Lavori pittorici, installativi e scultorei di Marco Gobbi, Nicola Melinelli, Sebastiano Sofia. La mostra indaga quella relazione che la cultura visiva contemporanea intrattiene con il concetto di reale.
Nicola Melinelli, Marco Gobbi, Sebastiano Sofia
One Minute of Truth è una mostra collettiva con lavori pittorici, installativi e scultorei di Marco Gobbi, Nicola Melinelli, Sebastiano Sofia. La mostra, che presenta opere inedite, indaga quella relazione che una parte della cultura visiva contemporanea intrattiene con il concetto di reale.
La patina di flussi digitali che inquadra l'esperienza quotidiana scardina il presente, e quindi il futuro e il passato, e ci colloca in una passeggiata il cui paesaggio non ha confini. Gli artisti coinvolti in One Minute of Truth, anche essi sottoposti a tale sguardo prospettico, agiscono per la ricerca di un equilibrio all'interno di questa complessità temporale e percettiva al fine di trarre delle soluzioni, delle risposte temporanee, ossessive, delle verità presenti.
Partendo dal presupposto che reale è ciò che "è in atto", da estrapolare, svelare e determinare, le opere in mostra ne definiscono una nuova sostanza che nasce dall'equilibrio dato dagli elementi sensoriali, visivi e concettuali che compongono l'opera stessa. L'opera è di per sé equidistanza da elementi conosciuti e non conosciuti che vengono svelati allo spettatore, come all'artista stesso.
Marco Gobbi presenta un rifacimento non meccanico di un dipinto smarrito e incrostato dal tempo e quindi irriconoscibile nelle intenzioni iniziali. Emergono dalla nuova copia le informazioni estrapolate dall'artista ed espresse con materiali che contengono la sensazione del suo sguardo. Il reale quindi si svela non tanto nella copia, ma piuttosto in un originale racchiuso nella copia stessa.
Nicola Melinelli in generale lavora sulla scoperta di nuovi limiti oltre i quali le prospettive forzate possono trovare equilibrio in una composizione artificiale e nella spinta verso l'estremo dei colori e delle linee. La realtà svelata in queste opere è appunto la rappresentazione, la virtualità sul quale si fonda l'ammirazione nei confronti delle opere stesse.
L'opera di Sebastiano Sofia nasce da un atto scultoreo e si allontana da esso esasperando le componenti usate. La realtà dalla quale viene trovata l'equidistanza, e quindi viene data forma, è la tattilità visiva che i colori raggiungono grazie al processo di espansione del materiale chimico da cui è composta. Gli elementi materiali, arcaici ed appartenenti ad una storia naturale sono in relazione con elementi artificiali e chimici, l'artista svela quanto il carattere degli uni appartenga agli altri.
Inaugurazione 13 dicembre ore 18.30
AplusB contemporary art
via Gabriele Rosa, 22a Brescia
gio-sab 15-19
ingresso libero