Museo d'Arte Contemporanea Roma - MACRO
Roma
via Nizza, 138
06 671070400 FAX 06 8554090
WEB
Cinque mostre
dal 19/5/2015 al 12/9/2015
mar-dom 10.30-19.30

Segnalato da

Ufficio stampa Zetema




 
calendario eventi  :: 




19/5/2015

Cinque mostre

Museo d'Arte Contemporanea Roma - MACRO, Roma

Primo appuntamento con la rassegna Appunti di una Generazione, in esposizione i lavori di Giuseppe Pietroniro e Andrea Salvino. 'Jammin' Drama Project' e' il film di Marinella Senatore. Con l'installazione di Jonathan Monk prende avvio la rassegna Just one. "Gli amici di Toti Scialoja e Gabriella Drudi": oltre 70 opere, fra quadri, sculture, disegni e grafiche, divise in due sezioni tematiche. Opere della collezione Macro #1: una consistente raccolta formatasi con opere dagli anni '60 in poi.


comunicato stampa

Appunti di una Generazione
a cura di Costantino D’Orazio

Appunti di una Generazione #1
Giuseppe Pietroniro
È come se nulla fosse...
Andrea Salvino
Ricominciare da capo non significa tornare indietro

Dal 21 maggio al 26 luglio 2015 l’Assessorato alla Cultura e al Turismo di Roma - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali promuove presso il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma un nuovo ciclo di mostre personali dedicate agli artisti italiani emersi negli anni ’90, a cura di Costantino D’Orazio. Ad aprire la rassegna dal titolo Appunti di una generazione sono Giuseppe Pietroniro (Toronto, Canada, 1968) e Andrea Salvino (Roma, 1969), artisti che si sono formati e hanno esordito a Roma nell’ultimo scorcio del XX secolo.

Pietroniro indaga continuamente il senso del limite, categoria connaturata all’uomo e al tempo: limite della visione, limite dello spazio, limite della relazione tra uomo e uomo. Il valore aggiunto della sua ricerca consiste nella capacità di raccontare una dimensione filosofica ed esistenziale attraverso l’uso di oggetti quotidiani, sapientemente modificati così che l’opera si trasformi in una sfida alla funzionalità o crei illusioni ottiche e artifici formali dove l’occhio entra in conflitto con la mente, che cerca una spiegazione plausibile entro il limite della ragione. La sua costanza nell’indagare la percezione gli ha permesso di maturare la giusta distanza intellettuale tra idea e forma per elaborare opere che giocano con il doppio, l’illusione la simmetria o il meccanismo delle “scatole cinesi” e sollecitano la curiosità dello sguardo.

La ricerca artistica di Salvino è strettamente connessa alla storia e trae ispirazione dall’iconografia politica, sociale e cinematografica fondamentalmente del 900 Italiano ed Europeo fino ai nostri giorni. Il suo lavoro può essere inteso come una pagina di storia non ufficiale scritta per immagini attraverso aneddoti e dettagli tratti da documenti figurativi. I soggetti che Salvino fa vivere nelle carte disegnate e nelle tele dipinte sono fotogrammi storici individuati tra fotografie, vecchie cartoline, libri, pellicole o stampe e selezionati poiché motivi iconografici particolarmente significativi e capaci di descrivere l’epoca dalla quale derivano e la cultura di riferimento. Le vicende politiche, la guerra, la pornografia, l’erotismo, il costume e il cinema si susseguono nei disegni di Salvino come se fossero dei frammenti di una realtà passata in grado di fornire e restituire all’osservatore un “pezzo” di identità.Il ciclo Appunti di una generazione continua a Febbraio 2016 con le mostre personali di Federico Pietrella e Donatella Spaziani, a giugno 2016 con le personali di Matteo Basilè e Gioacchino Pontrelli.

Biografie
Giuseppe Pietroniro
Toronto (Canada) 1968. Vive e lavora a Roma.
Tra le sue mostre personali: 2012 – Né qui né altrove , Museo H.C. Andersen, GNAM, Roma, (con Marco Raparelli), 2011 - Risonanza , Fondazione Merz, Torino; 2009 – Lo scandalo del vuoto , Spazio Gerra, Reggio Emila; 2008 – Giuseppe!!! W Warsawie , Zacheta National Gallery of Art, Galeria Kordegarda; Warszawa, Polonia, 2007 - Perluciditas , Galleria Maze, Torino. Tra le mostre collettive cui ha partecipato: 2015 - La scrittura degli echi , MAXXI, Roma (progetto prestato da NERO); 2014 – There is no place like home , Via Aurelia Antica, 425 Roma; 2012 - RE- Generation , MACRO, Roma; 2011 – Meteorite in giardino , Fondazione Merz, Torino; When in Rome , IIC, Hammer Museum, LA x Art, Los Angeles CA; 2009 - Italian Open , Galleria Annet Gelink, Amsterdam; Speranze e dubbi. Arte giovani tra Italia e Libano , Fondazione Merz, Torino; The Buffer Zone , American Academy in Rome, Roma; 2008 - Hopes and doubts. Cutting edge art between Lebanon and Italy , The Dome City Center, Beirut; Triennale di Torino T2, 50 Lune di Saturno , Torino.

