Un percorso antologico che, a partire dagli anni Venti, scandisce le tappe piu' rilevanti e significative della sua traiettoria artistica attraverso circa novanta opere provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private. Le sezioni della mostra comprendono lavori riguardanti il Futurismo, il Primitivismo, la serie degli Uomini Rossi, temi storici, religiosi, mitologici, sociali, i Caffe', le Maison Tellier, l'Hispanidad e i Paesaggi maiorchini
Progetto: Cristiana Collu, direttore MAN
Cura: Rudy Chiappini, direttore Musei Città di Lugano
Il MAN presenta per la prima volta in Sardegna un'importante mostra dedicata
alla figura di Aligi Sassu. Un percorso antologico che, a partire dagli
anni Venti, scandisce le tappe più rilevanti e significative della sua traiettoria
artistica attraverso circa novanta opere provenienti da prestigiose collezioni
pubbliche e private: il Museo di Lugano, la Galleria Nazionale d'Arte Moderna
di Roma, il Museo d'Arte Moderna di Genova, il Museo di Udine, la Galleria
Comunale di Cagliari, la Fondazione Aligi Sassu e Helenita de Olivares di
Lugano.
Le sezioni della mostra comprendono lavori riguardanti il Futurismo, il
Primitivismo, la serie degli Uomini Rossi, temi storici, religiosi, mitologici,
sociali, i Caffè, le Maison Tellier, l'Hispanidad e i Paesaggi maiorchini.
''Aligi Sassu ha affrontato da protagonista la complessa e intricata scena
artistica delle avanguardie senza mai perdere di vista, pur nell'evolversi
e nel rinnovarsi del proprio linguaggio, l'obiettivo primario e imprescindibile
del confronto diretto con la realtà . Vista nella prospettiva che il nuovo
secolo e la scomparsa alcuni anni or sono dell'artista ormai consentono,
la pittura di Sassu appare come un grande atto di libertà individuale assolutamente
moderno, e questo non soltanto in termini di moralità e qualità espressiva
ma anche nel suo intimo radicarsi dentro l'arte del nostro tempo. Sassu
ha rivendicato, praticato e mantenuto il suo universo poetico nello scorrere
quotidiano dell'esistenza come nella dimensione storica degli snodi cruciali
dell'epoca cui è stato confrontato. ['] Egli ha percorso i suoi singolarissimi
sentieri attraverso slanci entusiastici, periodi di riflessione, necessari
ritorni e improvvise accensioni, per affrancarsi di volta in volta da quei
filtri estetici che ne avrebbero potuto condizionare oltre misura l'immersione
spontaneamente entusiastica nella spirale della vita, nella dimensione dilatata
della memoria e della coscienza''. (Rudy Chiappini dal saggio in catalogo:
Coscienza civile e solido realismo nella pittura di Aligi Sassu).
Aligi Sassu nasce a Milano il 17 luglio 1912. Tra il 1926 e il 1927 conosce
Bruno Munari, si iscrive ai corsi serali dell'Accademia di Brera, si presenta
all'incontro con gli artisti indetto da Filippo Tommaso Marinetti, che nel
1928 lo invita ad esporre alla XVI Esposizione Internazionale d'Arte di
Venezia. Nel 1929 si allontana progressivamente dal movimento futurista,
avvicinandosi al primitivismo. Tra il 1930 e il 1933 avvia la serie degli
Uomini rossi. La dominante del rosso che caratterizza il ciclo rappresenta
una svolta significativa per la pittura italiana degli anni Trenta. Nel
1933 realizza la serie degli Argonauti e inizia quella dei Caffè. Tra il
1934-1940 si reca a Parigi. Di ritorno in Italia si confronta con il dibattito
sul ruolo dell'artista, cui Sassu rivendica una soluzione sociale; nello
stesso periodo inizia l'attività clandestina insieme a De Grada, Grosso
e Guttuso. Nel 1935 realizza la Fucilazione nelle Asturie, sorta di manifesto
dell'opposizione europea al fascismo, e compie il secondo viaggio a Parigi.
