Al confine fra arte, musica e performance. Boschi, gallerie d'arte, fabbriche dismesse, abbazie, case d'artista diventano il palcoscenico del festival, giunto quest'anno alla XV edizione.
Ritorna a settembre, più curioso e cangiante che mai, il Festival di cultura contemporanea Transart. Dal 9 al 26 settembre boschi, gallerie d’arte, fabbriche dismesse, abbazie, capannoni, case d’artista si trasformeranno nel palcoscenico – ogni giorno diverso – del festival, giunto quest’anno alla boa dei suoi quindici anni, vissuti tutti al confine fra arte, musica e performance. Come sempre la rassegna va alla ricerca di esperienze artistiche capaci di restituire una visione caleidoscopica del contemporaneo per metterle in scena negli angoli più imprevedibili e inconsueti del paesaggio alpino. L’assurdità della guerra, in contrapposizione con la pace della natura; la complessità del suono intercettata anche nelle più piccole e elementari forme di vita; lo scambio fra performance e ricerca sonora e la solitudine del contemporaneo: ecco alcuni dei fili rossi di quest’edizione che cercherà di toccare spazi – fisici e del pensiero – ancora non pienamente esplorati.
I VOLTI DEL SUONO
Quiet ensemble · Ontroerend Goed · kvsu ~ akirasrebirth
L’inaugurazione (09.09) sarà affidata a Quiet ensemble, costruttore di mondi visivi e sonori pieni di mistero e delicatezza e al collettivo belga Ontroerend Goed che abiteranno la Galleria Civica di Bolzano e il Museion – museo d’arte moderna e contemporanea. L’unione di immaginario concreto e astratto, l’equilibrio tra casualità e controllo, la meraviglia dei dettagli all’apparenza insignificanti, come il movimento di una mosca o il suono degli alberi, il rapporto fra immagine e il suono dentro un ambiente specifico sono alcuni dei filoni esplorati da Quiet ensemble. La Galleria Civica di Bolzano sarà il loro centro nevralgico: qui sarà possibile assistere alle performance e avvicinarsi alla produzione artistica del duo dal 2009 al 2015 grazie a una mostra antologica. Successioni musicali orchestrate da pesci rossi in movimento, mappature dei tracciati vitali degli insetti tratteggiate su fogli immacolati: topolini, uccelli, teneri frutti, ogni essere vivente genera vita. Anche la luce…ma che suono fa la luce? The enlightment (10.09) è il concerto-performance di Quiet ensemble dove la classica orchestra e gli strumenti vengono sostituiti da un set up elettrico. Le scariche elettriche generate dal contenuto dei frutti daranno corpo a un live di musica elettronica cui sarà dedicato il concerto Natura morta tropical version (11.09).
La sperimentazione sul suono si sposterà all’Abbazia di Novacella (15.09) dove ad attendere il pubblico sarà un palcoscenico immerso nell’oscurità, abitato unicamente da un quartetto d’archi. Manca però un particolare. I musicisti non compariranno mai su quello spazio. Il collettivo kvsu ~ akirasrebirth orchestrerà gli strumenti ad arco attraverso le vibrazioni della superficie sulla quale sono applicati. Quasi sospesi nell’aria, i violini e i violoncelli, illuminati da giochi di luce, suoneranno da soli in sincrono con gli eventi generati dai sintetizzatori.
LA SOLITUDINE DEL CONTEMPORANEO
Ontroend Goed · Tori Wrånes · AGON · Roberta Dapunt · Eduard Demetz · Teodora Axente · Xavier Le Roy · International Nothing · Zeena Parkins
Non possiamo sfuggire alla solitudine. Transart esplora i territori del contemporaneo alla ricerca di nuove forme che ne sappiano definire i contorni frastagliati e complessi. A game of you del collettivo Ontroend Goed non può essere descritto come una normale performance di teatro (09/10/11.09). Per i partecipanti è forse un divertimento, un percorso individuale dentro un labirinto di sei stanze. Ma i piccoli confronti fra chi vi partecipa mettono in evidenza il fatto che ciò che vediamo o pensiamo di conoscere di noi non è necessariamente quello che gli altri vedono.
Da molti anni il festival Transart la attendeva; arriva per festeggiare i 15 anni di vita del festival Tori Wrånes (19.09), artista norvegese che combina voce e scultura per generare architetture dinamiche e opere multisensoriali immerse nell’ambiente. Per il festival ha concepito il progetto NATURAL ENOUGHT? – extended version, che metterà in gioco una distesa di alberi del bosco di Monte San Vigilio, nei pressi del piccolo paese di Lana, (Merano) e la seggiovia monoposto che lo collega al fondovalle.
