Stefania Anzelmo
Aurora Bruno
Marco Calandra
Irene Caltabiano
Angelo Carmisciano
Andrea Catania
Laura Consoli
Valentina Costa
Stefania Di Filippo
Gabriella Giaccone
Egidio Liggera
Milena Nicolosi
Filippo Papa
Salvatore Pappalardo
Rita Piccoli
Alessandro Romeo
Clara Saitta
Valentina Salernitano
Alice Severini
Denise Sidoti
Viviana Tarascio
Marilisa Yolanda Spironello
Carmen Cardillo
Chiamateci Streghe. La mostra presenta i lavori fotografici degli allievi/e dell'Accademia di Belle Arti di Catania, prodotti in seno alla tematica della violenza di genere.
a cura di MARILISA YOLANDA SPIRONELLO E CARMEN CARDILLO
CHIAMATECI STREGHE
"Settimana delle Culture" di Palermo | 3 - 22 novembre 2014
Mostra dei giovani artisti/e dell’Accademia di Belle Arti di Catania
Dipartimento di progettazione e arti applicate - Scuola di fotografia
patrocini: Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo | Regione Sicilia | Comune di Palermo| ABA Accademia Belle Arti di Catania | Università degli Studi di Palermo | UDI PALERMO | Sportello rosa “Maria Rita Russo” Comune di Giarre |
Fotografie di:
Stefania Anzelmo | Aurora Bruno | Marco Calandra | Irene Caltabiano | Angelo Carmisciano | Andrea Catania | Laura Consoli | Valentina Costa | Stefania Di Filippo | Gabriella Giaccone | Egidio Liggera | Milena Nicolosi | Filippo Papa | Salvatore Pappalardo | Rita Piccoli | Alessandro Romeo | Clara Saitta | Valentina Salernitano | Alice Severini | Denise Sidoti | Viviana Tarascio
Paradossalmente, il «declino dell'impero patriarcale» va di pari passo con l'aumento
delle violenze contro le donne. L'emancipazione della donna non porta ancora
all'equilibrio sperato. Il bisogno dell'uomo di dimostrare la propria superiorità prende
al contrario forme estremamente inquietanti.
Michela Marzano, Sii bella e stai zitta, 2010
La donna è l’essere che proietta la più grande ombra o la più grande luce nei nostri
sogni […] vive spiritualmente nelle immaginazioni che ossessiona e feconda.
Baudelaire, Les Paradis artificial , 1861.
L'evento, inserito nell'ambito della manifestazione denominata "SETTIMANA DELLE CULTURE", è ospitata in una cornice suggestiva, il Real Albergo dei Poveri di Palermo.
La mostra è il risultato dei lavori artistici degli allievi/e dell’Accademia di Belle Arti di Catania e nello specifico del Dipartimento di progettazione e arti applicate - Scuola di fotografia, prodotti in seno ad una tematica delicata e attuale quale è quella della violenza di genere.
Gli allievi/e hanno tracciato un percorso per immagini, racchiuso in una mostra di denuncia sugli abusi e sulle violenze subite dalle donne. L’intento progettuale è stato quello di sensibilizzare l’opinione pubblica su questi drammi che spesso sono taciuti e nascosti. Pur essendo quotidiana e cocente, tale realtà è portata all'attenzione solamente in seguito a trattazioni mediatiche, eppure il fenomeno è costantemente in aumento con casi di donne che arrivano a perdere la vita a causa dei maltrattamenti subiti. Il progetto nasce dall’idea di chiamare in causa l'utilità della fotografia in ambito sociale: parlare attraverso le immagini, di qualcosa che, in realtà, interessa tutta la società civile, raccontare una condizione e sensibilizzare le persone a certe tematiche eticamente non ignorabili.
Il progetto si propone di evidenziare il lato propositivo che un'operazione di sensibilizzazione delle coscienze può creare, suggerendo con forza che dal vortice della violenza si può provare ad uscire senza temerne né vergogna, né umiliazione perché è nel silenzio che si alimenta la forza, il senso di potere e l'impunità dell'aguzzino. Una narrazione fotografica che dalla violenza porta al riscatto della donna. Attraverso le immagini si traccia un percorso singolare e nello stesso tempo collettivo, partendo dalla condizione della donna assoggettata alla violenza, attraversando le fasi della presa di coscienza, della richiesta di aiuto fino ad arrivare ad una liberazione interiore ed al contempo fisica e reale: la capacità di dire basta. In un momento storico in cui la violenza di genere ha raggiunto proporzioni allarmanti, i giovani artisti e le giovani artiste hanno elaborato il progetto “CHIAMATECI STREGHE” volto ad accrescere la consapevolezza di un fenomeno così complesso e delicato, con l'intento di sensibilizzare il pubblico, proponendo concretamente un’occasione in cui emerga un deciso no alla violenza sulle donne.
Inaugurazione 3 novembre