Studio Tommaseo
Trieste
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Gia Edzgveradze
dal 19/12/2014 al 11/2/2015
lun-sab 17-20

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Gia Edzgveradze



 
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19/12/2014

Gia Edzgveradze

Studio Tommaseo, Trieste

The Dud Smuggler (unexpected outcome). L'approccio personale di Edzgveradze ai temi del contrabbando e' una poetica riflessione sulla prigionia, sull'immaginazione, sulla 'fuga'.


comunicato stampa

Felice e attesissimo ritorno a Trieste dell’artista georgiano Gia Edzgveradze, che è stato Premio Giovane Emergente Europeo Trieste Contemporanea molti anni fa. L’artista propone in mostra allo Studio Tommaseo The Dud Smuggler (Unexpected Outcome) – Il contrabbandiere difettoso (un risultato inaspettato). L’allestimento è uno svolgimento del suo contributo al convegno di Trieste, dello scorso novembre, per il progetto Smuggling Anthologies – Antologie di contrabbando, l’iniziativa croata-slovena-italiana supportata dal Programma Cultura dell’Unione Europea e che è stata svolta per l'italia da Trieste Contemporanea.
L'approccio personale di Gia Edzgveradze ai temi del contrabbando è una poetica riflessione sulla prigionia, sull’immaginazione, sulla "fuga". In mostra una riproduzione della famosa falsa testa lasciata di notte nel letto – e conservata tuttora nel museo del penitenziario federale americano – per la famosissisima e unica fuga dal carcere di Alcatraz, da cui il regista Don Siegel ha anche tratto nel 1979 il film Escape from Alcatraz. Questo elemento cardine della mostra fa rimbalzare sulla perete opposta un’interpretazione lirica e concettuale degli eterni sogni dell’essere umano: per esempio contrabbandare il sole.

È proprio l’artista il contrabbandiere fallito per antonomasia, il dud smuggler citato nel titolo della mostra: il suo eroico tentativo di divulgare la conoscenza data dalle emozioni e la bellezza spesso non riscuote attenzione o non è compreso. La poetica di Gia Edzgveradze è fortemente influenzata dall'aver vissuto in Unione Sovietica, uno stato totalitario dove ad ogni livello e su ogni territorio c’erano restrizioni e divieti e dove, di conseguenza, anche il contrabbando esisteva ad ogni livello e su ogni territorio. La sua riflessione sulla dinamica e sugli esiti del traffico di idee, che si basa su ciò che era "altro" rispetto al set culturale sovietico, è ampliata e realizzata nella mostra con l'originalità, l'ironia e lo humor irriverente che contraddistinguono il lavoro di questo artista.
Sarà a disposizione del pubblico un denso testo scritto da Gia Edzgveradze sulle categorie di contrabbando che esistevano in Unione Sovietica e che l’artista distingue in tre gruppi, i "contrabbandieri di ribellione", i "contrabbandieri di paradiso" e i "contrabbandieri della luna", i suoi preferiti.

Gia Edzgveradze è nato a Tbilisi, in Georgia e vive e lavora a Düsseldorf. Tra le sue presenze nei più prestigiosi musei ed eventi internazionali dell'arte è restata indimenticabile la sua incredibile partecipazione alla Biennale di Venezia del 1997, quando riempì il padiglione Russo di riso e carote. È stato docente nelle più importanti strutture educative artistiche tedesche: l'Accademia di Düsseldorf, la UDK di Berlino e la Alanus University di Alfter (Bonn).

Inaugurazione 20 dicembre ore 18.30

Studio Tommaseo
via del Monte, 2/1 Trieste
lun-sab 17-20
ingresso libero

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