Davide Ferrari, attraverso le schede cliniche e i messassi dei prigionieri, crea un dialogo oltre il tempo permettendo agli studenti di relazionarsi con la Prima Guerra Mondiale.
In occasione del finissage della mostra “Trame di guerra” – aperta ancora fino a domenica 15 febbraio 2015 nella Sala mostre del Castello Visconteo di Pavia, dalle 10 alle 17.30 – sabato 14 febbraio 2015 (dalle ore 10) i Musei Civici presenteranno il progetto "War Bottles" (a cura di Davide Ferrari): un dialogo oltre il tempo che, attraverso la scrittura, permette agli studenti di mettersi in relazione con la Prima Guerra Mondiale attraverso le parole degli stessi soldati che l’hanno combattuta.
Le schede cliniche e i messaggi contenuti nelle bottiglie sono frammenti narrativi densi di significato e umanità e diventano induttori di creatività per coloro che li leggono.
Gli studenti del Liceo Foscolo di Pavia hanno accettato la sfida di scrivere a loro volta degli elaborati, dialogando con le voci e le “vite in bottiglia” di giovani soldati che hanno vissuto in prima persona il conflitto.
Allo stesso modo la violinista Alice Marini si è lasciata suggestionare dalle parole per scrivere un brano originale che accompagnerà le letture degli studenti.
Il risultato è sorprendente: una performance che va oltre i confini spazio temporali dando vita a un affascinante dialogo privo di retorica e traboccante di umanità.
Letture: Davide Ferrari
con gli studenti delle classi IIB, IIIB e IID, IIID del Liceo Ugo Foscolo di Pavia
Musica: composta ed eseguita da Alice Marini
Ingresso libero
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WAR BOTTLES
Davide Ferrari
Installazione, 2014.
Bottiglie di vetro, schede cliniche, sabbia, ceralacca, carta.
Grandezza ambientale.
Lo scrittore tedesco Arno Schmidt scrive che la "grande" storia non è niente: fredda, impersonale, implausibile, sommaria (falsa per giunta): io voglio solo le "antichità private": lì c'è vita e segreto.
L’installazione War Bottles prova a restituire, simbolicamente, le vite dei soldati che hanno preso parte al primo conflitto mondiale attraverso l’uso di frammenti che testimoniano la loro condizione di combattenti e di esseri umani.
Ogni bottiglia diventa uno scrigno che custodisce “antichità private”.
La vita del soldato: le schede cliniche personali -scelte tra oltre 55.000 esemplari originali- sono una testimonianza dei danni provocati dalla guerra ma anche dell’intensa e indispensabile attività svolta dalle strutture ospedaliere e dalla Croce Rossa Italiana;
il segreto dell’uomo: gli stralci delle comunicazioni private -diari, lettere, messaggi- testimoniano i sogni e i desideri, i bisogni e le paure, l’attaccamento agli affetti e la condizione di sradicamento dalla propria quotidianità.
Questi elementi sono messaggi inequivocabili e indispensabili per un tentativo di comprensione del (non)senso del conflitto; sarebbero dovuti essere un monito per le generazioni future che, tuttavia, hanno dimostrato di non averne recepito il contenuto.
Lo spazio è un luogo della memoria, immobile e desolato: come la risacca deposita oggetti eterogenei a riva, non ordinati ma ognuno con la propria traccia di memoria, la storia lascia diverse testimonianze che dovrebbero essere decodificate per una sempre maggiore consapevolezza ma che spesso non vengono sufficientemente “ascoltate”, prima ancora che studiate.
Lo spettatore ha un ruolo attivo di fronte allo scenario della memoria trasfigurata: nella giornata di chiusura della mostra sarà invitato a prendere una bottiglia e decidere se aprirla e prestare attenzione al messaggio in essa contenuto.
Si troverà di fronte dettagli pieni di significato e potrà scegliere di ascoltare le voci di individui sconosciuti che hanno lasciato una traccia nella storia e quindi in ognuno di noi.
Lo spettatore potrà spingersi oltre: potrà immaginare la storia di quelle “vite in bottiglia” e accostarsi ad esse creativamente scrivendo a sua volta un messaggio, una riflessione, una lettera a quelle persone, o una propria visione del conflitto e quindi del mondo.
Il materiale raccolto sarà utilizzato per una seconda fase del progetto War Bottles.
L’installazione è stata realizzata grazie alla preziosa e consueta collaborazione con l’artista Alessia Bottaccio che ha realizzato le fotografie del catalogo e preso parte alla realizzazione dell’opera.
Chiara Argenteri
Ufficio stampa/Press office
Associazione Pavia Città Internazionale dei Saperi
tel. 0382.399424 338.1071862 - E-mail: chiara.argenteri@comune.pv.it
Evento 14 febbraio dalle 10
Castello Visconteo
viale XI Febbraio, 35 - Pavia Lombardia Italia
Orario: 10-17.30
Ingresso libero