Annalisa Furnari
Olaf Hajek
Fabio Marullo
Concetta Modica
Gianni Moretti
Marco Pezzotta
Michele Tocca
Sophie Usunier
Martina Cavallarin
Stefano Franchini
Alice Ginaldi
Giovanni Iovane
Veronica Liotti
Alberto Zanchetta
Ein Ausflug in den Wald. L'analisi si snoda attraverso un piano espositivo e analitico per mezzo di opere e testi, lavori a parete e scrittura, per un rapporto di scambio e collaborazione.
Una gita nel bosco è un progetto che nasce da un’idea di Annalisa Furnari, Fabio Marullo e Gianni Moretti. Il piano di lavoro prevede un intervento e un’indagine svolta da artisti, critici e curatori sul concetto che muove il progetto. L’analisi si snoda attraverso un piano espositivo e analitico per mezzo di opere e testi, lavori a parete e scrittura, per un rapporto di scambio e collaborazione, senza ruoli prestabiliti o gerarchie compositive. Tutti i soggetti coinvolti sono stati invitati a esprimersi parimenti attraverso il proprio lavoro. Questo processo confluisce in una mostra che avrà luogo a Berlino tra il 29 e il 30 maggio 2015, nel quartiere di Schöneberg, in uno spazio privato: l’abitazione dei collezionisti N.Haarmann e G.Bloedow, messa a disposizione grazie al loro interesse e passione per l’arte. La mostra non contempla una curatela, poiché, come gli artisti, anche le altre figure coinvolte saranno invitate a esprimersi non già sul lavoro altrui, ma su un comune soggetto.
Il tema:
L’ingenuità è un’attitudine naturale, l’unica, forse, che contiene in sé il valore negativo della conseguenza. Eppure nel significato etimologico della parola l’ingenuo è inteso come individuo libero, schietto, verace. E come possono tali caratteristiche condurre a infelici soluzioni? Quasi questo atteggiamento rendesse l’individuo preda facile, bersaglio immobile di infauste azioni. E allora, è l’ingenuo vittima di se stesso, come di una malattia? Sembra impossibile che tale caratteristica sia stata contemplata dalla natura come a voler bilanciare dinamiche opposte nella disposizione di una “legge naturale” come tante, atte a stabilire un equilibrio in natura appunto, come nella società, di tutti i tempi. Oppure… è possibile che l'ingenuità - motivo di distanza dal reale - sia quell'unico volontario approccio di visione del mondo, un singolare e desiderato stato differente per una visione alternativa dall'oggettivo? Ed è possibile che essa nasca dal desiderio di menzogna? La menzogna di noi stessi, verso di noi, necessaria a noi? Ma, se le cose fossero come postulato, il sognatore, possibile estensione fisica dell'ingenuo, dovrà continuare a sognare e credere alle allucinazioni, ai ricordi, ai misteri, ai miti, alla malinconia e cedere all' interpretazione della verità come bugia o fantasia evasiva? Chi conserva o pratica questa inclinazione, desidera… perché il desiderio è misura possibile, naturale e fisiologico in un bambino in quanto privo di malizia, ma per un adulto il “fare ingenuo” è comprensibile?
Artisti:
Annalisa Furnari, Olaf Hajek, Fabio Marullo, Concetta Modica, Gianni Moretti, Marco Pezzotta, Michele Tocca, Sophie Usunier.
Critici e curatori:
Martina Cavallarin, Stefano Franchini, Alice Ginaldi, Giovanni Iovane, Veronica Liotti, Alberto Zanchetta.
29-30 maggio
Haarmann Bloedow Haus - Berlino