Visione esistenza resistenza. Gli artisti lavorano, consapevolmente o meno, considerando utopia e visionarieta'. Propongono una distorsione lisergica dell'oggetto, del soggetto, del concetto stesso di opera d'arte. Insistono sulla riflessione su se stessi, sulla centralita' dell'individuo, sull'uomo in tutte le sue manifestazioni emotive, spirituali, politiche e sociali. Jens Haaning, Aleksandra Mir, Dan Peterman, Steven Pippin, Luca Vitone; a cura di Gigiotto del Vecchio
----english below
(visione esistenza resistenza)
a cura di Gigiotto del Vecchio
Jens Haaning, Aleksandra Mir, Dan Peterman, Steven Pippin, Luca Vitone
La scelta di non titolare la mostra rientra nell'intento realizzativo del
progetto: lasciare alle opere, assolute protagoniste, libero spazio
espressivo, partendo dai concetti di visione, esistenza, resistenza. Tre
parole, concettualmente semplici, ma, parte di una serie di chances per la
realizzazione, evidentemente complessa, di un ''mondo migliore'' fatto di
semplici relazioni, fantasia, riflessioni culturali ma anche di antagonismo
e dura opposizione. Gli artisti lavorano, consapevolmente o meno,
considerando utopia e visionarietà . Propongono una distorsione lisergica
dell'oggetto, del soggetto, del concetto stesso di opera d'arte. Insistono
sulla riflessione su sé stessi, sulla centralità dell'individuo, sull'uomo
in tutte le sue manifestazioni emotive, spirituali, politiche e sociali.
''Visione esistenza resistenza''. Elementi, dunque, propri a ciascuno degli
artisti che, pur appartenenti ad un'ampia fascia generazionale, potrebbero
essere considerati elementi propedeutici ad un progetto di palingenesi.
JENS HAANING
Jens Haaning si concentra sulla composizione della società e su
come ''il potere'' si esprime e comunica all'interno di essa. Più i livelli di
immigrazione e di alienazione aumentano e più aumenta il razzismo e
l'isolamento. Haaning è uno dei pochi artisti scandinavi ad aver
confrontato, con incredibile sintesi intellettuale e poetica, la propria
condizione con quella di chi vive ai margini della struttura civile e
sociale. Vive e lavora a Copenhagen.
ALEKSANDRA MIR
Il lavoro di Aleksandra Mir spesso prende forma dai processi
sociali e da questi acquisisce forma e significato. L'opera d'arte è per
l'artista polacca, ormai americana d'adozione, un esercizio che si forma
nella vita di ogni giorno. Un organismo umanistico e giocoso dagli ampi
presupposti sociali. Da tale punto di partenza l'opera e la discussione si
estendono verso condizioni più generali quali tradizione, regola,
categorizzazione. In questo modo Mir riesce a connettere la cultura del
tempo libero e la vita lavorativa in una dimensione che è allo stesso tempo
metafora e circostanza produttiva. E' stata selezionata tra i partecipanti
alla prossima Biennale del Withney Museum di New York. Vive e lavora a New
York.
DAN PETERMAN
Il lavoro di Dan Peterman focalizza la propria attenzione sul
costante movimento e sulla trasformazione di materiali riutilizzabili quali
plastica, alluminio e rifiuti infiammabili. L'utilizzo per le proprie
sculture o installazioni, attraverso il riciclo, di ciò che l'uomo decide di
buttare, tende a sottolineare l'analisi delle sotto e sovrastrutture sociali
attraverso il rifiuto. Ma non solo: anche attraverso i materiali di utilizzo
comune nella nostra società . Quello di Peterman si spinge nella direzione di
un gesto artistico estremo, il riciclaggio dei materiali per la creazione di
opere d'arte in una sorta di pronto soccorso ecologico della cultura visiva.
Vive e lavora a Chicago.
STEVEN PIPPIN
Il lavoro di Steven Pippin, tra il 1982 ed il 1991, consiste
in fotografie scattate utilizzando macchine fotografiche non convenzionali.
Sono le ''pin - hole cameras'', come lui stesso le definisce, realizzate
convertendo parti di arredamento quali lavatrici ed altri oggetti. Pippin
ha, ad esempio, fatto diventare un'ordinaria vasca da bagno una camera con
cui ha fotografato il suo corpo nudo. Dal 1991decide di realizzare anche
delle macchine fantastiche ma comunque funzionali al concetto di impressione
dell'immagine o di movimento. Steven Pippin è nato a Redhill nel 1960. Ha
studiato ingegneria ed arte. Nel 1999 è stato selezionato per il prestigioso
Turner Prize, in occasione del quale ha realizzato Laundromat-Locomotion. L'
opera e' scaturita dalla trasformazione di dodici lavatrici a gettoni in
macchine fotografiche al fine di esplorare la relazione tra visione ed
movimento attraverso la fotografia. Vive e lavora a Londra.
