Universita' della Svizzera italiana
L'atto di osservare. Conferenza
Se si vuole giungere a certe forme di conoscenza non solo nelle scienze antropologiche e sociali ma anche in fisica l'osservatore deve integrarsi nella sua osservazione. L'osservazione non e solo effettuazione di registrazioni percettive, ma e anche ricerca di senso. E dunque non esiste alcunche che si possa considerare come esperienza osservativa pura, assolutamente libera da aspettative e da una teoria (K. Popper, Logica della scoperta scientifica, 1935, Einaudi, 1970 p.514). Secondo Feyerabend l'esperienza dell'osservare nasce assieme agli assunti teorici, non prima. Il processo di conoscenza avviene cosi in una logica circolare in cui osservatore e osservato si influenzano reciprocamente. Nelle arti visive, come nel cinema, l'atto di osservare un nodo centrale del rapporto tra opera e autore. L'autore in qualche modo il primo osservatore della sua opera, a volte in posizione non troppo diversa da quella del pubblico, cosi come il pubblico puo divenire, almeno in parte, autore dell'opera a lui consegnata o parte di essa. Partecipano: Carlo Rovelli, Maurizio Ferraris, Daniel Soutif, Giulio Paolini, Sean Snyder e Elena Volpato. 11:00 - 17:00.