Genesi. Il progetto presenta 245 fotografie frutto del viaggio che Salgado ha compiuto nei 5 continenti per documentare, con immagini in un bianco e nero di grande incanto, la bellezza del patrimonio, unico e prezioso del pianeta.
a cura di Lelia Wanick Salgado
Il Forte di Bard ospita dal 23 maggio al 30 settembre 2015 la mostra GENESI.
Fotografie di Sebastião Salgado, a cura di Lélia Wanick Salgado. L'esposizione è
presentata in collaborazione con Contrasto.
Il progetto presenta ben 245 fotografie frutto del viaggio fotografico che Sebastião
Salgado ha compiuto nei cinque continenti per documentare, con immagini in un bianco
e nero di grande incanto, la rara bellezza del nostro principale patrimonio, unico e
prezioso: il nostro pianeta.
Genesi è l'ultimo grande lavoro di Sebastião Salgado, il più importante fotografo
documentario del nostro tempo: uno sguardo appassionato, teso a sottolineare la
necessità di salvaguardare il nostro pianeta, di cambiare il nostro stile di vita,
di assumere nuovi comportamenti più rispettosi della natura e di quanto ci circonda,
di conquistare una nuova armonia. La terra come risorsa magnifica da contemplare,
conoscere, amare. Questo è lo scopo e il valore dell'ultimo straordinario progetto
di Sebastião Salgado.
"Personalmente vedo questo progetto come un percorso potenziale verso la riscoperta
del ruolo dell'uomo in natura - spiega Sebastião Salgado -. L'ho chiamato Genesi
perché, per quanto possibile, desidero tornare alle origini del pianeta: all'aria,
all'acqua e al fuoco da cui è scaturita la vita; alle specie animali che hanno
resistito all'addomesticamento; alle remote tribù dagli stili di vita cosiddetti
primitivi e ancora incontaminati; agli esempi esistenti di forme primigenie di
insediamenti e organizzazione umane. Nonostante tutti i danni già causati
all'ambiente, in queste zone si può ancora trovare un mondo di purezza, perfino
d'innocenza. Con il mio lavoro intendo testimoniare com'era la natura senza uomini e
donne, e come l'umanità e la natura per lungo tempo siano coesistite in quello che
oggi definiamo equilibrio ambientale".
Salgado ha realizzato queste fotografie andando alla ricerca di quelle parti del
mondo ancora incontaminate, di quei segmenti di vita ancora intatta, in cui il
nostro pianeta appare ancora nella sua grandiosa bellezza e dove gli elementi, la
terra, la flora, gli animali e l'uomo, vivono in un'armonia miracolosa, come in una
perfetta sinfonia della natura.
La mostra è frutto di otto anni di lavoro e oltre trenta reportage. Il materiale è
suddiviso in cinque sezioni, corrispondenti a cinque parti del globo: il sud del
Pianeta, con l'Argentina, l'Antartico e le sue isole, poi l'Africa. La terza parte è
dedicata a un certo numero di isole definite "i santuari del pianeta" perché
custodiscono una biodiversità particolarissima, come il Madagascar, la Papua Nuova
Guinea e i territori degli Irian Jaya. E poi l'emisfero nord del mondo che comprende
regioni fredde ma anche il Colorado, meraviglioso territorio degli Stati Uniti. La
quinta e ultima sezione è riservata all'Amazzonia, il polmone del mondo e il luogo
dove abitano un'immensità di specie, di flora e di fauna. L'Amazzonia del Brasile ma
anche quella del Venezuela, con le sue magnifiche catene montuose. E del Brasile
immagini anche della zona del Pantanal: un habitat di specie faunistiche molto
differenziate e importanti.
La mostra presenta una serie di grandiose fotografie di paesaggio realizzate con
l'obiettivo di immortalare un mondo in cui natura, animali ed esseri viventi vivono
ancora in equilibrio con l'ambiente. Un'altra parte del lavoro mette insieme le
fotografie che ritraggono animali, impressi nell'obiettivo di Salgado attraverso un
lungo lavoro di immedesimazione con i loro habitat naturali.
Le immagini presentano diverse varietà incontaminate di popolazioni indigene: gli
Yanomami e i Cayapó dell'Amazzonia brasiliana; i Pigmei delle foreste equatoriali
del Congo settentrionale; i Boscimani del deserto del Kalahari in Sudafrica; le
tribù Himba del deserto namibico; le tribù delle più remote foreste della Nuova
Guinea. Salgado ha trascorso diversi mesi con ognuno di questi gruppi indigeni per
raccogliere una serie di scatti che mostrassero popolazioni in totale armonia con
gli elementi, con le piante native e con gli animali selvatici.
