Agli artisti non e' stato 'imposto' un tema da affrontare e sul quale produrre un lavoro, ma di confrontarsi e scambiarsi opinioni in merito ad argomenti vicini alla sensibilita' delle persone.
a cura di Silvia Valente
La mostra rientra in un contesto di sperimentazione, una riflessione su tematiche attuali filtrate e tradotte
attraverso i linguaggi dell’arte contemporanea. Una mostra, in sostanza, che si discosta dalle consuete
presentazioni accademiche e favorisce un dialogo aperto con il pubblico, scarsamente abituato a
confrontarsi con tecniche di rappresentazione non convenzionali.
Caratteristica della mostra è la sua natura laboratoriale: agli artisti non è stato “imposto” un tema da
affrontare e sul quale produrre un lavoro d’arte ma, al contrario, è stato chiesto loro di confrontarsi, di
ragionare e scambiarsi opinioni in merito ad argomenti vicini alla sensibilità delle persone; da questa
esperienza – puntualmente riferita in catalogo in quanto parte essenziale della genesi progettuale – ne è
scaturita l’idea che sarà il corpo centrale dell’esposizione.
Gli artisti provengono da diverse esperienze della scena artistica e nella produzione delle loro opere hanno
utilizzato media molto differenti fra loro. Uno degli obiettivi cardine di questo progetto è quello di porre il
visitatore dinanzi ad un confronto diretto con gli stereotipi e i luoghi comuni della nostra società,
sollevando alcune questioni relative alla complessità del rapporto socio-culturale tra Oriente e Occidente e,
più in generale, tra le nazioni e le culture. Conflitto politico, egemonia, consumismo, identità culturale,
sono alcuni temi di riflessione. L’impatto culturale, per portata dei contenuti e per varietà di trattazione,
sarà occasione di stimolo e riflessione.
Gli artisti scelti per l’occasione vantano curricula importanti e hanno preso parte a progetti, mostre e premi
di riconosciuta valenza artistica.
Paolo Borrelli (Gorizia, 1959)
Maria Chiara Calvani (Perugia, 1975)
Fausto Colavecchia (Limosano, 1959)
David Fagioli (Roma, 1968)
La mostra, curata dalla critica d’arte Silvia Valente, è il frutto di una ulteriore collaborazione con
l’associazione culturale Limiti inchiusi di Campobasso, una delle poche realtà regionali che da oltre
vent’anni opera con successo di pubblico sul territorio, con progetti nazionali e internazionali.
Inaugurazione 12 giugno ore 16
Museo Sannitico
via Anselmo Chiarizia 12 – Campobasso
tutti i giorni 9-13:30 e 14-17:30
ingresso libero