Opere 1966-1971. Una selezione di lavori che anticipano il periodo analitico, di cui l'artista sarebbe stato un protagonista in Italia e all'estero. Testimoniano la sua riflessione sulla struttura interna del quadro e sui confini della percezione ottica.
a cura di Alberto Rigoni
Con la personale dedicata a Gianfranco Zappettini che sarà inaugurata il 28 maggio prossimo (ore 19.00), MAAB Gallery di Milano propone una selezione delle opere che anticipano il periodo analitico, di cui il Maestro sarebbe stato protagonista in Italia e all’estero a metà anni Settanta. Fino al 10 luglio, nella sede di via Nerino saranno visibili alcuni lavori realizzati tra il 1966 e il 1971, che testimoniano l’attenta riflessione di Zappettini sulla struttura interna del quadro, sulla propria definizione di geometria e sui confini della percezione ottica.
In questa rara scelta di opere, il Maestro italiano svela l’influsso che su di lui ebbe il lavoro a stretto contatto con l’architetto tedesco Konrad Wachsmann e l’elaborazione che fece delle frequentazioni giovanili degli studi di Max Bill e Sonia Delaunay. Già in queste opere, l’apparenza estetica del quadro non è il fine, ma il risultato raggiunto al termine di un processo in cui vengono analizzati gli elementi portanti della superficie. Tale percorso condurrà Zappettini alle soglie delle possibilità percettive umane e lo accompagnerà nella svolta del 1973, quando la sua attenzione si concentrerà sugli elementi del linguaggio pittorico e l’artista si qualificherà subito tra i più rigorosi attori della Pittura Analitica.
La mostra è accompagnata da un volume di 342 pagine in italiano, inglese e tedesco, con testi di Marco Meneguzzo e Alberto Zanchetta e soprattutto una ricca testimonianza storica della carriera del Maestro, con la riproduzione di cataloghi, riviste e documenti dell’epoca.
Inaugurazione 28 maggio prossimo ore 19
Maab Gallery
via Nerino, 3 Milano
lun-ven 10.30-18
ingresso libero