Mario Airo'
Meris Angioletti
Antonio Barletta
Riccardo Benassi
Marco Bernacchia
Davide Bertocchi
Enrico Boccioletti
Guido Canziani Jona
Gabriele De Santis
Sara Enrico
Roberto Fassone
Francesco Fonassi
Anna Franceschini
Riccardo Giacconi
Francesca Grilli
Giorgio Guidi
Diego Marcon
Maurizio Mercuri
Ryts Monet
Liliana Moro
Lorenzo Morri
Donato Piccolo
Agne Raceviciute
Michele Spanghero
Elisa Strinna
Luca Trevisani
Void
Andrea Bruciati
Frequenze e Visioni dalla Penisola. Il progetto e' un'indagine sulla produzione artistica italiana legata al suono e alle sue implicazioni sensoriali dell'ultimo decennio. Una ricerca condotta per tracce sinestetiche dove anche silenzio e pausa focalizzano aree apparentemente vuote.
a cura di Andrea Bruciati
Opere di: Mario Airò, Meris Angioletti, Antonio Barletta, Riccardo Benassi, Marco Bernacchia, Davide Bertocchi, Enrico Boccioletti, Guido Canziani Jona, Gabriele De Santis, Sara Enrico, Roberto Fassone, Francesco Fonassi, Anna Franceschini, Riccardo Giacconi, Francesca Grilli, Giorgio Guidi, Diego Marcon, Maurizio Mercuri, Ryts Monet, Liliana Moro, Lorenzo Morri, Donato Piccolo, Agne Raceviciute, Michele Spanghero, Elisa Strinna, Luca Trevisani, Void.
Il progetto, che parte dalla stessa definizione di ‘rumore bianco’, caratterizzato dall'assenza di periodicità nel tempo e da ampiezza costante su tutto lo spettro di frequenze, è un’indagine sulla produzione artistica italiana legata al suono e alle sue implicazioni sensoriali dell’ultimo decennio.
Nella realtà il rumore bianco non può essere visualizzato, non esiste: come in molte delle prove presenti nella mostra, siamo dinanzi ad aporie, a una ricerca condotta per tracce sinestetiche dove anche silenzio e pausa focalizzano aree apparentemente vuote, ma nuove di senso, di cui la produzione artistica italiana comprova una linea coerente.
Quasi che idealismo crociano e readymade duchampiano avessero trovato una improbabile area di confronto, nelle elaborazioni qualitativamente più riuscite si coglie una significativa e originale linea di ricerca. Grazie alla presenza di un rilevante numero di opere e di artisti si potrà cogliere l’articolazione e la ricchezza di una produzione artistica dalle caratteristiche morfologiche più disparate che rivela una vitalità di espressione non comune in altri ambiti e dalle potenzialità ancora solo superficialmente indagate.
Ipotizzando una matrice concettuale e neodadaista insieme, la mostra un rumore bianco fa emergere inoltre il ruolo fondante di Milano quale laboratorio europeo, centrale nella sperimentazione e nella ricerca legate alle frequenze sensoriali nelle arti visive, come confermato dai numi tutelari della mostra Luigi Russolo, John Cage e Giuseppe Chiari che, a vario titolo, nel capoluogo lombardo trovarono un humus culturale favorevole all’elaborazione e alla diffusione delle loro prove più convincenti.
Non è poi casuale che questa mostra trovi ospitalità ad Assab One, un edificio in pausa, sospeso tra un passato industriale irripetibile e un futuro incerto, e forse proprio per questi motivi uno spazio libero da condizionamenti e aperto alla sperimentazione, a sua volta un rumore bianco nella città che cambia.
La mostra partecipa a Milano Cuore d’Europa, il palinsesto culturale multidisciplinare promosso dal Comune di Milano dedicato all'identità europea della nostra città anche attraverso le figure e i movimenti che, con la propria storia e la propria produzione artistica, hanno contribuito a costruirne la cittadinanza europea e la dimensione culturale.
Inaugurazione 1 ottobre ore 19
Assab One
via Assab, 1 Milano
mar-ven 15.30-18.30
ingresso con tessera associativa 5 euro