I'm Not Inflatable (2015). L'artista riflette sul concetto di oggettualita' del corpo e su come viene spesso usato nel complesso sociale e culturale, concentrandosi sull'assunto del corpo violato.
----- english below
Il processo fisiologico di respirazione viene trasposto in azione da Noa Pane all'interno della performance partecipativa I'm Not Inflatable (2015). L'artista, attraverso questo atto metaforizzato, riflette sul concetto di oggettualità del corpo e su come viene spesso usato nel complesso sociale e culturale, concentrandosi sull’assunto del corpo violato. All'interno di una massa informe costituita da una serie di camere d’aria modificate dall’artista, viene celata una giovane donna dai tratti orientali, avvolta e inglobata. Da questa massa fuoriescono, quasi a rappresentare l’idea di una connessione tentacolare con il pubblico, una serie di pompe usate normalmente per gonfiare ruote.
Il pubblico che accede allo spazio performatico è invitato a servirsi di tali pompe e concorrere al gonfiaggio delle varie camere d’aria, rivestendo così un duplice ruolo che si edifica in una simbiosi ombelicale collettiva, ossimoro di condivisione e partecipazione alla violenza. Il corpo così “gonfiato e s-gonfiato”, allude alla sfera sessuale, ai Toys, appunto, gonfiabili, ma anche alla violenza cui sono sottoposte le persone in circostanze drammatiche. Il gioco di parole Non Sono Gonfiabile (I'm Not Inflatable, 2015), da cui prende il titolo la performance, vuole sottendere quindi a tutti i tipi di violenza esercitati, da quella fisica a quella psicologica. La geografia del desiderio e la geografia del travelling sex offenders esotico, coincidono perfettamente nella messa in scena di questo lavoro.
-----english
The physiological process of breathing is central within the participatory performance I’m Not Inflatable (2015) by Noa Pane. The artist reflects upon the concept of body objectification through this metaphorical act as well as on how the body is often used by society and culture, focusing on the assumption of its violation. A shapeless bulk of air chambers modified by the artist hides a young Asian-featured woman, all wrapped and guzzled. Several air pumps protrude from this mass as to establish a tentacular connection with the audience.
The very same audience is invited to contribute by pumping those air chambers, thus playing a double role which results in a collective umbilical symbiosis, an oxymoron of sharing and participation to violence. The in-flated and de-flated body alludes to sex, particularly inflatable sex toys, but also to the violence people are put through in dramatic circumstances. In fact, the pun in the performance title (I’m Not Inflatable, 2015) hints at all kinds of violence acts, either physical or psychological.
The geography of lust and the geography of the exotic traveling sex offenders perfectly coincide with this mise-en-scène.
Altre sedi:
Room F200
Testi Dario Picarielllo
Organizzazione e coordinamento Miriam Pascale
Traduzione Alessandra Di Sante
Inaugurazione 18 febbraio ore 15
Accademia di Belle Arti di Urbino
via de Maceri, 2 Urbino
ingresso libero