Ferro in 'Gli alberi ritornano' presenta una serie di lavori in legno. La questione posta da Romoli nei lavori del progetto 'Impossible Landscapes' riguarda la capacita' di cogliere il senso del paesaggio naturale.
Rank Ferro
Gli alberi ritornano
a cura di Valentina Carrera
Francesco Romoli
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Impossible landscapes
Paesaggi istantanei ai confini del mondo
(presso lo Spazio E2)
a cura di Valentina Carrera
RANK FERRO
Il materiale di partenza è il legno, rigorosamente il legno, e ancor più rigorosamente legno di porte, perché le porte sono tutto ciò che permette mantenere l'attenzione desta, strumento come sono di sempre nuove meraviglie nel loro nascondere mondi in continuo movimento, nel loro condurre verso storie sempre interessanti perché fatte di uomini e donne di carne, che forse, senza quel passaggio un po' misterioso, sarebbero spesso banalizzati e non sarebbero in grado di lasciare un segno, profondo.
Successiva è la mente dell'artista, che si pone in sintonia con la materia usata e la conduce verso una nuova dimensione di senso, di forma, e di significato.
Così il legno delle porte diventa il trampolino dal quale si lancia la creatività di Rank per dare voce a quelle fibre materiali che prima di essere utilizzate come porte erano alberi ed erano foreste ed erano Natura; una terza, nuova vita: prima materia animata poi materia inanimata infine espressione artistica.
Alessandro Baito
FRANCESCO ROMOLI
Di fronte ai nostri occhi il mondo, con tutte le sue meraviglie. La Natura sovrana con le sue linee, nette o curve, con i suoi colori, decisi o sfumati, con le sue armonie e le sue dissonanze. Noi uomini siamo gli spettatori di quetso spettacolo merviglioso, affascinati ammutoliti di fronte alla semplicità che seppure cerchiamo di ricreare con le nostre creazioni non riusciamo mai ad imitare appieno, pallido riflesso come siamo di questa immensità cristallina.
La questione che viene posta da Francesco Romoli nei lavori del progetto “Impossible Landscapes” riguarda la capacità dell'uomo di cogliere il senso, sfuggevole ambiguo, del paesaggio naturale. Senza la presunzione di trovare significati nascosti, il suo unico, differente, scopo è quello di dare testimonianza di un ideale estetico, che si va a collocare in quella terra vergine e infinita che è la fantasia umana, capace di dare sempre nuove forme e impressioni, sempre nuovi colori al reale.
Alessandro Baito
In collaborazione con
Zamenhof Art – Milano
Cooperativa Letteraria – Torino
Inaugurazione 11 aprile ore 16
Spazio E
Alzaia Naviglio Grande, 4 (Spazio E secondo cortile - Spazio E2 primo cortile) Milano
Orari: dal martedì al sabato dalle ore 15.00 alle ore 19.00
domenica dalle ore 11.00 alle ore 19.00
Ingresso libero