Andrea Salvino
Roma 1969. Vive e lavora a Berlino.
Tra le sue mostre personali: 2013 - PRIVATE , Studio Geddes, Roma; 2012 La Mer en Hiver , Grimmuseum, Berlino; 2011 - “Non riconciliati o solo violenza aiuta, dove violenza regna – Nicht versöhnt oder Es hilft nur Gewalt, wo Gewalt herrscht” , Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; 2005 - Antagonista , Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano; 2004 - I senza nome , Galleria Roma Roma Roma (Toby Webster, Gavin Brown, Franco Noero), Roma; 2003 - Donne facili , Galleria Tommaso Corvi-Mora, Londra; 2001 - Il disprezzo , Fondazione A. Olivetti, Roma; Spazio aperto , Galleria d’Arte Moderna, Bologna (con Marco Neri); 1995 - Cloro al clero , Milleventi, Torino; 1994 - Paghertete caro, pagherete tutto , Autori-Messa, Roma Tra le mostre collettive cui ha partecipato: 2014 - Intenzione manifesta. Il disegno in tutte le sue forme , Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Torino; Space is the Place , Nero Magazine, Basel; 2013 - Dr. Jekyll and Mr. Hyde. New works from Berlin , Magazzino, Roma; 2012 - Taliens. Junge italienische Kunst aus Berlin , Volkswagen Pavillon, Wolfsburg; 2011 - Ceci n’est pas du cinéma! , Castello di Rivoli, Museo del Cinema, Torino; ITaliens. Junge Kunst in der Botschaft , Ambasciata d’Italia, Berlin; When in Rome , Istituto Italiano di Cultura, Hammer Museum and Laxart, Los Angeles; 2008 - Italics, Arte italiana fra tradizione e rivoluzione , 1968-2008, Palazzo Grassi, Venezia; Museum of Contemporary Art, Chicago.

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Marinella Senatore
Jammin’ Drama Project
In collaborazione con l’Associazione Musei d’Arte Contemporanea, viene presentato il video della giovane artista italiana già presente in numerose collezioni pubbliche e inserita in molte manifestazioni internazionali, come la Biennale di Venezia.

Liberamente ispirato al lavoro di Tim Rollins condotto negli anni 80 nel South Bronx, dove coi suoi studenti aveva sviluppato una strategia di collaborazione denominata jammin’, innescando processi di coinvolgimento dei membri a partire dalla propria storia, Jammin’ Drama Project è un progetto partecipativo che ha coinvolto oltre 150 cittadini della comunità ispanica e afro-americana di Harlem, NYC.

“Jammin’ Drama Project” si delinea come flusso di sequenze, brevi incipit di condizioni emotive, drammi quotidiani e disgregazioni sociali. I partecipanti hanno composto una partitura dove due attori professionisti hanno saputo muoversi e improvvisare (jammin’), creando aspettative sempre nuove e lasciando spazio a interpretazioni mutevoli del film.

La struttura in capitoli descrive rispettivamente le fasi finali del matrimonio di una coppia di mezza età, la storia di una sorella e un fratello che si trovano a prendersi cura l'uno dell’altro, una coppia di amanti e le memorie di un rapporto madre-figlia, attraverso ciclici giochi di parole, tensioni, cliché, suggestioni e combinazioni varie. Le diverse storie, ciascuna articolata ed osservata da distinti punti di vista risultano come un collage di luoghi, figure e paesaggi, collegati alla storia e al testo.

20/05/2015 al 13/09/2015
Jonathan Monk
All the possible combinations of twelve lights lighting (one at a time)

a cura di Costantino D’Orazio

La sequenza in realtà è stata organizzata dall'artista secondo un ritmo preciso, fino ad ottenere 479.001.600 possibili combinazioni: un numero che si potrebbe esaurire in oltre quindici anni di attività delle luci.

In occasione della mostra, il MACRO presenta il libro dedicato all'opera con circa duecento immagini in bianco/nero della Vespa, corredate da un piccolo riquadro bianco nell'angolo in alto a sinistra di ogni pagina. Queste immagini sono separate da dodici fotografie a colori delle varie luci sullo scooter. Grazie ad un foglio di adesivi colorati, ogni lettore può "creare la propria unica combinazione di luci (una per volta nel riquadro bianco)".