Le immagini di Genesi, in un bianco e nero lirico e di grande potenza, sono una
testimonianza e un atto di amore verso il nostro mondo. Viaggio unico alla scoperta
del nostro ambiente, l'ultimo progetto di Salgado rappresenta il tentativo,
perfettamente riuscito, di realizzare una sorta di grande antropologia planetaria.
Ma è anche un grido di allarme per il nostro pianeta e un monito affinché si cerchi
di preservare questo mondo ancora incontaminato, per far sì che nel tempo che
viviamo, sviluppo non sia sinonimo di distruzione.
In mostra sarà anche possibile vedere il film Sebastião Salgado. Fotografie che
presenta una serie di immagini che raccolgono alcuni dei lavori principali
realizzati da Sebastião Salgado prima di Genesi. Le fotografie del film sono tratte
dai progetti confluiti nei libri Otras Américas (1983), Sahel: el fin del camino
(1988), La mano dell'uomo (1993), Terra (1997), In cammino (2000). La musica è di
Henyk Górocki, Sinfonia n. 3 (1976).
L'esposizione è accompagnata dal libro omonimo Genesi (Taschen, 2013) e dalla Guida
in mostra Sebastião Salgado Genesi (Contrasto, 2015).
Sebastião Salgado
Sebastião Ribeiro Salgado nasce l'8 febbraio 1944 ad Aimorés, nello stato di Minas
Gerais, in Brasile. A 16 anni si trasferisce nella vicina Vitoria, dove finisce le
scuole superiori e intraprende gli studi universitari. Nel 1967 sposa Lélia Deluiz
Wanick. Dopo ulteriori studi a San Paolo, i due si trasferiscono prima a Parigi e
quindi a Londra, dove Sebastião lavora come economista per l'Organizzazione
Internazionale per il Caffè.
Nel 1973 torna insieme alla moglie a Parigi per intraprendere la carriera di
fotografo. Lavorando prima come freelance e poi per le agenzie fotografiche Sygma,
Gamma e Magnum, per creare poi insieme a Lèlia la agenzia Amzonas Images, Sebastião
viaggia molto, occupandosi prima degli indios e dei contadini dell'America Latina,
quindi della carestia in Africa verso la metà degli anni Ottanta. Queste immagini
confluiscono nei suoi primi libri. Tra il 1986 e il 2001 si dedica principalmente a
due progetti. Prima documenta la fine della manodopera industriale su larga scala
nel libro La mano dell'uomo, (Contrasto, 1994) e nelle mostre che ne accompagnano
l'uscita. Quindi documenta l'umanità in movimento, non solo profughi e rifugiati, ma
anche i migranti verso le immense megalopoli del Terzo mondo, in due libri di grande
successo: In cammino e Ritratti di bambini in cammino. (Contrasto, 2000). L'ultimo
libro pubblicato è Profumo di sogno. Viaggio nel mondo del caffè (Contrasto, 2015).
Grandi mostre itineranti (a Roma alle Scuderie del Quirinale e poi a Milano
all'Arengario di Palazzo Reale) accompagnano anche in questo caso l'uscita dei
libri.
Genesi inizia come progetto nel 2003 e dopo nove anni di lavoro viene ora presentato
in tutto il mondo. Lélia e Sebastião Salgado hanno creato nello stato di Minas
Gerais in Brasile l'Instituto Terra che ha riconvertito alla foresta equatoriale -
che era a rischio di sparizione - una larga area in cui sino stati piantati decine
di migliaia di nuovi alberi e in cui la vita della natura è tornata a fluire.
L'Instituto Terra è una delle più efficaci realizzazioni pratiche al mondo di
rinnovamento del territorio naturale ed è diventata un centro molto importante per
la vita culturale della città di Aimorès.
Immagine: Sebastião Salgado. GENESIS
Ufficio Stampa:
SPAINI & PARTNERS
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Inaugurazione: Venerdi 22 maggio, alle ore 18.30
Forte di Bard
via Vittorio Emanuele II
Bard (AO) Valle d'Aosta Italia
Orari
martedì-venerdì 10.00 - 18.00
sabato, domenica e festivi 10.00 - 19.00
chiuso il lunedì
aperta tutti i giorni dal 21 luglio al 6 settembre
Ingresso comprensivo di audioguida:
Intero 9,00 euro
Ridotto 7,00 euro (gruppi, maggiori 65 anni, visitatori tra 15 e 26 anni)
Ridotto speciale 5 euro (minori da 6 a 14 anni, giornalisti iscritti all'Albo)