Alighiero Boetti
Giacinto Di Pietrantonio
Corrado Levi
Giorgio Verzotti
Angela Vettese
Francesco Bonami
Laura Cherubini
Emanuela De Cecco
Quasi tutto. La mostra indaga le tappe fondamentali della storia artistica di uno tra i piu' influenti artisti del secondo dopoguerra. Il progetto espositivo, curato dal Direttore della GAMeC Giacinto Di Pietrantonio in collaborazione con Corrado Levi, si concentra su un centinaio di opere realizzate dall'artista lungo l'intero arco della sua esistenza, dagli inizi poveristi-concettuali fino alle opere dove il tratto, il disegno e il colore diventano materia centrale della sua ricerca
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Dal 6 aprile al 18 luglio alla GAMeC - Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo - si terrà la mostra Alighiero Boetti (Quasi tutto), che indaga le tappe fondamentali della storia artistica di uno tra i più influenti artisti del secondo dopoguerra.
Personaggio eclettico, in grado di sviluppare una poetica singolare, attuale grazie ai temi affrontati, Boetti ha saputo cogliere la complessità del mondo in cui viviamo, superando anche quelle barriere di un universo culturale che oggi sembra chiuso da confini insormontabili - l'Afghanistan, dove Boetti ha vissuto e ha commissionato molti dei suoi lavori.
Il progetto espositivo, curato dal Direttore della GAMeC Giacinto Di Pietrantonio in collaborazione con Corrado Levi, si concentra su un centinaio di opere realizzate dall'artista lungo l'intero arco della sua esistenza, dagli inizi poveristi-concettuali fino alle opere dove il tratto, il disegno e il colore diventano materia centrale della sua ricerca.
La mostra e il catalogo sono stati concepiti secondo un duplice approccio che considera la complessità delle opere di Boetti sia sul piano della ricchezza della sua produzione sia su quello tematico e concettuale. L'obiettivo di questo progetto è mostrare al pubblico come l'artista, nel corso della propria esistenza, abbia non solo teorizzato il concetto stesso di complessità ma, soprattutto, l'abbia attuato sul piano formale.
L'esposizione, a prima vista, si propone al visitatore come un percorso strutturato in base alle tecniche e ai materiali che hanno dato vita alle opere dell'artista (disegno, biro, ricamo, arazzo, tecnica mista su carta, lettera,...); al contempo questo diviene anche cammino temporale lungo gli anni e le fasi della sua produzione alla luce delle tematiche sviluppate (la comprensione del mondo e la sua immagine, l'ordine e il disordine, il frammento e la complessità , le funzioni delle immagini nella cultura, la progressione del tempo e l'estensione dello spazio).
Allo stesso modo, il catalogo è strutturato, tra l'altro, come un dizionario: in cui ciascuna lettera dà vita a due voci per un totale di 52: la prima legata alla produzione artistica (es. A per Arazzo, B per Biro?) e redatte da un critico d'arte es: Giorgio Verzotti per Biro, Angela Vettese per Elenco, Francesco Bonami per Viso, e un'altra legata al pensiero e all'arte di Boetti redatte da filosofi, storici, romanzieri, cosmologi, epistemologi (es. A per Afghanistan di Giorgio Galli, C per complessità di Mauro Ceruti, I per idea di Michel Maffesoli, U per unità di Marc Augé, V per vedere di Nanni Balestrini). Completano il catalogo, un testo storico-critico-filologico di Laura Cherubini, una selzione di scritti e interviste dell'artista a cura di Emanuela De Cecco e una bio/bibliografia.
L'approccio artistico di Boetti e il periodo storico da lui vissuto si intrecciano nella lettura del catalogo nello stesso modo in cui ha realizzato questo legame durante la sua esistenza. Il catalogo, come la mostra, diventa, così, una vera e propria ''mappatura'' sistematica attraverso parole e immagini, del suo lavoro richiamando esplicitamente l'importanza degli strumenti elenco e sistema nell'arte di Boetti.
Proseguendo nella collaborazione tra le due istituzioni la mostra sarà ospitata dalla Fondazione PROA di Buenos Aires da settembre a dicembre 2004.
