In esposizione i dipinti di Gene Pompa, i lavori di Angela Marchionni e una selezione di opere del ceramista-scultore Giancarlo Montuschi.
a cura di Deborah Petroni
GENE POMPA - Presentarsi, soprattutto per un pittore, è molto facile, basta mostrare le proprie opere e si è già a buon punto, ma parlare della propria vita inizia ad essere un po’ più complicato. Il mio nome completo è Generoso Pompa ma, sin da bambino, mi hanno chiamato con il diminutivo di "Gene" con il quale firmo oggi le mie opere. Mi dicono, che sono nato l’11 marzo del 1952 ad Alessandria d’Egitto dove ho vissuto un’infanzia splendida ed irripetibile (almeno per me).
In Egitto, essendo nato da genitori italiani, mi chiamavano "l’italiano", mentre in Italia, essendo nato all'estero, mi chiamano "l’egiziano", perciò fate voi. Come già detto, ho avuto una serena infanzia vivendo in una famiglia che amava l’arte; mio nonno, Generoso Pompa, e mia nonna, Angela Comi, erano cantanti d’opera alla scala di Milano; mio padre Vittorio e mia madre Anna Parisi abbracciavano l’arte spaziando dal teatro alla musica, dalla poesia alla pittura. Nel 1962 i miei genitori, per l’avvenire di noi tre figli, (Alfredo il primogenito che fa il cantante-attore, Angela ed io), fecero il grande passo decidendo di lasciare l’allora paradiso d’Alessandria e di trasferirsi in Australia facendo una piccola tappa in Italia, a Roma, dove ci vivo ormai da più di quarant'anni.
Da ragazzo ho iniziato a dipingere come tanti copiando le opere dei grandi Maestri del passato, soprattutto del pittore della "Roma Sparita", Ettore Roesler Franz, che la Galleria Esedra di Roma mi commissionava. Negli anni ’70, con la morte di mio padre, ho avuto una lunga pausa pittorica, dopo aver venduto, per necessità, una mia opera alla quale ero affezionatissimo; mi sono, quindi, allontanato dal mondo dell’arte, per ritornarci poi negli anni ‘80 con rinnovato entusiasmo. Dagli anni ‘90, alterno opere surreali ad opere puramente paesaggistiche realizzate con una mia tecnica particolare, a rilievo, che utilizza il pennello e la spatola. Confesso che sin dalle prime volte che esposi la mia nuova tecnica, incontrai immediatamente una felice e meravigliata accoglienza da parte del pubblico e, successivamente, da parte della critica che mi ha incoraggiato a proseguire la ricerca e ad affinare la mia tecnica la quale, con il tempo, mi ha portato anche ad ottenere numerosi premi e riconoscimenti nazionali ed internazionali. Dal 1998 ho aperto il mio studio-galleria d'arte a Roma, in via Bellinzona, 12 nel quartiere Trieste dove ricevo gli amici ed i visitatori che possono vedermi all'opera.
ANGELA MARCHIONNI - regia, poesia, edizioni d’arte. Attiva sperimentatrice (è dell’87 il conio della moneta per pagare l’impagabile: parola chiave moneo, esortare - impegnare, istruire, annunciare, ma anche, per contiguità semantica, promettere), fonda con altre le Edizioni Beatrix V.T. piccola casa editrice autonoma ed anomala. Autonoma perché non pubblica libri merce e produce non pensando al mercato, anomala perché le collane editoriali sono spesso copie uniche, nate da progetti d’arte o collettive che organizza o a cui è invitata. Fra questi: Coccinelle di pace in Canto della rosa e dell’angelo, Salone del Libro, Torino, 2006; Teknè: ius vitae necisque, Bologna 2010; Indomita verba in calco labile, Bologna 2009, Barcellona 2011; Arte e biodivesità, Roma, 2011; Rewriting cities Toronto, 2011; Spaventapasseri d'autore, Marter TN, 2012; Sartelibro, Bologna 2013; Omaggio a John Cage, Artelibro, e Artefiera Events, 2013; Emergenza arte, Fabrika, S. Maria di Sala, Venezia 2013; Educare all’arte, Bologna 2014; Acqua tinta, Cervia 2011, Bologna 2014.
Fra le ultime collane di libri d’artista e video: Plurale Singolare, Barcellona 2011; Se acqua è vita e se menzogna è... Cervia 2011; Pro/vocazioni Duino, Ferrara, Bologna 2012; Evocazioni, manipolazioni, condivisioni, Bologna 2013; Landais, Venezia 2014, Riarteco, Firenze e Genova 2014, Scarpe Libro, Bologna 2014, Liberamente frante, Bologna 2014. Presente con lavori propri agli eventi 2014: Landais, Venezia; La corrispondenza del tutto, Mestre; Riarteco, Firenze e Genova; SetUp Art Fair; Bologna; Fuorisalone, Milano; Artisti con Cataloghi al seguito Fabriano; Effetto arte Louvre Carroussel, Parigi; Arte Padova, 2014; I Canti di Rina, MELENDUGNO (terra di nascita di Rina Durante), Archivio VerbaManent, Lecce. Suoi scritti in Julia Postuma, Ed. Filema, 1999; Canto della rosa e dell’angelo, Beatrix VT 2006; Poete a nordest, Ed. Ellerani 2011; Cuore di preda; Cronache da Rapa Nui; Keffyeh, Intelligenze per la Pace, Ed. CRF 2013/14. Vive e lavora a Loiano, Bologna.
GIANCARLO MONTUSCHI - Artista faentino, da tempo trapiantato nella bassa Toscana è l'antipersonaggio per eccellenza. Pittore, ceramista-scultore di vaglia, si esprime con un linguaggio ingenuo, fiabesco, e sostanzialmente fantastico, con venature alchemico-esoteriche. Il fatto di essere nato (nel 1952) a Faenza, terra d'eccellenza per la ceramica, e di aver "respirato" negli anni di formazione, i fermenti rivitalizzanti generati dall'influenza della Pop Art sui giovani artisti di quell'epoca, ha evidenziato, in Montuschi, due linee espressive complementari e formalmente diverse. Partecipa a numerose mostre nell'arco degli anni Ottanta: a Faenza, Firenze, Arezzo, Verona, Bologna, Bergamo, Torino, Bassano, in Svezia e a Zagabria. Nel decennio successivo, inizia la collaborazione con la Kens'Art di Firenze, poi vengono le rassegne "The Art of living" a New York e "Scarperentola" itinerante a Milano, Londra e New York; e la personale al museo della ceramica di Saint Emillion (Bordeaux). Partecipa anche a diverse edizioni dell'expo arte di Bari, Montichiari e Padova, all'ArteFiera di Bologna, all'EuropArt di Ginevra, al festival di Spoleto. Numerose le personali a Roma nei primi anni del 2000, poi a Perugia, Firenze (galleria Immaginaria), Prato, Milano, mentre si intensificano le presenze in fiera: Vicenza Arte, Expo di Bari, e Genova, Fiera internazionale dell'arte a Innsbruck, West Lake Expo in Cina. Viene invitato alla 51° biennale di Venezia, Padiglione Istituto Latino Americano.
Inaugurazione sabato 6 giugno ore 18
Galleria Wikiarte
via San Felice, 18 Bologna
dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 19.00 con orario continuato
Lunedì e domenica chiuso
Ingresso gratuito