Con l'installazione di Monk prende avvio la rassegna “Just one”, nella quale il curatore Costantino D’Orazio invita artisti di fama internazionale ad esporre una sola opera particolarmente significativa, negli spazi del museo di solito non utilizzati per le mostre.

Jonathan Monk (Leicester, UK, 1969) ha parcheggiato la sua Vespa PK all’interno del museo, con le luci accese. Il faro di testa, quello di coda, le frecce, le luci dei freni e quelle sul cruscotto si accendono e si spengono in un ordine apparentemente casuale.

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20/05/2015 al 06/09/2015
Gli amici di Toti Scialoja e Gabriella Drudi

Nell’ambito della mostra 100SCIALOJA. Azione e Pensiero, promossa dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo di Roma – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, dall’Accademia di Belle Arti di Roma e dalla Fondazione Toti Scialoja, vengono presentate una serie di opere della collezione privata di Toti Scialoja e di sua moglie Gabriella Drudi, sempre concesse dalla Fondazione Toti Scialoja di Roma nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della nascita di Toti Scialoja. GLI AMICI DI TOTI SCIALOJA E GABRIELLA DRUDI è, infatti, il titolo della nuova esposizione composta da oltre settanta opere, fra quadri, sculture, disegni e grafiche, che bene documentano sette decenni di amicizie, rapporti, e ricerche in comune, maturati in diversi contesti artistici e culturali, lungo un viaggio che da Roma giunge a New York e ritorno.
La collezione è divisa in due sezioni tematiche, con andamento cronologico, partendo da Gli amici italiani, con opere di Afro, Burri, Colla, Corpora, de Pisis, Dorazio, Fontana, Leoncillo, Maccari, Mafai, Mauri, Melotti, Mirko, Morandi, Novelli, Perilli, Rotella, Savinio, Strazza, oltre ai “4 fuori strada”, di cui hanno fatto parte Ciarrocchi, Sadun, Stradone e lo stesso Scialoja, ed altri, con opere tutte da scoprire. Si prosegue con Gli amici dal mondo, con opere di Calder, de Kooning, Gorky, Guston, Marca-Relli, Motherwell, Pepper, Twombly, Rukhin, ecc.
Naturalmente questa raccolta, con cui si ribadisce la scelta metodologica e scientifica di presentare in mostra esclusivamente opere provenienti dalla Fondazione Scialoja e quindi di proprietà dello stesso Toti, non esaurisce il panorama degli artisti con cui furono stabiliti stretti rapporti, mancando ad esempio lavori di Renato Birolli e Corrado Cagli per il contesto italiano e di Mark Rothko per quello americano.
Complessivamente si viene a creare un dialogo sottile e illuminante fra le opere dello stesso Scialoja e quelle dei suoi amici artisti, con una rete di rapporti che offre anche la possibilità di capire meglio tanti snodi, scelte linguistiche e predilezioni dell’artista romano. Partendo dalla seconda metà degli anni Trenta alla fine del suo percorso – anni Novanta – senza dimenticare un cenno sommario alla sua feconda attività di docente dell’Accademia di Belle Arti di Roma, con le opere degli allievi storici, della “prima generazione” (cronologicamente la seconda metà anni Cinquanta), con Battaglia, Fioroni e Gardini le cui le opere provengono sempre dalla collezione Scialoja. Tutte i lavori presentati nelle due predette sezioni, saranno messi a confronto/riscontro con alcune opere sperimentali, per così dire, dello stesso Scialoja e con i suoi libri d’artista – Tra le tecniche di Scialoja: indagini e riscontri – in un vero e proprio confronto sulle tecniche della seconda metà del Novecento.

Co-protagonista assoluta della mostra diventa quindi la tecnica dell’artista, con quel suo particolare piacere per l’utilizzo di materiali, a volte, inconsueti e spesso legati proprio alle sperimentazioni materiche dei suoi amici. In questo modo si viene a realizzare un’osmosi diretta fra opere, tecniche e artisti in mostra, che porta il visitatore ad un rapporto visuale privilegiato, da Scialoja ai suoi amici, lungo circa cinquanta anni di arte nazionale e internazionale riassunto in mostra dalle parole dello stesso artista. Infatti, grazie alla collaborazione con RAI Direzione Teche verrà proiettata in mostra una trasmissione della RAI interamente dedicata all’artista, dal titolo Autoritratto d’arte contemporanea: Toti Scialoja (1993), di Guidarello Pontani (durata 8’,42’’), dove l’artista spiega appunto la sua tecnica, il suo pensiero, i suoi incontri americani. La scelta di esporre questa collezione così personale, intima, è stata data anche dal fatto che, nel tempo e nel privato dell’artista, queste opere, in qualche modo, hanno formato le radici artistiche di Scialoja, specchio di infiniti incontri, esperienze, viaggi, scambi intellettuali ed affettivi, che molto spesso hanno avuto come co-protagonista anche la moglie Gabriella Drudi, scrittrice, critica d’arte e traduttrice a cui sono state donate direttamente diverse opere scelte per la presente esposizione.