ALIGHIERO BOETTI (Torino 1940 - Roma 1994)
Alighiero Boetti, uno degli artisti più influenti del secondo dopoguerra, è oggi considerato di estrema attualità . I temi toccati, infatti, - i confini e il loro superamento, il caos, la complessità , la mescolanza di linguaggi e culture - sono riflessioni attuali sulle quali la società moderna si dibatte. Boetti affronta questi temi senza mai riferirsi ad un movimenti specifico
Dal punto di vista artistico Boetti esordisce nella seconda metà degli anni Sessanta con una personale alla Galleria Christian Stein di Torino nel 1967 dove presenta opere scultoree costruite per accostamenti elementari di materiali industriali.
Autodidatta, dopo aver abbandonato gli studi di Economia, si interessa alla cultura orientale e a diverse discipline, quali la filosofia e l'alchimia.
Attraverso il lavoro sui concetti di serialità e ripetitività pone in discussione il ruolo tradizionale dell'artista sviluppando il problema del doppio; con il lavoro Gemelli dal 1968, l'artista presenta un fotomontaggio che ritrae se stesso che tiene per mano un altro se stesso. Queste riflessioni lo spingeranno, tra la fine del 1972 e il 1973, a firmarsi Alighiero e Boetti.
Dal 1971 al 1980 è ossessionato dalla serialità e dall'ordine delle cose, vuole codificare tutto: fiumi, bandiere, segni.
Nel 1971 iniziano i suoi viaggi periodici in Afghanistan che inaugurano il ciclo dei ricami coloratissimi realizzati da donne afgane. Il lavoro sul tema del doppio corrisponde alla realizzazione di opere che coinvolgono la collettività e riguardano il linguaggio e la comunicabilità : tra il 1972 e il 1973 realizza il ciclo lavori a biro. Agli anni Settanta appartengono anche i ricalchi delle copertine dei periodici di informazione.
Negli anni Novanta realizza un arazzo di grandi dimensioni denominato Tutto dove appaiono in silhouette un grande numero di immagini che ne ricoprono interamente la superficie.
Nel 1993 dà vita a un'opera collettiva che coinvolge le Accademie d'Arte francesi, Alternando da uno a cento e viceversa, poi tessuto da mani afgane.
Allo stesso anno appartiene l'opera considerata di commiato, una statua in bronzo dell'artista nell'atto di innaffiarsi il capo.
Inaugurazione: 5 aprile, ore 18:00
Bergamo, GAMeC
Via San Tomaso 53
Orari: martedì - domenica 10.00 - 21.00 giovedì 10.00 - 22.00 lunedì chiuso
Biglietti: euro 3 intero; euro 1,50 ridotto
Informazioni e prenotazioni visite guidate Tel. 035 399528
Ufficio Stampa
CLP Relazioni Pubbliche Manuela Petrulli Tel. 02433403 - 0248008462 - fax 024813841
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From April 6 to July 18 at the Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea a solo exhibition of one of the most influential artists of the postwar era:
ALIGHIERO BOETTI - ALMOST EVERYTHING
curated by Giacinto Di Pietrantonio and Corrado Levi
From April 6 to July 18, GAMeC - Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo - will present Alighiero Boetti. Quasi tutto, a retrospective exhibition dedicated to one of the most influential artists of the postwar era. Boetti managed to grasp the complexity of the world we live in, to the point of overcoming the barriers of a cultural universe that today seems closed off by insurmountable obstacles - Afghanistan, where Boetti lived and commissioned many of his works.
The exhibition, organized by the GAMeC together with Fondación PROA in Buenos Aires, is curated by Giacinto Di Pietrantonio - the Director of GAMeC - and Corrado Levi, combines over one hundred works by the artist, starting from his early work in connection Arte Povera towards the end of the 1960's to 1994, the year of his death. The exhibition project privileges all the works in which we can perceive a very close relationship between the observer and each individual work, going beyond any chronological or thematic approach, in particular mural works where the sign becomes the means of communication and the two-dimensional surface becomes the ideal support for this form of communication.
