Campari wall. Il tempo e' esplorato attraverso la scrittura di calendari su oggetti e supporti vari inclusa la pelle. E' questa una cifra della ricerca di Cariello fin dagli esordi del suo lavoro.
Galleria Campari in collaborazione con Galleria Massimo Minini presenta "Calendario" di Letizia Cariello
Il Tempo di Letizia Cariello
Marina Mojana
Letizia Cariello prende il tempo in contropiede: lo aspetta,
lo accompagna, sta con lui mentre arriva − è − sarà.
Il tempo passa a ogni respiro e ogni essere umano
raramente ne ha piena coscienza. Cariello, con il suo
gesto artistico, ci esorta ad accorgerci di lui −
il Signor Tempo − a non temerlo, a non ingabbiarlo,
a non sottovalutarlo, a farcelo amico. Perché il tempo
è un galantuomo che svela sempre la verità.
Quello che l’artista presenta attraverso il tema arcaico
del calendario è uno stratagemma di contemplazione
della realtà che, attraverso una domanda sul tempo,
chiede allo spettatore una risposta sull’effettiva esistenza
del reale. Il tempo viene esplorato attraverso la scrittura
di calendari. È questa una cifra caratteristica
della ricerca di Cariello fin dagli esordi del suo lavoro:
scritto a penna o a matita, su lenzuola oppure
su oggetti e supporti vari − inclusa la pelle stessa
di Cariello − il
Calendario
si presenta come una lunga
sequenza di numeri e di lettere che sono le iniziali
dei giorni e delle settimane a venire.
«I calendari li scrivo a penna sul lenzuolo o li incido
nel ferro. Scrivo i nomi dei giorni della settimana
e i numeri delle date. Sempre del tempo futuro, quello
che manca, quello che riesco a pensare.
Quando non riesco più a farlo mi fermo e l’opera
è terminata». L’artista si concentra sulla relazione
fra il tempo e gli oggetti e si prende cura di loro
fisicamente. Lavora a mano libera e impiega fino a tre
o quattro mesi prima di staccare la penna dal lenzuolo.
«I puntini rossi ricamati − commenta − sono un ritmo
che proietto visivamente sul lenzuolo e poi ricamo,
come un battito del cuore figurato».
I calendari iniziano con il giorno in cui l’artista dà
il via all’opera, un esercizio performativo di scrittura
e di concentrazione mentale rivolti al tempo che verrà.
I giorni cerchiati sono quelli in cui l’autrice è in vacanza
o quelli in cui vive qualche festa di famiglia.
La distanza tra una riga e l’altra non è calcolata,
ma generata in modo organico, come si formano
gli anelli concentrici dei tronchi d’albero.
Sono porzioni di vita, segni del tempo trascorso.
I calendari sono spoglie sotto cui l’artista materializza
il tempo, sono mappe per catturare la luce che passa
sulle cose in modo inesorabile e impercettibile,
con una tale lentezza da suggerirci che la vita vera
sia qui e adesso, come il nostro respiro.
Letizia Cariello
Nata a Copparo (Ferrara)
da una famiglia di origini
napoletane dedita alla scultura
da oltre duecento anni.
Si è laureata in Storia dell’Arte
all’Università Statale di Milano
e diplomata in Pittura
all’Accademia di Brera, dove
è titolare di cattedra dal 2000.
Ha lavorato per il cinema
in Italia e Stati Uniti.
La sua ricerca è tesa a tradurre
in luoghi fisici e oggetti concreti
i temi della ripetizione.
La separatezza e l’isolamento,
insieme alla dimensione ossessiva,
sono indagate nel mondo
delle relazioni, degli affetti,
della botanica e del cosmo,
della fotografia, del video
e del disegno.
Inaugurazione: 26 maggio, ore 18.30
Galleria Campari
via F. Sacchetti, 20 Sesto S. Giovanni (Milano)
Giorni di apertura: MARTEDI', GIOVEDI' E VENERDI'
3 visite guidate il pomeriggio:
dalle 14.00 P.M. alle 15.30 P.M.
dalle 15.30 P.M. alle 17.00 P.M.
dalle 17.00 P.M. alle 18.30 P.M.
OGNI PRIMO SABATO DEL MESE
dalle 10:00 A.M. alle 11:30 A.M.
dalle 11.30 A.M. alle 13.00 P.M.
dalle 14.00 P.M. alle 15.30 P.M.
dalle 15.30 P.M. alle 17.00 P.M.
dalle 17.00 P.M. alle 18.30 P.M.
INGRESSO GRATUITO