Transart si sposta poi a Merano per mettere in scena un vero e proprio Duello, solitario e serrato, come quello che si svolse fra i giocatori di scacchi Viktor Kortschnoi e Anatoli Karpow nel 1981 e riportato alla memoria dal collettivo milanese AGON.
Nella tappa a Pontives, presso la Galleria Doris Ghetta, il Festival mette in dialogo la poetessa ladina Roberta Dapunt, il compositore Eduard Demetz e l’artista rumena Teodora Axente per uno spettacolo in prima assoluta (17.09). Il punto di partenza è Nauz, in ladino “mangiatoia“, raccolta di poesie e foto in bianco e nero che raccontano la vita contadina in Alto Adige.
Esiste l’immagine sociale del danzatore? Come si modifica la percezione reciproca tra danzatore e spettatore? Come si può creare uno spazio comune? low pieces del celebre coreografo francese Xavier Le Roy in scena al Teatro Comunale di Bolzano (25.09), rifiuta i codici dell’abito e – sottraendo il movimento alle abitudini sociali – propone coreografie che suggeriscono altre forme dello stare al mondo, per un’esperienza collettiva che va oltre il teatro.
Una casa di montagna, integrata nel luogo in cui è stata concepita, il paese di Castelrotto, senza richiamare il collage stereotipato delle immagini da cartolina: è l’abitazione dell’artista Hubert Kostner, disegnata da Matteo Scagnol e Sandy Attia (Modus architects). Sarà il centro di un’esplorazione musicale con il duo psycho-acustico berlinese International Nothing che lavorerà sulle superfici di questo spazio creativo contemporaneo (20.09). Dopo il tramonto, l’arpista Zeena Parkins, un lungo elenco di collaborazioni fra cui quella con Bjork e Sonic Youth, prenderà possesso dello spazio rarefatto di una chiesetta gotica di montagna per trasformarla in una grande cassa acustica.
IL RUMORE ASSORDANTE DELLA GUERRA
Einstürzende Neubauten · Ligna · Gad Lerner
Nell’anno che ricorda il centenario della Grande Guerra, Transart offre il suo contributo al ricordo e alla commemorazione di questo tragico evento, mettendo in gioco musica, anche nelle sue forme più ruvide, teatro e performance. Una band dissacrante, titanica ed estrema approda al festival per invadere di energia il Capannone Ex-Masten di Bolzano. Sono gli Einstürzende Neubauten (16.09) con la loro ultima fatica, Lament. Un lavoro meticoloso, risultato di ricerche che hanno smosso gli archivi sonori della Humboldt University di Berlino e della Radiodiffusione di Francoforte. Un progetto che non può essere slegato dalla sua esecuzione dal vivo e che ha bisogno di esplodere come la Guerra che racconta, con un Blixa Bargeld nelle sue vesti vocali più genuine e intense.
Il collettivo Ligna porta in scena nel capannone Ex-Electronica di Bolzano (22.09) una possibile Storia Europea che non ha mai avuto luogo. Il grande rifiuto, questo il titolo dell’opera proposta in prima italiana, esplora le possibilità individuali e collettive di un rifiuto attraverso il racconto partecipato di una storia collettiva di cui non si conosce la fine.
Lo spettacolo Voci vicine (10.09) sarà invece un concerto-passione per musica, video e giornalista dedicato alle voci dell’indignazione che udiamo ogni giorno attraverso i media. Sulla scena si incontrano un giornalista, Gad Lerner, un ensemble strumentale e sorgenti video. Un lavoro che lega l’arte compositiva, l’indagine sociale, una riflessione sui linguaggi, l’impiego di tecnologie audio e video in una forma originale di concerto rappresentato, in cui frammenti video diventano solisti.
EPILOGO. IL SIMPOSIO
Klangforum Wien
Un Simposio della durata di otto ore con 26 musicisti e 1 cantante siglerà la giornata finale del festival (26.09) trasformando la splendida architettura della fabbrica Damani – Holz&Ko di Bressanone in un luogo sospeso nel tempo, dove lasciarsi catturare dalla musica contemporanea e classica del Klangforum Wien e dalle storie racchiuse in un rosso bicchiere di vino. Con musiche di Gustav Mahler, Dieter Ammann, Johannes Kalitzke, Georg Friedrich Haas, Bernhard Gander Beat Furrer, Terry Riley, Uli Fussenegger.
Ancora un giorno insieme e un arrivederci all’anno nuovo che verrà.
Ufficio Stampa
Barbara Gambino - Coordinamento e stampa locale gambino@transart.it
Sabine Funk - Stampa locale ed internazionale funk@transart.it
Elisa Tessaro - Stampa nazionale tessaro@transart.it
Programma completo nel sito web www.transart.it