Vincenzo Balena
Ennio Calabria
Gioxe De Micheli
Jano Lauretta
Fabrizio Merisi
Ruggero Savinio
Roberto Sguazzi
Wolfango Telis
Giorgio Seveso
Si tratta di una mostra di pittori e scultori italiani organizzata dall'Associazione culturale 'l'Arco e la Fonte' di Siracusa, nel quadro di una serie di incontri, dibattiti e spettacoli dedicati al tema del rapporto tra l'arte (creatività ) la fede (trascendenza) e la follia (divergenza).
Rassegna d'arte contemporanea
a cura di Giorgio Seveso
Si tratta di una mostra di pittori e scultori italiani organizzata dall'Associazione culturale 'l'Arco e la Fonte' di Siracusa, nel quadro di una serie di incontri, dibattiti e spettacoli dedicati al tema del rapporto tra l'arte (creatività ) la fede (trascendenza) e la follia (divergenza). Ideata da Nino Portoghese e Annibale Vanetti per Blu Eventi, è una riflessione di spinosa e scomoda attualità il cui lato dedicato alle arti visuali è stato curato da Giorgio Seveso. Per l'occasione il critico milanese ha invitato ad esporre otto artisti di forte statura, che – ciascuno a suo modo – hanno da sempre esplorato plasticamente e poeticamente questi temi.
Sono Vincenzo Balena, Ennio Calabria, Gioxe De Micheli, Jano Lauretta, Fabrizio Merisi, Ruggero Savinio, Roberto Sguazzi e Wolfango Telis, presenti con un cospicuo numero di opere assai rappresentativo del loro lavoro.
Gli artisti – scrive Seveso nel bel catalogo che accompagna la manifestazione – sono, tra gli uomini, gli esploratori dell'estetico possibile, cioè della vita che incontra le emozioni. Il loro terreno è quello del poetico, sul quale aprono piste di fantasia, rotte inedite o reinventate di sensibilità e di immaginario. E dunque hanno, anche per questo, un loro speciale punto di vista – qui e subito, appunto – nell'affacciarsi ai temi del mondo e della fede, un loro modo di viverne e testimoniarne ogni turbamento, ogni consolazione.
Essi sentono, ciascuno a suo modo e per ragioni interiori di sentimento e di storia, che la testimonianza e la ricerca dell'arte devono potersi esprimere seguendo vene proprie, senza doversi adeguare a tendenze o convenzioni di forma precostituite; devono poter sviluppare passioni, istanze e intuizioni libere da orientamenti obbligati, o che passano per tali… Debbono però, anche, contestualmente e simultaneamente, perché il fondamento ne sia reale, perché sia autentico e realmente condivisibile, derivare l'impulso della forma dalla sostanza fenomenica ed emozionale dell'esperienza. Debbono, in altre parole, essere implicati nel mondo, e non astratti dal mondo...
Oikìa Casina Cuti, Piazzale Teatro Greco
Siracusa