La Mostra e gli Itinerari. Oltre 100 le opere esposte, alcune delle quali presentate per la prima volta al pubblico, tra cui la statua in marmo che apre il percorso che lo raffigura come Divus oppure la sezione dedicata al Pantheon augusteo.
Punto di riferimento costante nella cultura occidentale, la figura di Augusto offre
inesauribili spunti di riflessione circa le dinamiche attraverso le quali il potere
si afferma, si definisce e si trasforma.
Il particolare legame che unì Ottaviano/Augusto alla Campania, nella fase della
conquista del potere e una volta al comando dell’impero, è il tema della mostra a
lui dedicata, che chiude le celebrazioni del bimillenario della morte.
Oltre 100 le opere esposte, alcune delle quali presentate per la prima volta al
pubblico.
Il percorso della mostra
L’imponente statua in marmo che apre il percorso lo raffigura come Divus, uomo tra
gli dei, dopo la consacrazione sancita dal Senato (I). Il tema degli onori divini
resi alla coppia imperiale, Augusto e Livia (II), precede la presentazione della
famiglia giulio-claudia (III) e la sezione dedicata al pantheon augusteo (IV). Il
racconto delle fonti storiche sul viaggio compiuto dal princeps in Campania poco
prima della morte è il tema delle sale successive, nelle quali sono esposte opere
provenienti da Pozzuoli (VI), Capri (VI), Napoli (VII), i centri che egli toccò
prima di dirigersi a Nola, dove morì nella villa paterna nell’agosto del 14 d.C. Da
qui partì il corteo funebre, sostando di giorno nelle città disposte lungo la via
Appia (VIII), per giungere a Roma, dove furono celebrati i funerali di stato.
Augusto lasciava così per sempre la Campania nella quale, giovane erede designato da
Cesare, aveva cercato consensi e aveva posto nei Campi Flegrei la base delle
operazioni militari contro Sesto Pompeo (IX). Grandi trasformazioni investirono la
regione negli ultimi anni delle repubblica e nella prima età imperiale, quando la
pax augustea, enfatizzata dalla chiusura a Roma del Tempio di Giano (3 a.C.),
accrebbe le manifestazioni del consenso alla politica del principe da parte dei ceti
dirigenti locali, influenzandone la vita pubblica (X) e quella privata (XI). (I
numeri romani tra parentesi indicano le sale del percorso espositivo).
Gli itinerari campani
Al termine delle guerre civili (battaglia di Azio 31 a.C.) la Campania partecipa ad
un vasto programma di colonizzazione e distribuzione agraria ai veterani. La
concentrazione di colonie campane è di per sé una spia dell’interesse di Augusto per
la regione ed indizio della creazione di una base di consenso.
È in Campania che si circostanzia quel motivo della pietas, che costituisce
l’idea-guida dello stato augusteo. Il motivo delle origini troiane della gens Iulia,
costituisce un formidabile strumento di legittimazione dinastica che trova nei Campi
Flegrei, l’opportuna ambientazione per la storicizzazione del mito.
Parallelamente alla definizione del nuovo sistema politico prende forma anche in
Campania un nuovo linguaggio figurativo che di quel sistema si fa portavoce.
La ricorrenza del bimillenario della morte di Augusto fornisce, così, l’occasione
per una indagine a tutto campo sulle dinamiche di quel processo che vide la
Repubblica romana scomparire e fare spazio al nuovo sistema politico che Augusto
qualificava in un editto come optimus status.
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Inaugurazione 19 dicembre
Museo Archeologico Nazionale
piazza Museo Nazionale, 19 - Napoli Campania Italia
Orario:Aperto dalle 9 alle 19,30. Chiusura settimanale martedì