Un workshop ideato da Maria Thereza Alves, Iain Chambers e Lidia Curti. Un programma di due settimane con presentazioni, conferenze, letture, dibattiti, proiezioni di film.
L’Istituto Svizzero di Roma presenta Histories Hidden in Plain Sight, un workshop ideato da Maria Thereza Alves, Iain Chambers e Lidia Curti per la seconda edizione di Studio Roma – Programma Transdisciplinare sul Contemporaneo.
Un programma di due settimane che include presentazioni, conferenze, letture, dibattiti, proiezioni di film, così come la ricerca in situ in diversi luoghi della città di Roma.
Dall’arte, dalla letteratura e dal cinema il pensiero critico ha imparato l’importanza di esercitare lo sguardo da lontano e quello ravvicinato. Dove le strade della Storia e delle storie si incrociano inesorabilmente.
L’obiettivo di questo workshop è esplorare le zone ambigue e instabili che costituiscono i confini: limiti fisici o immateriali che indicano il transito tra diversi territori di appartenenza e di conoscenza. Per quanto flessibili possano risultare nella modernità, i confini sono essenzialmente luoghi di autorità e delimitazione, sia tra l’Europa e il mondo extra-europeo, sia tra le discipline e la loro rivendicazione sulla conoscenza. I confini cercano di contenere e di separare, di definire la popolazione globale attraverso differenze razziali e di genere. Allo stesso tempo i confini sono costantemente traditi dal passaggio continuo di corpi, storie, culture, linguaggi e saperi che rifiutano questo tipo di regole e di costrizioni. Un rifiuto che apre una tensione paradossale: all’interno della modernità, accanto al desiderio di esercitare al meglio il controllo e lo sfruttamento tanto in termini economici che epistemici, si afferma una spinta alle sue origini essenzialmente mobile e migrante.
Histories Hidden in Plain Sight esplora i paradossi e le frizioni interne alla modernità – in termini etici ed estetici – cercando di aprire spazi inattesi, e possibilità per la critica e per la pratica artistica. La comprensione di questi spazi che potremmo chiamare eterotopi, che esistono cioè sebbene non ancora registrati o riconosciuti, ci porta a scavare nella costruzione del contemporaneo come rappresentazione univoca del reale, e trasformarla in un cantiere per restituire un’immagine nel suo insieme più caotica e più inclusiva del presente.
L’artista Maria Thereza Alves, insieme ai residenti dell’Istituto Svizzero e ai partecipanti di questo workshop provenienti da differenti città europee, esplorerà, in particolare, la flora di Roma. Prima dei vari restauri, il Colosseo è stato un paradiso naturalistico dove convivevano molteplici varietà di piante trasportate da persone o animali. Nel XIX secolo la botanica Elisabetta Fiorini Mazzanti arrivò a elencare ben 272 diverse specie.
Come sono arrivate le piante a Roma? Dove si trovano i grandi siti in cui la flora si accumula? Quali sono le specie non-autoctone e quali varietà sono diventate così onnipresenti da essere percepite come tali? Qual è la provenienza d’origine degli ingredienti utilizzati nei piatti romani?
Queste sono alcune domande che verranno affrontate nei vari formati di Botanical Evidences of Movement, Migration and Commerce: il tentativo di comprendere il modo di osservare e ridefinire il paesaggio romano partendo dalle narrazioni ufficiali e da altre possibili. I partecipanti presenteranno al pubblico le “prove” trovate e realizzate durante le giornate di workshop.
Genere; razza; nazione; cittadinanza; il Mediterraneo; il confine; la necessità di ripensare gli archivi nella costruzione della memoria collettiva saranno invece alcuni dei temi che gli studiosi Iain Chambers e Lidia Curti indagheranno in Borderscapes: Migration and the Hybridisation of Space and Time con il contributo di storici, sociologi, registi, attivisti, musicisti, lavoratori di istituzioni museali, educative e culturali.
Tutti gli eventi sono gratuiti e aperti al pubblico.
Studio Roma 2014/2015 è un programma transdisciplinare sul contemporaneo dell’Istituto Svizzero di Roma che offre dodici borse di studio per artisti e ricercatori accademici. Per questo workshop, ai membri ISR in residenza a Villa Maraini si aggiungono partecipanti da un network istituzionale che include: Akademie der bildenden Künste (Vienna), Hochschule für bildende Künste Hamburg (Amburgo), Hochschule für Gestaltung und Kunst FHNW (Basilea), Kungl. Konsthögskolan (Stoccolma), Kunstakademiet i Trondheim - KIT (Trondheim), La Sapienza Università di Roma (Roma), L'École nationale supérieure des Beaux-Arts de Paris (Parigi), Mimar Sinan Güzel Sanatlar Üniversitesi (Istanbul), Piet Zwart Institute (Rotterdam), Universität der Künste Berlin (Berlino).
Inaugurazione 16 febbraio ore 16.30
Istituto Svizzero di Roma - ISR
via Ludovisi, 48 Roma
ingresso libero