Poliuretani. Quadri-fotografici che rileggono la storia attraverso le sue citazioni
Il ciclo di opere Poliuretani descrive la concezione visionaria di un passato prossimo contemporaneo, dove teorie post-moderne permettono a nuove genti di innestare la propria civilta' sull'eredita' di un mondo anteriore. Una nuova ipotetica identita' in questo modo si delinea, una civilta' che recupera le precedenti forme estetiche che convivranno con quelle proprie di una nuova cultura avveniristica che si descrive come raffinata e colta, dove l'eco di una cultura di massa le fa da sfondo. La definizione di Poliuretani sta ad indicare infatti il materiale con cui vengono realizzati i manichini di ultima generazione, che abitano le vetrine e avanzano nelle campagne pubblicitarie come un popolo dalla forma ideale che ricostruisce, nella relazione tra ogni singolo elemento posto in dialogo, atteggiamenti e attitudini di una nuova popolazione perfetta nella sua apparenza esanime. In linea con la concezione del pensiero postmodernista le opere del ciclo Poliuretani mostrano, per mezzo di un linguaggio che unisce l'espressione pittorica a quella fotografica, una dimensione che rilegge la storia attraverso le sue citazioni, riprendendo forme del passato con sguardo ironico e spregiudicato. Le ambientazioni come gli abiti, i fondali e le posture, che compongono i quadri-fotografici esposti, sono ereditate da opere pittoriche che si collocano tra la fine del Settecento e l'Ottocento, a questi si contrappongono i manichini che creano un effetto estraniante, destabilizzante, come emblemi di un'era ventura, di un tempo prossimo che ridiscute, tramite la presenza di elementi simbolici, un passato come scenario dell'avvento di una nuova civilta' che si colloca in una dimensione rarefatta del tempo, sospesa tra il passato e il futuro. (estratto dal catalogo in mostra) Inaugurazione sabato 13 dicembre ore 19.