CRAC Centro Ricerca Arte Contemporanea
Serata di festa e di raccolta fondi per la stampa del catalogo sui 10 anni di attivita' del CRAC che hanno visto la partecipazione di decine di artisti italiani. In mostra documentazione e video installazioni dell'archivio.
SERATA DI FESTA E DI RACCOLTA FONDI PER LA STAMPA DEL CATALOGO
del
CRAC Centro Ricerca Arte Contemporanea di Cremona
in collaborazione con gli studenti e il Circolo Arcipelago
Programma:
Presentazione della campagna crowdfunding e del progetto del libro.
In mostra: documentazione e video installazioni di materiali tratti dall’Archivio CRAC
- musica live
- mercatino di vendita di libri e cataloghi d’arte
- vendita di brochure/inviti delle mostre del CRAC
- vendita fotografie eventi CRAC a tiratura limitata
Chi siamo
Il CRAC Centro Ricerca Arte Contemporanea è nato all’interno del Liceo Artistico Statale “Bruno Munari” di Cremona a opera di Dino Ferruzzi e Gianna Paola Machiavelli, entrambi artisti e insegnanti-
Il Centro ha operato nella scuola dal 2004 al 2014, configurandosi come un progetto che ha tentato di coniugare e saldare la pratica didattica con la ricerca delle arti visive. Il nostro impegno negli ultimi dieci anni è stato di attivare forme di riflessione e di azione intorno all’educativo e alle pratiche artistiche, per «inventarci strumenti più efficaci e punti di vista più corretti, per capire le trasformazioni che operano oggi nel campo del sociale» (Nicolas Bourriaud, Estetica relazionale).
Dal 2007 il CRAC si è costituito Associazione non profit, con la collaborazione di Ferdinando Ardigò, insegnante, Giorgio Guerini e Roberta Pagliari, scenografi, e del poeta Alberto Mori.
Il CRAC è sorto con l’obiettivo di creare uno spazio-scuola sperimentale con lo scopo di esercitare modelli educativi alternativi, uno strumento didattico di “prassi in formazione”, luogo di elaborazione collettiva di valori sociali condivisi, dove ricomporre rapporti di confronto espressi dai vari ambiti disciplinari e dalle attività messe in atto dal fare arte. Il progetto ha avuto una spiccata finalità didattica, la ricerca e la sperimentazione sono stati i due assi portanti: raccogliere, studiare, analizzare gli aspetti che caratterizzano la contemporaneità per elaborare, immaginare, mettere in atto percorsi per un futuro possibile per l’arte e l’insegnamento dell’arte.
Il Centro è stato un punto di riferimento per l’organizzazione di momenti d’incontro-formazione per giovani studenti e docenti che hanno collaborano con artisti, curatori e operatori culturali, al fine di creare momenti comuni di studio, confronto e dialogo.
Nei dieci anni di attività sono stati curati e prodotti: mostre, incontri e laboratori, due convegni nazionali sull’Arte contemporanea come progetto educativo, progetti speciali con Istituzioni Pubbliche, Musei, Fondazioni e privati, percorsi di aggiornamento e formazione per studenti, insegnanti e stagisti. Nel 2011 e 2012 per il Comune di Cremona è stato curato il progetto Arte contemporanea e territorio. Il Centro è dotato di un archivio che raccoglie e documenta gli eventi prodotti, di 5.000 cataloghi e riviste di settore, che costituiscono un importante patrimonio librario.
Il CRAC, per la sua peculiarità, è stato l’unico progetto italiano che ha sperimentato per dieci anni, in una scuola a istruzione artistica, percorsi dedicati alla sperimentazione didattica attraverso l’arte contemporanea.
Dall’11 settembre 2014 il CRAC ha dovuto chiudere forzatamente la sua attività all’interno del
Liceo, per proseguire all’esterno in maniera indipendente.
