Che architettura fara'? Philippe Rahm in conversazione con Marco Brizzi
Quanto il clima influisce sulla progettazione e sul linguaggio architettonico? Il Climate Change ha mutato solo le nostre abitudini o sta influenzando anche l'architettura e ridisegnando gli spazi abitativi e i luoghi d'interesse sociale? Che ruolo hanno le nuove tecnologie nel ridefinire lo spazio in base alle necessita' biologiche primarie? E soprattutto, in base ai principi della cosiddetta 'architettura metereologica', sarebbe oggi piu' appropriato dire 'che architettura sara' o che architettura fara'? Erede di Monet, artista in perfetta comunione con l'avanguardia scientifica del suo tempo, piu' che dei protagonisti del secolo scorso che hanno rivoluzionato i codici e il linguaggio dell'arte contemporanea come Marcel Duchamp, l'architetto d'origine svizzere ma naturalizzato parigino Philippe Rahm ci offre uno sguardo originale sull'architettura, sull'impatto che i cambiamenti climatici stanno avendo sulla trasformazione delle nostre citta', sulla 'casa come mondo' dove gli aspetti metereologici possono essere usati come oggetti di design. Dal suo progetto Nuvola in Qatar, in mezzo al deserto, ai microclimi di Taiwan con il Jade Meteo Park fino alla progettazione della casa dell'artista Dominique Gonzalez-Foester, per la quale ha lavorato sugli stati termici, creando tensioni termodinamiche all'interno dell'abitazione, l'architetto Philippe Rahm, impiega il vocabolario meteorologico come parte integrante del linguaggio architettonico. Mercoledi' 15 aprile ore 18.