Dalla nascita dei monocromi rossi, all'adesione al movimento artistico tedesco del Gruppo Zero, fino alle opere recenti. L'artista affermava che il suo lavoro "si e' sempre posto fra materialita' e immaterialita'.
Dopo la partecipazione di Bernard Aubertin alla mostra al Guggenheim Museum di New York dedicata al Gruppo Zero “ZERO Countdown to Tomorrow, 1950s–60s”, conclusa nel gennaio 2015, la Galleria ZetaEffe dedica un’ampia retrospettiva all’artista francese di recente scomparso.
La mostra, organizzata dalla Galleria ZetaEffe in collaborazione con l’Archivio Opere di Bernard Aubertin, vuole rendere omaggio all’artista con una retrospettiva che ripercorre le tappe principali dell’arte di Aubertin: dalla nascita dei monocromi rossi (databili alla fine degli anni cinquanta, dopo l’incontro con Yves Klein), all’adesione al movimento artistico tedesco del Gruppo Zero, per arrivare infine alle recenti opere.
La monocromia rossa e il fuoco sono gli elementi che strutturano l’espressione artistica di Bernard Aubertin e che ritroviamo in mostra, saranno infatti esposti una selezione di opere dagli anni sessanta fino al 2012, tra le quali ricordiamo: i Monocromes Rouge, i Tableau-clous, i Dessin de feu, i Papier rouge fino ai recenti monocromi, agli strumenti musicali bruciati e ai Livres brûlés.
“Per Bernard Aubertin la pittura è espressione di ricerca e attestazione di realtà, di una realtà che azzera la pittura stessa per lasciare emergere la sua dimensione spirituale, in grado di creare “un quadro-come egli stesso scrive- che non si rivolga solo alla vista ma che acceda direttamente all’anima, che la faccia vibrare (...) un quadro che rinuncia a qualsiasi animazione della superficie.”
Bernard Aubertin per questo dipinge monocromi, per ricreare quello spazio assoluto che attraverso la sua consistenza pittorica dialoga con l’anima. L’artista afferma infatti che il suo lavoro “si è sempre posto fra materialità e immaterialità”, condizione che permette dunque di definire lo spazio pittorico come presenza fisica dell’essere spirituale.
Questo accade in pittura proprio perché essa si definisce come un’identità monocroma, una dimensione che ricrea a sua volta un luogo profondo e immenso, un contenitore privilegiato atto ad accogliere la presenza dello spirito, di un’anima liberata dal suo involucro fisico che si apre ora alla definizione di una condizione assoluta.”
(S. Zampini, estratto dal catalogo).
Immagine: dessin de feu, fiammiferi bruciati su cartone, 50x67 cm
Inaugurazione sabato 26 Settembre ore 18:00
Galleria ZetaEffe
via Maggio 47 rosso Firenze
Lunedì 15.30 - 19.30
Da Martedì a Sabato 10.00 - 13.00 e 15.30 - 19.30
Domenica su appuntamento