Brocchiglie. Perche' Tela dipinta su tela, tela su tela dipinta? Non e' un gioco di parole ma un importante punto di arrivo. In questi quadri non c'e' piu' confine tra natura e pittura. Non e' piu' possibile stabilire se e' il supporto di tela a sostenere la tela dipinta, o viceversa quest'ultima a far da supporto alla realta'; oppure se nello stesso tempo realta' e finzione (ma e' piu' vera la realta' della natura o quella della pittura? Delle due quale e' realta' e quale finzione?) tengono e sono tenute. Pittura e natura si sommano, si fondono. Vivono in un continuo capovolgimento dei ruoli.
BROCCHIGLIE
Perché Tela dipinta su tela, tela su tela dipinta? Non è un gioco di parole ma
un importante punto di arrivo. In questi quadri non c'è più confine tra natura e
pittura. Non è più possibile stabilire se è il supporto di tela a sostenere la
tela dipinta, o viceversa quest'ultima a far da supporto alla realtà ; oppure se
nello stesso tempo realtà e finzione (ma è più vera la realtà della natura o
quella della pittura? Delle due quale è realtà e quale finzione?) tengono e sono
tenute. Pittura e natura si sommano, si fondono. Vivono in un continuo
capovolgimento dei ruoli. E questa è la scintilla della vita nel tempo fermo e
nell'eternità dell'arte. Un gioco a tre. Di rimandi e di complicità , di emozioni
sulfuree, di odori inebrianti, di verdi odalische che il tempo ha ormai
consunto. Ma anche di fossili lontanissimi, privi di odori, nei quali è
possibile ravvisare solo la bellezza del colore e della forma, la
stratificazione della trama e dell'ordito sedimentate a tratti in età lontane.
Cosa è mai la memoria! Straordinaria complicità di una tela che tiene una tela
dipinta sulla quale è adagiata una tela rossa e flessuosa: donna e pittura come
la donna che l'ha indossata.
L'emersione improvvisa della Brocchiglia da un campo colorato è un canto
ammaliatore di Sirena, un fruscio di paglia, un orizzonte rosa, un dubbio venuto
giù. Un rosso che si ritrae sul nero che ciondola. Due rettangoli di tela
separati, uniti dal buio perspicace conoscitore di un connotato che è cambiato.
Le Gocce fossili, adesso patinate di un bel giallo dorato, hanno il loro spazio,
finalmente! Chiuso o aperto poco importa, tanto non lo portano indietro.
Contenendolo nel minuscolo, lo avvolgono e rimangono ferme lì a respirarlo.
Invece, riportano quel che resta del guardar di una Brocchiglia nelle altre in
una spirale sonora allungata: il crescendo di un sospiro. Di contro, una nota
bassa stenta a capire che allontanarsi non è come aspettare il primo quadro,
consumato dagli sforzi compiuti per affermare che è ancora il caso di dipingere
uno spazio.
Tutto questo accade includendo preziosa conoscenza aspirata da un impegno
improvviso quanto esaltante. Come una luce chiarissima che riesce, sia pure per
poco, ad illuminare un giorno di tempesta squarciando un cielo scuro con una
saetta che appare, su una strada che immaginiamo già tracciata, e in un
rotolante, affermativo borbottio scompare.
Collane di tanti fili e tanta storia si svolgono su riverberi frontali e si
appiattiscono per riemergere sempre più vere; proprio come se si trovassero
davanti all'artefice che da sempre sogna di dar forma a un pensiero prezioso
cantando in coro con le gocce del mare.
Quello che poi diventa un duetto accorato, si avvia all'innumerevole
proliferazione di strisce che nutrono un colore intrinseco, proiettandolo poi in
un filo con una pallina in fondo.
La pallina è un punto, e da questo punto ricomincia a girare in tondo ogni
direzione.
G.S.
Inaugurazione: Il 18 febbraio 2004 alle ore 17,30
Orari: Dal lunedì al venerdì ore 9/13 - 15/19. Sabato e domenica su appuntamento
Luogo: FERPACK Via del Torchio 10 - 20123 Milano. Telefono: 02 8052104 Fax: 02
89096145