Isola e Sogna. Un report in forma di concerto su Giusi Nicolini, Sindaco di Lampedusa, e sull'esercizio del potere nell'isola degli sbarchi e delle tartarughe.
Un report in forma di concerto su Giusi Nicolini, Sindaco di Lampedusa, e sull’esercizio del potere nell’isola degli sbarchi e delle tartarughe, un luogo diventato emblema del confine, ribalta per la rappresentazione delle politiche europee. Della mano che cura e di quella che colpisce.
Qui a Lampedusa ci vuole un Sindaco camaleontico, non un Sindaco ideologico / Tutto questo intrico di Lampedusa / tutti questi fili / è come cercare di capire e analizzare un baco da seta / se si districano tutte le cose alla fine il baco muore.
Dal maggio 2012 è stata eletta sindaco di questo piccolo ecosistema, situato in una delle posizioni più particolari del pianeta, una storica esponente di Legambiente, candidata a capo di una lista civica ora fortemente impegnata nel dare visibilità nazionale ed europea alle vicissitudini lampedusiane. È Giusi Nicolini, il primo sindaco donna dell’isola: la sua figura stimola pensieri sull’esercizio del potere e lascia spazio per immaginare il consolidarsi di una posizione critica e propositiva.
Lampedusa è uno scoglio tra due continenti che funziona per gli uomini come per gli uccelli, le balene, le tartarughe. Ha, nella storia umana, lo stesso ruolo che ha sempre avuto nella storia naturale. Le mie isole sono sempre state questo: rifugio, riparo, ristoro lungo il viaggio.
Nell’isola coesistono, non senza emblematiche difficoltà, le locali opposte fazioni che si sfiorano sul livello umano, le contrapposizioni geopolitiche storicamente connesse ai colonialismi, gli accadimenti e gli immaginari contemporanei e il desiderio di perseguire una vita fatta di pesca, buon turismo e accoglienza pacifica degli isolani.
Tutto lascia pensare che Lampedusa sia un braciere acceso. / Che parlare di Giusi Nicolini a Lampedusa sia scabroso oramai. / Isola e sogna porta in scena le parole accese degli abitanti di Lampedusa, di Giusi Nicolini, di chi ha descritto lei e di ha descritto la sua isola; e ne fa una questione di ritmo, di timbrica e di sensi contrapposti.
Ateliersi è un collettivo di produzione artistica che opera nell’ambito della arti performative e teatrali. Si occupa di produzione artistica (spettacoli, performance, scritture, progetti editoriali, formazione) e della cura della programmazione culturale dell’Atelier Sì. Ateliersi è composto da Fiorenza Menni (direzione artistica, attrice e autrice), Andrea Mochi Sismondi (direzione artistica, attore e autore), Giovanni Brunetto (direzione tecnica e arti sonore), Elisa Marchese (amministrazione e organizzazione), Tihana Maravic (progettualità e comunicazione), Diego Segatto (arti web e grafiche). Numerosi altri collaboratori artistici e consulenti vengono coinvolti sui singoli progetti. L’Atelier Sì – in Via S. Vitale 69, a Bologna – è la sede del gruppo, atelier di sperimentazione e produzione, e anche spazio pubblico che ospita artisti e presenta opere offrendo un confronto di pensieri e esperienze estetiche. La creazione di Ateliersi si compone di opere teatrali e interventi artistici in cui il gesto performativo entra in dialogo organico con l’antropologia, la letteratura, la produzione musicale e le arti visive per favorire una comunicazione del pensiero capace di intercettare inquietudini e prospettive che coagulano senso intorno ai sovvertimenti che si manifestano nel mondo. Il lavoro artistico di Ateliersi si caratterizza per un approccio multidisciplinare e innovativo incentrato su una spiccata performatività a favore della contaminazione del linguaggio teatrale con quello delle altre arti. Il teatro di Ateliersi è fortemente incentrato sulla scrittura in cui la drammaturgia diventa una meta-disciplina che sostiene e favorisce un dialogo interno con le scienze umanistiche e le arti visive e sonore, per le quali il collettivo collabora con artisti ed esperti esterni.
Immagine: Ateliersi
Giovedì 30.07.15, ore 21.30
Cassero
via Don Minzoni 18, Bologna