Senza Titolo 2014. Il lavoro di Ricchi si sviluppa in un gioco di contrasti, il movimento, l'armonia e l'equilibrio si oppongono alla pesantezza del ferro e alla sua staticita'.
a cura di Dario Picariello / Miriam Pascale
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Il lavoro di Marika Ricchi si sviluppa in un gioco di contrasti, il movimento, l'armonia e l'equilibrio si oppongono alla pesantezza del ferro e alla sua staticità. Il lavoro si appropria dei chiari simboli dell'Universo femminile, e si caricano come un fardello di significati altri. Si tratta di un Manifesto Femminista, sospeso nello spazio buio, esposto, sul palco illuminato e senza vergogna. Questo Tutù costituito da ferro e cotone, vessillo rappresentativo del profondo e intimo mondo femminile, in un equilibrio di opposti, all'oggetto fisico e statico l'artista contrappone l'oggetto metafisico, proiezione di se stesso in una pirouette eterna, che non vorrebbe fermarsi mai. Senza Titolo (2014), ci invita a riflettere sulla condizione femminile, sulle tragiche vicende che pesano sul mondo delle donne, a volte bloccate in Cul-de-sac. A volte uragani inarrestabili. In senso più ampio il lavoro di Marika Ricchi, c’invita ad un'analisi introspettiva, spingendoci verso una dimensione intima e privata attraverso un oggetto fine e grazioso, disposto a spezzarsi piuttosto che piegarsi, mai.
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Marika Ricchi's work can be seen as a mixture of contrasts: dynamism, harmony, and balance outweigh iron heaviness and its inaction. Her work appropriates clear symbols of the feminine Universe, which invoice other meanings. It is a Feminine Manifesto, suspended in the dark space, shamelessly exposed on the illuminated stage. This tutu , composed by iron and cotton, a banner of the profound and intimate feminine world. In a balance of contrasts, the artist counterposes the metaphysical entity to the static object, as a self-projection in a ceaseless pirouette.
"No title" (2014) is an invitation to reflect upon the feminine condition and its tragic sequence of events. In a broader sense, Marika Ricchi's work lures to an introspective analysis. She leads us towards an intimate dimension through a delicate object, which would rather crack than bend. Never.
Altre sedi:
Room F200 - Decoration for Visual Art - Accademia di Belle Arti di Urbino.
Inaugurazione 17 dicembre ore 15
Accademia di Belle Arti di Urbino
via de Maceri, 2 Urbino
ingresso libero