Una mostra sull'opera grafica e dipinti astatti. La sua attivita' artistica che si estende su un arco cronologico che va dalla meta' degli anni '30 alla meta' dei '70, contraddistinta da una vena espressionista e surreale.
Nell’ambito del programma dedicato allo studio e alla valorizzazione della collezione
permanente, il Museo Cantonale d’Arte presen
ta una mostra sull’opera grafica di
Mario Marioni (1910–1987), del quale il mu
seo conserva un nucleo particolarmente
ampio di opere provenienti dallo stud
io dell’artista stesso. Nel 1992 il Museo
Cantonale d’Arte ha infatti ricevuto, in form
a di lascito, un cospicuo numero di opere
di Mario Marioni: 351 incisioni
realizzate con tecniche diverse, 201 lastre calcografiche,
447 tra disegni, schizzi e bozzetti, 1 taccuino e 58 dipinti di vario supporto. Si tratta di
un insieme organico e raro per numero e va
rietà di materiali che offre una preziosa
opportunità per approfondire e documentare il complesso percorso creativo
dell’artista.
Nato a Milano, dove il padre Federico, origin
ario di Claro, era titolare di un atelier
calcografico frequentato da molti artisti
dell’epoca, Marioni si
avvicina fin da
giovanissimo all’arte e in particolare
alle tecniche dell’incisione.
Lo scoppio della seconda guerra mondiale
lo porta, nel 1943, a lasciare Milano e a
trovare rifugio in Ticino, a Lugano, dove rest
a fino al 1950. Qui Ma
rioni intreccia stretti
rapporti con la realtà artistica e culturale
locale, collaborando,
a partire da quel
momento, sia come scrittore che come illustra
tore, ad alcuni dei principali quotidiani
ticinesi.
La sua attività artistica, che si estende su
un arco cronologico che va dalla metà degli
anni trenta alla metà degli anni settanta, quan
do gravi problemi visivi lo costringono
ad abbandonarla, è contraddistinta, dopo gli
esordi legati al clima del Novecento
lombardo, da una vena espressionista e surre
ale. Negli anni sessanta, l’artista approda
a una forma di astrazione lirica, come
testimoniano anche alcuni dei dipinti che
affiancano la produzione grafica all’
interno del percorso espositivo.
Per questo progetto espositivo si è deciso di
concentrare prioritariamente l’attenzione
sull’opera incisa, inserendo però nel percor
so espositivo anche numerosi disegni e
alcuni acquerelli e dipinti che attestano quan
to le diverse tecniche siano correlate tra
loro e iscritte in un quadro
di rigorosi rimandi reciproci.
Emerge chiaramente,
nell’ambito di questa esposizione, come
Marioni - persino all’interno della stessa
tecnica espressiva - non sia mai proceduto in maniera lineare nella sua produzione
artistica: Claudio Guarda lo chiama “errabondaggio stilistico”, specchio
dell’irrequietezza e dell’inappagamento pers
onale che hanno contraddistinto tutta
l’esistenza dell’artista e che al tempo spesso ne
hanno arricchito le scelte artistiche, sia
nell’opera pittorica sia in quella grafica.
In occasione della mostra è stato pubblic
ato il settimo volume della Collana “Sguardi
sulla Collezione” con un testo di Claudio Guarda.
Immagine: Faccia, 2050-1980 ca
Ufficio stampa e attività didattiche
Benedetta Giorgi Pompilio Tel. +41 (0)91 8157994, cell. +41 (0)76 384 6535 benedetta.giorgi@ti.ch
Inaugurazione: venerdì 12 settembre 2014, ore 18.30
Museo Cantonale d'Arte
via Canova 10 6900 Lugano Switzerland
Orari:
Martedì 14–18
Mercoledì–Domenica, 10–18
Lunedì chiuso
Ingresso libero