L'anno successivo espone alla Biennale veneziana. Nel 1937 prende parte
all'Esposizione d'Arte Italiana a New York. Il 6 aprile dello stesso anno
viene arrestato dalla polizia dell'OVRA (Opera di Vigilanza e Repressione
Antifascista). Aligi Sassu accusato di complotto, è processato e condannato
a dieci anni di reclusione. Nel luglio del 1938 il re Vittorio Emanuele
III gli concede la grazia. Continua a dipingere opere di opposizione in
cui la metafora politica emerge chiaramente. Partecipa all'attività di Corrente.
Nel 1942 inizia la serie dei Concili. Lavora intorno alla Deposizione che
termina l'anno seguente. Soggiorna ad Albissola dedicandosi all'attivitÃ
di ceramista. Nel 1944 si dedica al ciclo Maison Tellier ispirato da una
novella di Guy De Maupassant. Scosso dall'episodio della fucilazione dei
martiri di Piazzale Loreto, di cui è testimone, dipinge in soli due giorni
l'opera omonima. Nel dopoguerra è attiva e continua la sua presenza nelle
mostre più importanti in Italia e all'estero. Partecipa alla Biennale di
Venezia nel 1948, nel 1952 e nel 1954. Ad Albissola conosce la cantante
lirica colombiana Helenita Olivares che sposerà nel 1972. Nel 1963 apre
un atelier a Cala San Vicente (Maiorca). Nasce la serie delle Tauromachie.
Nel 1965 è nominato membro del comitato italiano dell'UNESCO per le arti
plastiche.
La Galleria d'Arte Moderna in Vaticano nel 1973 gli dedica una sala. Importanti
musei e gallerie di livello internazionale allestiscono rassegne sull'opera
di Aligi Sassu. È nominato cittadino onorario di Palma di Maiorca nel 1987;
nello stesso anno alla Staatsgalerie Moderner Kunst di Monaco di Baviera
si allestisce una grande antologica con lavori realizzati dal 1927 al 1985.
Festeggia i sessant'anni di lavoro con una grande esposizione al Castello
di Rivoli. A Firenze, nel 1990, gli viene conferito il premio Lorenzo il
Magnifico. Nel 1992, in occasione dei suoi ottant'anni, ottanta opere realizzate
tra il 1927 e il 1990 sono ospitate da diversi musei sudamericani. Nel 1993,
dopo due anni di lavoro, porta a termine il grande murale in ceramica intitolato
I miti del Mediterraneo per la nuova sede del Parlamento Europeo di Bruxelles.
Nel 1995 presso la Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, si
apre la mostra Aligi Sassu dal 1930 a Corrente. Lo stesso anno, unitamente
alla moglie Helenita Olivares, Aligi Sassu dona alla città di Lugano 362
opere realizzate tra il 1927 e il 1996; nel 1997 viene costituita a Lugano
la Fondazione Aligi Sassu e Helenita Olivares, con lo scopo di valorizzare
l'opera dell'artista e di diffondere la sua arte a livello internazionale.
A marzo del 2000 nasce la Fondazione Aligi Sassu e Helenita Olivares di
Maiorca.
Aligi Sassu si spegne a Pollensa (Maiorca) nel 2000, il giorno del suo ottantottesimo
compleanno.
Immagine: Nudo, 1929, cm 49x70,5. Courtesy: Fondazione Aligi Sassu e Helenita Oliveras, Lugano
Organizzazione: MAN Museo d'Arte della Provincia di Nuoro
Catalogo: MAN
Testi in catalogo: Rudy Chiappini, Marina Pizziolo
Inaugurazione: venerdì 12 marzo 2004 - h 19:00
Man Museo d'arte Provincia di Nuoro
Via Sebastiano Satta 15
Orario: 10/13 - 16:30/20:30 dal martedì alla domenica