Ri-Creazione. Opere con tecnica mista, che affrontano il tema della pittura nella sua forma e funzione, assoluta protagonista e' la figura dell'uomo in tutte le sue sfaccettature, atmosfere oniriche come metafora dell'esistenza.
Il Centro d’Arte Studio “ Il Castello” con il patrocinio del comune di Napoli, ha il piacere di presentare la mostra di pittura dell’artista Roberto Pagliaro dal titolo “RI-CREAZIONE”, presso il prestigioso complesso monumentale di Castel dell’Ovo, Sala delle Terrazze Napoli.
In questa nuova raffinata esposizione vengono presentate trentadue opere dell’artista con tecnica mista, che affrontano il tema della pittura nella sua forma e funzione, assoluta protagonista: è la figura dell’uomo in tutte le sue sfaccettature, atmosfere oniriche come metafora dell’esistenza. Ogni dipinto è un’ espressione vissuta, e non a volte, sofferta del rispetto di un’ etica a tutela dell’uomo e dei suoi fondamentali diritti…
Nel testo spiega il noto Critico Giorgio Agnisola: Lo spazio è visionario. Vi galleggiano sagome che non hanno nulla di realistico al di là della forma, che costituiscono all’interno di un’ articolata scenografia di ascendenza futurista un molteplice, variegato universo simbolico. I piani sono acuti e prospettici, introducono ad una dimensione interna, silenziosa e mentale. Eppure quasi sempre sono luminosi, cromaticamente vivaci, persino gioiosi. Un tale contrasto, tra la spinta riflessiva ed autoriflessiva e la cifra ludica e citazionistica si spiega analizzando il linguaggio. Roberto Pagliaro, artista attivo da anni con una coerente, sensibile misura espressiva, al di fuori del subbuglio che spesso invade i normali canali artistici, concentrato intelligentemente nel suo lavoro, concepisce la pittura come sguardo interno e concettuale, come osservazione di una realtà composita, individuale e collettiva. Una realtà che riflessa nell’immagine appare un caleidoscopio di spunti narrativi, citazioni letterarie, riflessioni e giochi intellettualistici, gusti e luoghi del suo mondo partenopeo. Con esso l’artista ricompone un quadro inventivo mobile, duttile, che si profila come spartito visivo fatto di sequenze, come in una filmica narrazione.
I temi oscillano da aperture esistenziali ( come L’uomo nel braccio meccanico della vita, Il trifoglio dell’erba voglio, L’arte nel cuore, L’auto-ritratto ) a riflessioni ironiche d’ordine socio-ambientale ( come Pausa caffè, Ho giocato ma non ho vinto…mi hanno dipinto!), a giochi concettuali e visivi, anche relativi ad aspetti dell’odierna civiltà tecnologica( come Lega-menti, Simbolicamente), a espressioni poetiche, a citazioni artistiche. Quello della citazione, in particolare, è nota frequente nell’arte di Pagliaro, con cui l’artista recupera nell’immagine una sorta di memoria storica, che fa da sfondo ma anche da tessuto linguistico alla sua riflessione sul presente.
Una rapida escursione tra le opere può essere interessante. Il trifoglio dell’erba voglio è dipinto tutto giocato sul contrappunto tra forma curva e forma acuta. Alla sagoma solo disegnata della foglia si oppone quella dell’uomo corredata di un mantello a volute larghe, quasi a sottolineare la sontuosità del suo desiderio. Simpaticissimo L’auto-ritratto in cui Pagliaro punta sull’ambiguità della parola e della stessa sagoma automobilistica, dietro cui è rappresentato un pennello che assume con fine ironia la forma di un peperoncino. Il tutto in prospettiva, secondo una linea di fuga che lega il presente al futuro. Se L’arte nel cuore è una prospettiva di senso, attiene anche in forma autobiografica- ma anche qui con un pizzico di autoironia- ad una scelta di vita, In volo il filo del pensiero interpreta visivamente il vagare leggero della mente, con piccoli velivoli che planano e un filo sottilissimo che li lega ai viaggi della fantasia. Più elaborata ed anche più pensosa Classica ricreazione, in cui c’è il recupero di elementi storici, come le rovine classiche presenti in tanti quadri dechirichiani o la forma-segno antica e moderna di Capogrossi. Interessante Lega-menti, in cui l’artista muove ancora dalla doppiezza del linguaggio e dalla sua implicita forza allusiva per riferirsi forse a quei sottili e appena percettibili legami che condizionano la vita: legami privati e sociali , che tessono in fondo la personalità di ognuno, che spesso ne segnano il precario equilibrio.
Quasi sempre le immagini di Pagliaro definiscono uno stato di apparente dinamismo. Anzi gli oggetti del suo universo simbolico sono rappresentati come affissi ad uno spazio interiore, come bloccati in una atmosfera temporale. E tuttavia lo stesso assetto compositivo restituisce una sensazione di intrinseco movimento. Sicché la definitiva impressione che se ne ricava è di ansietà, di pacata inquietudine. Ma anche di consapevolezza di sé, di vigile autonomia. Al di là dei cromatismi accesi, del senso ludico, della forma gustosa della sua calda ironia, si avverte nel suo linguaggio una sensazione di rimeditazione spirituale, di consegna sentita e analitica di una poetica tensione d’anima.
Ringrazio l’Artista Roberto Pagliaro, il critico prof. Giorgio Agnisola, il sindaco del comune di Napoli dott. Luigi De Magistris, l’assessorato alla Cultura e al Turismo Nino Daniele e tutti i Consiglieri comunali. Sono convinto che questa mostra di pittura possa da tutti essere apprezzata per il godimento estetico, dato dal prestigioso complesso monumentale di Castel dell’Ovo, ricco di storia, di tradizioni e colori… viaggi dell’immaginazione.
Inaugurazione 16 novembre ore 10
Castel dell'Ovo
via Eldorado, 3 (presso via Partenope - borgo marinaro) Napoli
tutti i giorni ore 10-17
ingresso libero