Gli argomenti del catalogo
L’Arte, l’Educazione, la Formazione, le Forme di lavoro e lo Spazio Pubblico come bene comune nel contesto del contemporaneo globalizzato, sono gli argomenti che proveremo a trattare.
Crediamo che le pratiche dell’educativo e le pratiche artistiche contemporanee coincidano, l’educazione e l’arte sono un mezzo per aprire passaggi ostruiti, permettere contatti tra realtà apparentemente separate, il fine è la trasformazione della vita sociale e individuale che esige un nuovo agire politico, una cura di sé, dell’altro da sé e del bene pubblico.
In questo senso la politica e l’educazione sono in stretta relazione, ambedue devono creare le condizioni affinché le persone possano sviluppare e praticare esperienze di liberazione.
Nel mondo contemporaneo, in quelle che possiamo chiamare democrazie iperindustriali, si è consolidata ormai da tempo, un’alleanza inedita fra politica, mercato e tele-tecnologia, si assiste a una vera e propria trasformazione delle nostre vite, delle relazioni, dei linguaggi, della produzione e dell’educazione culturale, che diventano solo fonti di valore economico. La fase che stiamo attraversando vede appunto, in generale, ridursi lo spazio della comunicazione simbolica e della tensione relazionale fra gli individui, a vantaggio della cosiddetta informazione spettacolarizzata.
L’educazione, l’arte e le categorie di pensiero, in un contesto che potremmo definire di biocapitalismo finanziario, risultano deprivate di prospettive e di valori, strumentalizzate, banalizzate e sottoposte a forme di privatizzazione, per questo esigono di essere ripensate all’interno dei sistemi specifici e di produzione.
Occorre trovare forme di soggettivazione, abituarsi ad avere a che fare con l’impensabile, l’imprevedibile, forme che includano l’altro da sé, fuori dai meccanismi diffusi della strumentalizzazione, per capire le forme dell’economia e le culture che ne derivano.
Dovrà essere riaperta, come dice Paolo Perticari in L’educazione impensabile, «una politica dell’educazione che oggi non esiste e la questione dell’orientamento per ridefinire e per ripensare quale politica dell’educazione, per quale politica industriale, per quale società, per quale pianeta».
La raccolta fondi
Pensiamo che dieci anni di idee non possano andare dispersi, per questo, da alcuni mesi è stata lanciata una campagna nazionale per raccogliere fondi dal basso per stampare un libro (per le edizioni Postmedia Books) che racconti, attraverso immagini e testi, l’esperienza prodotta insieme a tante persone.
Il costo di stampa del libro è di 5.000 €; in sei mesi è stata raccolta, grazie al contributo di artisti, curatori e amici, la somma di 2.600 €.
Per raggiungere l’obiettivo abbiamo bisogno della partecipazione di tutte le persone che conosciamo, affinché si possa condividere insieme e da protagonisti questa umana avventura.
Pensiamo che la produzione del libro rappresenti la più coerente risposta culturale agli accadimenti del nostro tempo.
Per questo, vi chiediamo un libero contributo aderendo alla campagna per la raccolta fondi.
Si parte da un minimo di 5 €. Con 20 € si ha diritto a un catalogo e all’eventuale spedizione. In ogni caso, tutti i nomi delle persone che parteciperanno saranno citati nel libro.
PER CHI NON AVRÀ MODO DI PARTECIPARE ALLA FESTA, PUÒ CONTRIBUIRE ALLA RACCOLTA FONDI EFFETTUANDO UN BONIFICO BANCARIO A FAVORE DEL
CRAC
Centro Ricerca Arte Contemporanea
via Carlo Vittori, 8 – 26100 Cremona
IBAN IT68 Z033 5901 6001 0000 0103 853
Vi ringraziamo e vi aspettiamo
Luogocomune - Centro Sociale Culturale Arci
via Speciano, 4 - Cremona
ingresso con tessera Arci 2015