LUCA VITONE
Importante in Luca Vitone e' il rapporto con l'aspetto sociale
sia in quei lavori che ridefiniscono o si confrontano con lo strumento
cartografico come rappresentazione della configurazione di un territorio,
sia in quelli che si relazionano con la città . Citta' vista come luogo dove
si intrattiene l'esperienza del viver quotidiano in rapporto con la nostra
memoria personale e collettiva ma anche come luogo in cui si definisce
l'incontro con l'altro o il paesaggio in cui ritroviamo l'elemento del
pittoresco contemporaneo. Questo, però, e' solo un aspetto della sua
produzione. Importante e', infatti, anche una serie di lavori legati ad un
percorso più esistenziale. Sono viaggi più personali, itinerari più intimi
in cui si identifica la necessità di appartarsi, di intrattenere una
relazione circoscritta a due persone. Luca Vitone ha partecipato all'ultima
edizione della Biennale di Venezia, nella sezione Utopia Station, a cura di
Hans Ulrich Obrist, Molly Nesbit, Rirkrit Tiravanija. Vive e lavora a Milano
Immagine: Steven Pippin, Toilet Paper Stealing Machine, 2000. Valigetta con batteria all'interno 33 x 42,5 x 17 cm
Inaugurazione venerdì 20 febbraio ore 18.00
FRANCOSOFFIANTINO ARTECONTEMPORANEA
Via Rossini 23 10124 Torino
da martedì a sabato 16.00  19.30
----english
Untitled (Vision Existence Resistence)
Curated by Gigiotto del Vecchio
Jens Haaning Aleksandra Mir Dan Peterman Steven Pippin Luca Vitone
The choice of not giving a title to the exhibition is intentional and can be
seen within the realization of the project: to leave the works, the absolute
protagonists, free, expressive, space, starting with the concept of vision,
existence and resistance. Three words, conceptually simple starting with a
series of occasions for the evidently complex realization of a ''better world''
made up of simple relationships, imagination, cultural reflections but also of
antagonism and fervent opposition. The artists work, whether they know it or
not, taking into consideration utopia and vision. They propose a hallucinogenic
distortion of the object, subject and concept of the work. They insist upon
inward reflection and introspection of the individual and of man in all his
emotive manifestations, spiritual, political and social. ''Vision existence
resistance'' the elements from these artists all of differing ages, can be
considered educational elements for a project on new birth.
JENS HAANING Jens Haaning concentrates on the composition of society and how
''power'' is expressed and communicated within it. The more the levels of
immigration increase the more racism and isolation increase. Haaning is one of
the few Scandinavian artists to have confronted, with incredible synthesis both
intellectually and poetically, his own condition with that of those who live an
emarginated existence within society.
ALEKSANDRA MIR Aleksandra Mir's work often takes form and significance from the
processes of society. For this adopted American artist born in Poland, art is
an exercise which is carried out daily. A human and playful organism with great
social presuppositions. From this starting point the works and the discussions
extend themselves towards more generic conditions such as, tradition, rules and
regulations and categorizations. In this way Mir is able to unite free-time
culture to working lif,e in a dimension which at the same time is a metaphor and
a moment of production. She was chosen to participate in the Withney Museum
Biennial, New York. She lives and works in New York.
DAN PETERMAN Dan Peterman's work makes you focus on constant movement and the
transformation of re-usable materials such as plastic, aluminium and inflammable
waste. The use of recyclable material in his sculptures and installations, that
which man decides to throw away, tends to emphasize the the under and over
structure of society through waste. But not only waste, he also uses commonly
used materials in our society. Peterman's work pushes you towards an extreme
artistic gesture, the recycling of material for the creation of works of art in
a sort of ecological first-aid on visual culture. He lives and works in
Chicago.
STEVEN PIPPIN The works of Steven Pippin between 1982 and 1991 are photographs
taken with a non-conventional camera. A ''pin-hole camera'' as he calls it made by
converting pieces of furniture such as washing-machines and other objects. For
example, Pippin converted an ordinary bath into a camera with which he
photographed his own nude body. In 1991 he decided to create fantastic but
functional cameras, their conception was the impression or movement of the
image. Steven Pippin was born in Redhill in 1960. He studied engineering and
art. In 1999 he was chosen for the prestigious Turner Prize and for this he
created the ''Laundromat-Locomotion''. This works consists of 12 washing machines
transformed into cameras, the objective is to explore the relation between
movement and vision through photography. Pippin lives and works in London.
LUCA VITONE that which is important in Luca Vitone's work is the relationship
between the social aspect, in those works which redefine or compare using a
cartographic instrument such as a representation of a configuration of a piece
of land, to those works which are realized with a city. A city, seen as a site
where one lives the experience of daily life within a relationship of a
personal and collective memory but also a site in which one defines a meeting or
a place in which elements of contemporary painting can be found. This, however,
is only one aspect of his work, it is in fact an important element, a series of
work linked to an existential course. These are personal journeys, intimate
itineraries in which he identifies the need to belong, the necessity to live a
relationship between two people. Luca Vitone participated in the last Venice
Biennial, in the Utopia Station section curated by Hans Ulrich Obrist, Molly
Nesbit and Rirkit Tiravanija. Luca Vitone lives and works in Milan.
Giggiotto Del Vecchio art critic and free lance curator, lives and works in Naples.
Opening: friday 20 february h. 18.00
Address: Via Rossini 23 10124 Torino
Opening hours: from Tuesday to Saturday 16.00 - 19.30