Soulmates, "anime gemelle". L'esposizione presenta la prima tappa del progetto in corso, frutto della 'suggestione di un sogno'. L'artista racconta di persone e relazioni attraverso video, scritti e fotografie.
Soulmates, “anime gemelle”, è una mostra che presenta un progetto in corso
di Lisa Batacchi nutrito su un tempo lungo dal rincorrersi di numerose
coincidenze. Nato da un sogno, Soulmates (Within time) ci parla di persone
attraverso le cose o meglio di cose che valgono in quanto catalizzatori e
veicoli di relazioni. “Mi ricordo di aver sognato di camminare accanto a
una persona. Nessun dialogo tra noi, ma solo la visione di due figure
vestite con colori simili che sembravano sintetizzare uno stato di
affinità puro. Dopo qualche mese ho incontrato un uomo che aveva un
maglione con gli stessi miei colori, mélange e strisce che, anche se erano
in posizioni diverse, si bilanciavano insieme come in una composizione con
la mia. Un accoppiamento perfetto, non solo dei maglioni!“ (L.B.)
Dunque, al centro è una maglia, un fare artigiano che rimanda alle origini
dell’esperienza di Lisa, e da questo fulcro, a raggera, si dipanano storie
dove il privato diventa pubblico e viceversa. Un modo per riflettere sui
rapporti ma anche sul “prodotto”, che in questo caso si sottrae ai ritmi
del sistema della moda per guadagnare invece il tempo necessario a
“consumare” ogni incontro in quanto esercizio del sentimento.
Riss(e) ospita la prima tappa di Soulmates che, attraverso video, scritti,
foto, presenta alcuni capi artigianali e in particolare una realizzazione
nata dalla frequentazione e dallo scambio di idee con Lapo Binazzi, uno
dei fondatori degli UFO, il gruppo fiorentino di architettura radicale che
negli anni ’60 ripensò il ruolo del prodotto e del design.
Intorno altre “anime gemelle” come Giancarlo Norese e Michel Calà, in
conversazione con Ermanno Cristini e il pubblico.
Lisa Mara Batacchi, italoamericana vive a Firenze dove gestisce l’artist
run space SOMETHING LIKE THIS. I suoi progetti privilegiano la relazione e
il valore sociale dell’esperienza artistica.
Lapo Binazzi, nato a Firenze nel 1943, si laurea in architettura nel 1971.
Nel 1967 fonda gli UFO (con Foresi, Maschietto, Bachi e Cammeo), gruppo
che si inserisce nel clima sperimentale dell’architettura radicale, con il
quale partecipa a numerose mostre internazionali.
ZENTRUM
Riss(e) si affianca ora a due nuovi spazi indipendenti, Yellow e Surplace
a formare insieme
ZENTRUM.
ZENTRUM è un deposito temporaneo di opere e forme, idee, riflessioni,
pensieri, incontri, scontri, cose... per l’arte contemporanea.
“In deposito”, ogni spazio è autonomo e segue una propria linea di
sensibilità, ma si giova del piacere del confronto segnando un ritmo
temporale di appuntamenti unico per i tre progetti.
Yellow, a cura di Vera Portatadino, azzarda escursioni dentro il corpo
della pittura, lungo il confine delle mescolanze di cultura, esperienze,
modalità; Surplace, a cura di Luca Scarabelli, propone uno “starfermi” in
equilibrio sull’opera, con la complicità di uno o due autori per volta;
riss(e), a cura di Ermanno Cristini, prosegue la sua erranza inseguendo un
impossibile, continuo, “fuori registro”.
ZENTRUM è un luogo collettivo di sensibilità e movimenti, che in un
linguaggio mainstream si chiamerebbe anche “piattaforma”, ma non si trova
sul mare.
Opening domenica 16 Novembre 2014 ore 18
riss(e) - ZENTRUM,
Via S. Pedrino 4, Varese
Orari: su appuntamento
Ingresso libero