il corso della mostra, all'inizio di maggio, l'artista realizzerà anche un'opera specifica per la città di Trento, una performance inedita a cui sta attualmente lavorando.

Per l'occasione viene pubblicato il primo catalogo in italiano e inglese dedicato all'artista, a cura di Fabio Cavallucci e Hanna Wróblewska, che oltre ai saggi dei curatori contiene testi di Massimiliano Gioni, Laura Hoptman, un'intervista a Katarzyna Kozyra di Artur Zmijewski e numerose immagini di tutti i lavori finora realizzati.

Sostiene questa iniziativa, come le altre della Galleria Civica, il Grand Hotel Trento della catena Boscolo Hotels.

Inaugurazione: 20 febbraio 2004 ore 18.00

Galleria Civica di Arte Contemporanea
via Belenzani 46, Trento
h. 10.00 -18.00. Chiuso lunedì
biglietto intero euro 2,60
ridotto euro 1,60 Acquisto presso la Galleria Civica

Visite Guidate su prenotazione per gruppi min. 10 persone

CATALOGO Katarzyna
Kozyra, catalogo italiano e inglese a cura di Fabio Cavallucci e Hanna Wróblewska, con testi di Massimiliano Gioni e Laura Hoptman e un'intervista all'artista Artur Zmijewski, 126 pp., oltre 120 immagini a colori, Silvana Editoriale.

Ulteriori informazioni sull'artista all'indirizzo: http://www.katarzynakozyra.pl

Ufficio Stampa Galleria Civica di Arte Contemporanea Barbara Gambino Tel. 0461 986138
Artlink Tel 0471 500483

----english

Curated by
Fabio Cavallucci and Hanna Wroblewska

The first personal exhibition in Italy of Polish artist Katarzyna Kozyra will open at the Galleria Civica di Arte Contemporanea di Trento on the 20th of February 2004 at 6 p.m., until the 30th of May 2004. Her video installation Men's Bathhouse in the Polish pavilion at the Venice Biennial in 1999 received special acclaim by the jury. The artist, following international critical success, has shown in some of the most prestigious contemporary art centres in the world, such as the MoMA, NY and the Reina Sofia in Madrid.
A strong and provocatory artist whose work has often invoked scandal, Katarzyna Kozyra touches upon sensitive social themes such as privacy, violence, old-age and illness. Always, however, maintaining a notably high poetic quality that eloquently reconnects her research on contemporary social conditions to elements selected from the history of art.
The best part of her artistic production to date will be on show, predominantly featuring video installation and photographs. Blood Ties (1995), depicts young naked females who have been photographed next to blood-red archetypal symbols such as a cross or a half-moon. Woman's Bathhouse (1997) brings together images stolen from a bathhouse in Budapest, in which the fat bodies of the bathers, enveloped in the steam, are reminiscent of the atmospheres often found in Ingres and Delacroix's paintings. Men's Bathhouse (1999), on the other hand, sees the artist disguised as a man, a naked man with a false penis and fake bodyhair, in order to access, incognito, the ''male sanctum'' where she uses hidden cameras to spy on the men's behaviour at a moment when they find themselves in full freedom. The result is a highly poetic work, that touches upon the problems with privacy that are put into discussion today by diffused contemporary technology.
The artist has also delved cynically into her own personal condition; extremely ill with a serious form of cancer, she photographed herself naked as The Olympia (1996), replicating the pose of the celebrated Manet painting, yet depicting her self image as swollen and emaciated following the chemotherapy treatment, whilst the figure of the black servant at her back has been substituted by that of a nurse.
Also on show will be the complex video installation The Rite of Spring (1999-2002), in which elderly over-eighties dancers, by now stiff and inflexible, make a come-back and return to dance to the rhythm of Stavinskij. The elderly protagonists are naked and sometimes with inverted sexes (fake penises on the women and fake vulvas on the men), lying down on a white floor, they move step-by-step, until they reconstruct nimble dance moves, jumps and pirouettes. Once the images are speeded up, manipulated through a series of animation and projected in vertical, the impression is that of an agile and youthful dance. It is an ironic and grotesque work, that also manages to bring to light the problems of the elderly and the diversity of rhythm.
Dance is a theme that the artist has been particularly dedicated to in the last years, featured also in the video installation Lords of the Dance, in which the protagonists execute acrobatic movements with gold painted bodies and bearing helmets.

In addition to the afore mentioned works, the artist will also realise a site specific work for the city of Trento.

A catalogue in Italian and English will be published for the occasion, curated by
Fabio Cavallucci and Hanna Wroblewska, with texts written by curators Massimiliano Gioni and Laura Hoptman and an interview with Katarzyna Kozyra by Artur Zmijewski, plus numerous images of all the realised works.

In collaboration with Zachenta, National Gallery of Art, Warsaw.

website of the artist: http://www.katarzynakozyra.pl

Press offices:
Galleria Civica di Arte Contemporanea Barbara Gambino Tel. ++39 (0)461 986138
Artlink Tel ++39 (0)471 500483

Galleria Civica di Arte Contemporanea
via Belenzani 46, Trento
Hours: h. 10.00 - 18.00. Monday closed

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