Essenzialismo astratto. L'artista esplora il profondo dell'essere umano grazie al suo 'grafismo', utilizzato per far riflettere sulla cagionevolezza delle cose e sulla caducita' della vita.
a cura di Massimiliano Bisazza
L'essenza è uno dei concetti filosofici più complessi da illustrare, in virtù dei suoi profondi significati, nonché affascinanti, oggetto di speculazioni fin dalle origini della filosofia; già lo stesso Platone prima di Aristotele ci illustrò l’indivisibilità delle idee che hanno permeato tutto la filosofia greca fina dalle sue origini.
Con la su arte, Giovanni Citro, riesce con grande abilità a contaminare i due concetti – astrazione ed essenzialità – che sono così collegabili tra loro nei contenuti. Riesce a disegnare amabilmente su tele bianche delle immagini elementari e semplici che, a parer mio, sono ampiamente riconducibili ai disegni primitivi (si pensi a quelli scoperti nelle note grotte di Lescaux, uno degli esempi più belli di arte preistorica).
L’artista ricerca nel profondo l’essenza dell’essere umano grazie al “grafismo”, volutamente elementare, che ha deciso di utilizzare scientemente per condurci quasi per mano a ragionare - in modo aulico - sulla cagionevolezza delle cose, sulla caducità della vita, sulle molteplicità di esseri e di caratteri.
I disegni e i dipinti di Giovanni Citro sono frutto di quello spirito che parte da una profonda ricerca di purezza, di minimale, di esistenziale; di essenziale più che mai.
Inaugurazione 25 febbraio dalle h 11 alle h 19 dal martedì al sabato
Galleria d’Arte Contemporanea Statuto13
via Statuto, 13 (corte int.) – 20121 Milano
Orario: dalle h 18 30 alle h 21
Ingresso libero