I dipinti di Bjerger sono ispirati a fotografie trovate, principalmente raccolte da riviste, libri e guide di viaggio. I dipinti di Streuli attingono a elementi di opere pittoriche della storia dell'arte europea e americana, ma anche a forme astratte, decorazioni e oggetti della vita quotidiana.
Anne Bjerger
Nella Project Room siamo felici di annunciare la prima mostra in Italia della pittrice
svedese Anna Bjerger.
I dipinti di Anne Bjerger catturano lʼattimo fuggente e hanno una grande forza
evocativa. Si ispirano a fotografie trovate, principalmente raccolte da riviste, libri e
guide di viaggio. Lʼartista utilizza la capacità della fotografia di cogliere lʼazione e il
movimento. Dipingendo queste immagini, salva dei momenti che altrimenti
andrebbero persi per sempre, e li ricrea in pittura, il mezzo in assoluto più duraturo
nel tempo. La sua pittura è ricca e fluida e conferisce unʼatmosfera emotiva alle
scene di vita rimosse dalle loro origini.
Le immagini scelte spesso hanno delle qualità generiche di esperienza comune,
ma il chi, il quando e il dove resta sempre ambiguo, non specificato. I momenti
rappresentati sono spesso piacevoli – come bambini che giocano in un campo, una
coppia che passeggia in una foresta – ma anche passeggeri, sfuggenti. Bjerger
coinvolge lʼosservatore, facendolo diventare uno spettatore reale della scena.
Questo è accentuato in “Snap”, in cui una donna punta la telecamera verso lo
spettatore. In molte delle sue opere tuttavia cʼè una sensazione di intrusione, quasi
di voyerismo, di essere testimoni di momenti privati ed intimi. Questo ruolo dello
spettatore viene sottolineato in “Jumper”, che ritrae una classica scena da voyeur:
una donna che si spoglia, vista attraverso la finestra. Ha una figura perfetta e la
vista momentaneamente coperta dalla maglia che si sta togliendo. Eʼ una
situazione carica di erotismo ma anche un poʼ ridicola – una fantasia
adolescenziale ricorrente – e Bjerger sottolinea il nostro sguardo vorace con il suo
modo di dipingere seducente e la composizione raffinata.
Anne Bjerger è attratta da immagini che fondono lʼanonimo con il familiare, creando
spunti di narrazioni. “Attraverso la pittura posso cambiare la gerarchia allʼinterno
dellʼimmagine e creare una versione diversa dellʼistante registrato dalla fotografia”
dice “La fisicità della pittura, la struttura variabile della superfice e lʼattenzione alle
dimensioni servono ad intensificare lʼesperienza dello sguardo.”
Anna Bjerger è nata a Skallsjo in Svezia nel 1973. Ha studiato a Londra al Central
St. Martins School of Art e poi al Royal College of Art. Il suo lavoro è stato esposto
in numerose mostre in Scandinavia, in Inghilterra e negli Stati Uniti.
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Christine Streuli
Siamo felici di annunciare una nuova mostra di Christine Streuli negli spazi della
nostra galleria milanese.
Per i suoi quadri lʼartista svizzera trae spunto da un patrimonio infinitamente ampio
di situazioni visive, cui la sua pittura attinge liberamente: vi si trovano elementi di
opere pittoriche della storia dellʼ arte europea e americana, di cui è una grande
conoscitrice, come pure forme astratte, decorazioni e motivi di culture
extraeuropee, elementi della vita quotidiana, immagini tratte da pubblicità, salva-
schermi o erbari antichi.
Immagini, suggestioni, motivi provenienti da culture differenti si incontrano e
convivono sulla tela, dando vita a qualcosa di completamente nuovo, carico di
unʼenergia vitale incontrollata e difficile da arginare. Nelle sue mostre recenti le
pitture di Streuli tendono infatti a straripare dal quadro e invadere la parete e lo
spazio reale, dialogando con lʼarchitettura. Nelle sue mostre recenti al
Kunstmuseum di Lucerna e allʼ Haus am Wannsee a Berlino ha creato ambienti
totalmente immersivi, volti ad attivare una partecipazione piena e personale da
parte del pubblico.
Le opere di Streuli dispiegano i loro alti livelli di energia anche attraverso segni
astratti di velocità, colore e spazialità. Citazioni, ripetizioni ed effetti specchiati
animano lo spazio pittorico e sono altrettanto spontanei quanto sofisticati nella
pianificazione e nellʼ esecuzione. Lʼarista segue il principio di “uno e lʼaltro”
piuttosto che “lʼuno o lʼaltro”, lavorando sia in superfice che in profondità; combina
parti libere e spontanee con elementi grafici molto ordinati e organizzati, così che
ogni nuova opera genera lʼimpressione di una totale simultaneità di aspetti
disparati. Per questo i dipinti di Streuli possono essere letti anche come metafore
della comunità informatica globale, che con la sua disponibilità senza limiti pone
nuove sfide ad ogni singolo individuo.
In questa mostra dal titolo “Ickelackebana” presenterà anche un ciclo di piccoli
dipinti realizzati in lacca su alluminio, che con una pittura molto fluida
rappresentano arrangiamenti floreali giapponesi “Ikebana”.
Nata a Berna nel 1975, Christine Streuli ha studiato a Zurigo e a Berlino e negli
ultimi anni ha vissuto tra Berlino, Londra e New York. Nel 2007 ha rappresentato la
Svizzera alla Biennale di Venezia, nel 2008 ha esposto al Kunsthaus Aarau e ad
ArtUnlimited a Basilea, nel 2009 al Kunstverein Oldenburg, nel 2010 al Museum
Marta Herford a Herford in Germania, nel 2013 al Kunstmuseum a Lucerna e
allʼHaus Am Waldsee a Berlino, questʼanno ha partecipato alla Biennale a Sydney.
Immagine: Christine Streuli, Believer, 2008, Acryl und Lack auf Baumwolle, 100 x 150 x 5 cm, courtesy the artist, Foto: Jens Ziehe, Berlin
Inaugurazione 1 ottobre alle 18.30
Galleria Monica De Cardenas
via Francesco Vigano', 4 - Milano Lombardia Italia.
Orario: martedì - sabato 15 - 19
Ingresso libero