Vincenzo Agnetti
Bernard Aubertin
Alighiero Boetti
Agostino Bonalumi
Pier Paolo Calzolari
Dadamaino
Giorgio Griffa
Emilio Isgro'
Fausto Melotti
Louise Nevelson
Pino Pinelli
Michelangelo Pistoletto
Paolo Scheggi
Turi Simeti
Rigore, controllo, modularita', sottrazione, analisi, monocromia, ritmo. C'e' un filo rosso che collega le ricerche di molti artisti tra la fine degli anni '50 e i '70. In mostra circa 30 opere che illustrano questo approccio.
Agnetti, Aubertin, Boetti, Bonalumi, Calzolari, Dadamaino, Griffa, Isgro', Melotti, Nevelson, Pinelli, Pistoletto, Scheggi, Simeti, Uncini
Rigore, controllo, modularità,
sottrazione,
riduzione alla purezza della struttura, analisi, monocromia,
ritmo. C’è un filo rosso che collega le ricerche di molti artisti tra la fine degli anni ’50 e i
’70,
alla ricerca di
un nuovo inizio rispetto al passato rappresentato dall’informale. In opposizione al concetto di arte come
attività liberatoria, non controllata, soggettiva, e di fusione tra arte e vita,
questa generazione concepisce
l’arte come
un’attività autonoma
, controllata attraverso
l’analisi del linguaggio
, veri
ficabile, ripetibile,
modulare.
Un’arte
che tende all’essenzialità
,
cosciente della
peculiarità del linguaggio artistico
,
della
distanza tra arte e vita. Un’arte che addirittura preesiste rispetto all’opera, la quale
perde l’aura di unicità e
di prodotto di un gesto trascendente, sciamanico, per diventare un oggetto ripetibile, vicino al design.
Zero
,
Nul
,
Azimuth, i nomi dei gruppi e delle riviste cui alcuni di questi artisti appartengono, sottolineano la
tensione verso la purezza, la semplificazione, l’es
attezza. Una
zona di silenzio e di possibilità pure, un
nuovo inizio,
una visione positiva del futuro e delle possibilità illimitate dell’arte.
In questo orizzonte, che
non è limitato a un periodo storico o a determinati gruppi, ma si estende concettualmen
te alla produzione
di tanti artisti,
si collocano Dadamaino e Scheggi, Simeti, Agnetti, Aubertin,
Calzolari,
Boetti,
Bonalumi,
ma
anche Melotti con le sue sculture in cui lo
spazio è scandito ritmicamente
e gli elementi sembrano
partiture di ideogrammi; Griffa, la cui
pittura analitica
torna agli
elementi primari del linguaggio, segni e
colori; Isgrò, con la Cancellatura che è una forma di “igiene del linguaggio”; Pistoletto, i cui quadri
specchianti attirano lo spettatore all’interno dell’opera,
riducendone l’aura di sacralità e di immutabilità,
Uncini, le cui opere sono basate su una
ricerca geometrico
-
spaziale
che pone in primo piano il
principio
costruttivo e architettonico.
Con
MINIMALIA
Studio Guastalla Arte Moderna e Contemporanea
presenta circa
trenta opere che
illustrano questo approccio nei confronti dell’arte.
Immagine: Dadamaino,
Volume a moduli sfasati
, 1960, cm 50x40
Inaugurazione: mercoledì 27 maggio 2015 ore 18
Studio Guastalla Arte Moderna e Contemporanea
via Senato, 24 20121 Milano
Dal 28 maggio al 3 ottobre (chiusura dal 2 al 24 agosto)
Orari: dal martedì al sabato, 10-13 e 15-19