Future in the Past. Un percorso disseminato di riferimenti iconografici che parlano di antichi alchimisti, personaggi ieratici dalle vesti multicolori, astri, cabala e mitici animali.
Parlare di surreale non è cosa facile, potrei descrivervi un mondo che non c’è alla perfezione, ma la vostra visione non sarà mai identica alla mia e il mio concetto andrà perso, modificato, iper personalizzato, cambierà alla fine di significato. Ecco perché entrare nel mondo di Giancarlo Montuschi, pittore, bambino, sognatore, visionario, non è facile. Difficile quindi parlare di lui. Potrei basarmi su ciò che vedo, su ciò che lui mette a disposizione dei miei, vostri, occhi. Gli omini blu, i
personaggi di vecchi fumetti, una storia di pesci che inseguono stelle volanti aiutati da frecce rosse.
Provo ad immaginare se le opere di Giancarlo Montuschi si mettessero all’improvviso in movimento, cosa succederebbe…Il caos, un mondo meraviglioso e brulicante, un mondo meccanico e colorato, questo lo chiamo Futurismo. Ma il surreale non posso descriverlo, potrei narrarvi il mio surreale ma lo stesso non capireste.
Giancarlo Montuschi è il pittore narrante, l’uomo che vive nella sua dimensione, una dimensione parallela, l’omino blu è lui! Esatto, non sto blaterando. L’arte in fondo non esiste, è un’illusione, una parola coniata per descrivere le forme di alcuni cervelli. Nelle opere di Montuschi, noi vediamo il suo cervello, è incredibile davvero ma è così. Il cervello è un mondo a sè e cambia forme e colori per ognuno di noi. Il cervello di Giancarlo Montuschi ha strade, navicelle spaziali, vie lattee colorate, stelle, omini, bambini, gioia di vivere, entusiasmo, il futuro, il passato, un pianeta, mille pianeti. Lui non fa altro che trascrivere, sapientemente, su tela, riportare forma e dati del suo cervello. Ecco cosa vediamo. Ecco cosa è l’arte.
Non riuscivo a parlarvi di surreale? E invece ho fatto proprio un vero discorso surreale. Voglio lasciare questa strada e tornare sulla terra, al Giancarlo Montuschi in carne e ossa, fisico, alla sua curiosità fanciullesca, alla ricerca che sta attuando in questo suo periodo artistico, il progetto “Il Passato nel Futuro”, un’indagine nell’immaginario partendo dagli anni ’20 ’30 ’40 ’50 a proposito di futuro, il nostro presente.
Come i nostri avi ci immaginavano insomma, e qualcosa è stata centrata, indovinata. Ecco il concentrato dell’operazione artistica di Giancarlo Montuschi. E poi vengono l’esoterismo e il simbolismo, temi a lui cari da sempre. A noi, l’arduo incarico di scoprirne i significati. A lui, il divertimento di vederci stupiti. E non è poco.
Spiegare il successo di Montuschi? La gente vuole essere felice.
Francesca Ancona
Inaugurazione 12 settembre ore 18
SpaziArti Ungallery
corso Buenos Aires, 23 (cortile interno) Milano
tutti i giorni 17-19:30
ingresso libero