In occasione dell’apertura della mostra Gli amici di Toti Scialoja e Gabriella Drudi sarà disponibile il catalogo 100Scialoja. Azione e Pensiero (De Luca Editori), contenente tutte le opere esposte per il Centenario della nascita dell’artista, curato da un Comitato scientifico istituzionale composto da: Claudio Crescentini (Sovrintendenza Capitolina ai BB.CC.), Tiziana D’Acchille (Accademia BB.AA.), Federica Pirani (Sovrintendenza Capitolina ai BB.CC.), Gabriele Simongini (Accademia BB.AA.), Antonio Tarasco (Fondazione Toti Scialoja).

Catalogo De Luca Editori d’Arte

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20/05/2015 al 08/11/2015
Opere della collezione MACRO #1

Curatori Antonia Arconti e Paola Coltellacci

Prima mostra di un nuovo ciclo che intende valorizzare la collezione permanente del MACRO, una consistente raccolta formatasi con opere dagli anni Sessanta in poi. Questo primo focus si concentra su diciassette figure femminili di spicco del panorama artistico italiano ed internazionale.

Si tratta di Titina Maselli, Carla Accardi, Giosetta Fioroni, Maria Lai, Isabella Ducrot, Sissi, Alessandra Tesi, Avish Khebrehzadeh, Elisa Montessori, Amparo Sard, Paola Gandolfi, Lia Drei, Rosanna Lancia, Nedda Guidi, Benedetta Bonichi, Beatrice Pediconi, Elisabetta Catalano

Costruita prevalentemente con opere di grande impatto visivo e ambientale, la mostra stabilisce parallelismi tra le diverse generazioni, trovando alcuni filoni di continuità tra le artiste, nonostante le distanze: l’esperienza pittorica bidimensionale delle maestre Maselli ed Accardi si apre oltre i confini stretti delle tele, con il fare artigianale, il cucito, la produzione tessile, nelle opere di Sissi, Isabella Ducrot, Maria Lai; una manualità che torna nella grande videoinstallazione di Alessandra Tesi, nelle opere scultoree in ceramica di Giosetta Fioroni e Nedda Guidi e nelle meticolose opere su carta di Elisa Montessori, Amparo Sard e Lia Drei; la carta è fondamentale anche per Avisk Khebrehzadeh che ne fa il supporto per un’altra importante videoinstallazione presente in mostra; per Alessandra Bonichi tema centrale è l’introspezione del corpo, motivo che ritorna con Paola Gandolfi e, ancora, con Amparo Sard; la fragilità dell’essere è un concetto espresso come segno metaforico nella scultura di Rosanna Lancia e nei corpi evanescenti di Beatrice Pediconi; la memoria privata ed il racconto sono i temi conduttori di Lai, Khebrehzadeh, Fioroni.

Un discorso a sé costituisce il gruppo di fotografie, in comodato Unicredit, di Elisabetta Catalano (Roma, 1944-2014), importante testimone e ritrattista della vita culturale e cinematografica italiana dagli anni Settanta in poi, coinvolta spesso, con le sue fotografie, nei processi creativi delle opere di performer e artisti concettuali (M. Pistoletto, V. Pisani, F. Mauri, S. Chia, M. Rotella, C. Tacchi, G. De Dominicis). Per gentile concessione dell'Archivio Catalano, è presente in mostra anche l'unico ritratto fotografico di artista "Titina Maselli nel suio studio", 1976.

Ufficio Stampa MACRO
Patrizia Morici p.morici@zetema.it; stampa.macro@comune.roma.it

Preview Stampa: mercoledì 20 maggio ore 12.30

Inaugurazione: mercoledì 20 maggio ore 18.00

MACRO
via Nizza 138, Roma
Orario: da martedì a domenica, ore 10.30-19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima).
Tariffa intera: non residenti 13,50 €, residenti 12,50 €.
Tariffa ridotta: non residenti 11,50 €, residenti 10,50 €.
MACRO via Nizza + MACRO Testaccio
Tariffa intera: non residenti 14,50 €, residenti 13,50 €
Tariffa ridotta: non residenti 12,50 €, residenti 11,50 €

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