IF Festival - Performing Art District. Nuova performance site specific studiata appositamente per il Teatro, che prevede un'azione e proiezione video, ponendo l'attenzione sulla spettacolarita' del mondo mediatico.
a cura di Francesca Pasini
L’eclettico artista cino-malese H.H. Lim – dopo il successo della sua prima personale alla Galleria Bianconi curata da Giacomo Zaza nell’aprile 2014 – torna a Milano il 21 e 22 novembre per presentare Tornare al senso costruttivo, una nuova performance site specific studiata appositamente per il Teatro Verdi, curata da Francesca Pasini e realizzata in collaborazione con la Galleria Bianconi.
Nella performance – che si realizza sul palco del Teatro Verdi, nel cuore del vivace e contradditorio fermento creativo e culturale del quartiere Isola/Garibaldi – attraverso proiezioni video e una “fulminante” azione teatrale rivolge l’attenzione artistica alla spettacolarità e alla superficialità del mondo mediatico. Viene così condivisa la concezione di un’arte che rivaluti la realtà e si ponga come specchio del mondo, attenta alle manifestazioni sensibili della sfera umana, ai malesseri sociali, all’emarginazione etnica e alla diversità sessuale.
L’interazione tra cultura e politica coinvolge del resto tutto il lavoro di H.H. Lim, che attraverso il teatro esprime compiutamente l’adesione alla città. Fin dalle origini nell’antica democrazia ateniese, infatti, il teatro è stato il punto di svolta dell’aggregazione urbana, civile, politica e rituale, nucleo “costruttivo” della convivenza sociale e culturale.
Lim – che a Roma ha aperto il legame tra luogo-esposizione e luogo dell’abitare collettivo con il famoso progetto Edicola Notte, al quale partecipano artisti di varie età, generazioni, linguaggi e provenienze – a Milano amplia sulle tavole del palcoscenico il concetto di performance – termine con cui si intendono sia la rappresentazione teatrale che l’azione dell’artista visivo – predisponendo una scena dove il corpo è il centro attorno al quale figure e suoni sintetizzano l’immagine artistica. Con l’azione di Lim l’idea di performance si amplia proprio perché, entrando nell’unità spazio-temporale del teatro, l’artista introduce un tempo e una narratività diverse e, parallelamente, si appropria della dinamica rappresentativa del teatro stesso. Il richiamo a “tornare al senso costruttivo” diventa così metafora dell’urgenza di relazioni da ricostruire per integrare il dominio digitale che governa la vita e la percezione contemporanee.
La performance di Lim è accompagnata dalla ripresa video di tre metaforici “cantieri” che rappresentano la dimensione ciclica di ogni costruzione, dando così forza a quel “senso costruttivo” che rappresenta in realtà la costante attività di elaborazione dei rapporti, degli affetti e dei comportamenti culturali e politici. I video proiettati in scena riguardano lo scavo del trapano di un dentista, dove i denti appaiono come elementi di una strana architettura; la visione del cantiere in fieri di Expo Milano 2015; il lavoro di una fonderia, dove Lim ha fatto realizzare a suo tempo una spada. Questa stessa spada, presente fisicamente in scena, viene “ricostruita” e tramutata da Lim in una sorprendente realizzazione sotto lo sguardo del pubblico. Immediata è l’allusione metaforica al taglio del nodo gordiano per liberare nuove energie e decisioni diverse, ma anche alla necessità di rendere inefficace questo oggetto di aggressione attraverso l’attribuzione di un senso costruttivo che non preveda solo una speculare distruzione. Il cantiere di Expo Milano 2015 è invece, come dice Lim stesso, “un collegamento alla Milano contemporanea” e un segnale della condizione straordinaria delle città italiane, che continuano il ciclo dell’esistenza tra glorioso passato storico e ricostruzione del presente. Le immagini realizzate da Lim si alleano al concetto processuale del costruire, perché rappresentano una documentazione “storica e unica”: il cantiere è in costante movimento, sempre diverso da se stesso, e rappresenta un tempo che non sarà più visibile una volta ultimati i lavori.
L’opera, rivelando il processo, assume così la forma di un atto performativo che mette in scena un evento non ancora avvenuto, creando un dialogo costruttivo con il simbolo della spada e, tagliando i tempi della previsione lineare, mette in primo piano il costruire che prosegue nel tempo, fino all’apparire di un ponte che congiunge la scena alla famosa sentenza di Martin Heidegger “Costruire – Abitare – Pensare”, in cui l’azione del Pensare è il perno attorno al quale si attuano sia il Costruire che l’Abitare.
Tornare al senso costruttivo è un evento del Festival Internazionale IF, organizzato dal Teatro Verdi che, con questa performance, apre alla contaminazione tra teatro e arti visive e performative in una nuova specifica sezione - Performing Art District - che troverà altri sviluppi in stagione (v. Joan Baixas / marzo 2015) e nel futuro del Festival.
H.H. Lim
H.H. Lim è nato in Malesia. Si è laureato all’Accademia di Belle Arti di Roma. Dal 1976, vive e lavora tra Roma e Penang. È fondatore e animatore dello spazio espositivo romano Edicola Notte, che dal 1990 rappresenta una delle realtà più dinamiche e propositive della capitale.
Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive:
Open Musuem Open City, progetto per R.A.M radioartemobile e per la collezione Maxxi, Roma. Sconfinamenti Spoletto 57 festival del due mondi , Spoletto, Politicamente Parlando, Galleria Bianconi, Milano (2014),La Nuit Blanche, La Gaitè Lyrique, Parigi (2013); 6. Biennale di Praga, Praga (2013); 55. Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia, Padiglione della Repubblica di Cuba, Venezia (2013); John Cage Experiments And Its Context, NCCA Centro Nazionale d’Arte Contemporanea, Mosca (2013Landscape on the Move, De Vleeshal & De Kabinetten van de Vleeshal, Middelburg – Olanda (2012); Il tesoro nascosto, GNAM Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma (2011); Tang Gallery, Bangkok (2011); 12. Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia, Venezia (2010); 3 Camere, R.A.M radioartemobile, Roma (2010); Gone with the Wind, UCCA Centro Ullens per l’Arte Contemporanea, Pechino (2010); Onda Anomala, Evento Pallelo a Manifesta 7, Von Morenberg, Trento (2008); Guangdong Station, Museo d’Arte, Guandong (2008); Emergency Biennale, Biennale di Istanbul (2007); Wherever We Go, Walter & McBean Galleries, San Francisco (2007); the 5th Ink Painting Biennial of Shenzhen, Museo d’Arte di He Xiangning, Shenzhen (2006 “Sweet Taboos” “Go Inside”, Tirana Biennial 3, Galleria Nazionale d’Arte, Tirana (2005); À l’ouest du sud de l’est, CRAC Centro Regionale d’Arte Contemporanea Languedoc-Roussillon, Sète – Francia (2004), Villa Arson, Nizza (2004) Le Opere e i Giorni, Certosa di San Lorenzo, Padula (2002) Tribù dell’Arte, MACRO Museo d’Arte Contemporanea, Roma (2001)
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Inaugurazione 21 novembre alle 21
Teatro Verdi
via Pastrengo, 16 - Milano Lombardia Italia
Orario: Orario spettacoli : da martedì a sabato ore 21.00 / domenica ore 16.30
Biglietto: 5 euro