The exhibition and catalogue were conceived according to a dual approach that considers the complexity of Boetti's works both in terms of the wealth of his output and of the themes and concepts that he developed. The aim of this project is to show the public how the artist, over the course of his life, not only speculated about the very concept of complexity but also implemented it on the formal level.
At first sight, the exhibition appears to be structured according to the techniques and materials that the artist used to create his works (drawing, ballpoint pen, embroidery, tapestry, mixed media on paper, sculpture, installation, telegram, letter, rug...); at the same time, the exhibition also offers a journey back in time through the years and phases of his creative activity in light of the themes that he developed (comprehension of the world and its image, order and disorder, fragment and complexity, the functions of images in culture, the progression of time and extension of space).
At the same time, the catalogue is structured like a dictionary: each letter generates two entries: the first refers to a work of art (e.g. A for ''Arazzo'' [tapestry], B for ''Ballpoint Pen''...), the second entry refers to vaster concepts that are intimately connected with Boetti's thought and art (e.g. A for ''Afghanistan,'' C for ''Complexity,'', E for ''Elenco'' [list]). The first group of texts was commissioned from art historians, curators, and critics, while the second group was commissioned from philosophers, anthropologists, authors, and historians.
Boetti's approach to art and the historical period in which he lived are interwoven in the contents of the catalogue in the same way that he realized this link during his life. The catalogue thus becomes a genuinely systematic ''map'' using words and images to describe his work, explicitly recalling the importance that lists and system had as tools in Boetti's art.
The catalogue includes a conversation between Giacinto Di Pietrantonio and Corrado Levi, a critical text by Laura Cherubini and a selection of Alighiero Boetti's writings curated by Emanuela De Cecco; the texts of the dictionary are written by: Arazzo, Mariuccia Casadio; Afghanistan, Giorgio Galli; Biro, Giorgio Verzotti; Bellezza, Christophe de Ponfilly; Copia, Marco Senaldi; Complessità , Mauro Ceruti; Disegno, Gianni Romano; Doppio, Antonio Sparzani; Elenco, Angela Vettese; Esecuzione, Antonio Scurati; Fregio, Francesca Pasini; Flessibilità , Alessandro Dal Lago; Gioco, Chiara Bertola; Geografia, Franco Farinelli; Hotel, Massimiliano Gioni; Humor, Marco Giusti; Identità , Barbara Casavecchia; Idea, Michel Maffesoli; Jet, Hans Ulrich Obrist; Jolly, Emaunela Audisio; Kabul, Cornelia Lauf; Know-how, Paolo Aite; Lettera, Barry Schwabsky; Linguaggio, Diego Marani; Manifesto, Bartolomeo Pietromarchi; Moltiplicazione, Giulio Giorello; Numero, Marco Tagliafierro; Natura, Nicola Setari; Ornamento, Maria Luisa Frisa; Ordine, Marc Guillaume; Parola, Eric Bou; Progetto, Jozeph Forakis; Quadrato, Luca Cerizza; Quantità , Franco La Cecla; Ripetizione, Giulio Ciavoliello; Ritratto, Ippolita Avalli; Sciamano, Teresa Macrì; Serendipity, Carlo Antonelli; Timbro, Chiara Parisi; Tempo, Tiphaine Samoyault; Universale, Loredana Parmesani; Unità , Marc Augé; Viso, Francesco Bonami; Vedere, Nanni Balestrini; Work in Progress, Stefano Casciani; Weltaschaung, Horst Seidl; X, Jayant Narlikar; Yalta, Charlotte Laubard; Yoga, Roberto Cavalli; Zoo, Marcello Smarelli; Zeitgeist, Jeanette Zwingenberger.
In September, the exhibition will be shown at the Fundación PROA in Buenos Aires.
Opening: Monday, April 5, 2004, 6:30 p.m.
Place: Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea
Via San Tomaso, 53 24121 Bergamo
Hours:
Tuesday - Sunday, 10 a.m. - 7 p.m.
Thursday 10 a.m. - 10 p.m.
closed Mondays
Admission free
Press Office:
CLP Relazioni Pubbliche Tel. 02433403 - 0248008462 - fax 024813841