Tucci Russo
Torre Pellice (TO)
via Stamperia, 9
0121 953357 FAX 0121 953459
WEB
Due esposizioni personali
dal 7/5/2004 al 26/9/2004
0121 953357 FAX 0121 953459
WEB
Segnalato da

Elisabetta Di Grazia




 
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7/5/2004

Due esposizioni personali

Tucci Russo, Torre Pellice (TO)

Giulio Paolini 'Qui e ora'. Tra i campi problematici da lui aperti: l'uscita dal quadro, la separazione tra supporto e immagine, tra immagine e visualita', la dialettica dello sguardo, la perdita di autorialita' da parte dell'artista, la posizione dell'osservatore, la decostruzione dei dispositivi di pittura e scultura, l'arte quale gioco linguistico. Gianni Caravaggio 'Cause'. Un pensiero di tipo teorico-filosofico connota e definisce la sua ricerca artistica. Egli predilige un orientamento metafisico, rivolto verso la riflessione sulla cause prime e rivendica una visione verticale della realta', in contrapposizione con il nozionismo e consumismo vigenti che, a suo dire, dialogano in modo orizzontale


comunicato stampa

Sabato 8 maggio da Tucci Russo Studio per l'Arte Contemporanea inaugurano due esposizioni personali:
Giulio Paolini ''Qui e ora''
Gianni Caravaggio ''Cause''.

L'opera di Paolini ha determinato il forte cambiamento dell'arte negli anni Sessanta prefigurando, tra il 1960 e il 1965, la Minimal Art, l'Arte Povera e l'Arte Concettuale.
Protagonista della scena internazionale, Giulio Paolini ha introdotto nuovi linguaggi capaci di determinare in campo artistico effetti ravvisabili ancora oggi.
Tra i campi problematici da lui aperti vi sono l'uscita dal quadro, la separazione tra supporto e immagine, tra immagine e visualita', la dialettica dello sguardo, la perdita di autorialita' da parte dell'artista, la posizione dell'osservatore, la decostruzione dei dispositivi di pittura e scultura, l'arte quale gioco linguistico.
Peter Weibel, in Giulio Paolini Da Oggi a Ieri Ed. Cantz 1998

Sulla prossima esposizione alla Galleria Tucci Russo l'artista scrive:
''Le opere in mostra, alcune esposte qui per la prima volta, sono tutte recenti, datate 2004.
Non potrebbe non essere cosi', del resto, data la mia costante propensione a ritenere che
un'esposizione sia in se l'opera (delle opere), l'atto formale ed effettivo che l'autore sigla
ogni volta in un certo momento e in un certo luogo''.

In qualche caso, pero', la data di quest'anno (Interno/giorno, Interno/notte, Le chiavi del Museo,
2004) preceduta da quella dell'anno appena trascorso (Requiem, 2003-2004) o addirittura di anni
appartenenti a un passato remoto - ormai, potremmo dire, al secolo scorso - (Sotto le stelle, 1986-2004, La casa brucia, I987-2004, Alius et Idem e Omissis, 1997-2004, Genesi II/I-9, I998-2004).

Sono temi ricorrenti, affrontati all'epoca ma sempre desiderosi di ''chiedere udienza'', ripresi e rinnovati qui ed ora alla luce di oggi.

''Dunque un'opera sopravvive a se stessa se continuamente si reincarna, riappare nel tempo agli occhi di chi (autore - spettatore) ne ''vede'' il lato nascosto, i puri contorni, l'immagine che stata e quindi sara'.''
Giulio Paolini

Giulio Paolini nasce a Genova nel 1940. Risiede a Torino.
La sua prima esposizione personale risale al 1964 alla Galleria La Salita di Roma.
Tra i musei italiani e internazionali ricordiamo le esposizioni personali presso lo Städtisches Museum di Mönchengladbach nel 1977, l’ARC, Musée D’Art Moderne de la Ville de Paris nel 1978, lo Stedelijk Museum di Amsterdam nel 1980, il Nouveau Musée di Villeurbanne-Lione, la Vancouver Art Gallery e il Musée d’Art Contemporain di Montreal nel 1985, la Staatsgalerie di Stoccarda nel 1986, il Museo di Capodimonte, Napoli nel 1988, il Bonner Kunstverein nel 1992, il Landesmuseum di Graz nel 1998, la Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino nel 1999, la recente esposizione alla Fondazione Prada a Milano nel 2003, e le prossime mostre al MART di Rovereto e al Kunstmuseum di Winterthur nel 2004.

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Gianni Caravaggio si distingue - nel panorama artistico italiano della sua generazione (è del 1968) - per l'attenzione verso un pensiero di tipo teorico-filosofico che connota e definisce la sua ricerca artistica. Egli predilige un orientamento ''metafisico'', rivolto verso la ''riflessione sulla cause prime'' e rivendica una visione ''verticale'' della realtà, in contrapposizione con il nozionismo e consumismo vigenti che, a suo dire, dilagano in modo ''orizzontale''.

L'artista individua nei filosofi greci (specialmente Eraclito, Zenone, Plotino) quel pensiero fondante da cui muovere per formulare un'idea di esperienza che è essenzialmente esperienza del tempo che formativamente fluiscono e si condensano, cambiano e trasmutano, amplificano un istante, si ordinano e si disordinano. Per Caravaggio l'opera d'arte - intesa come idea originaria - crea senso temporale in una forma energetica conclusa. E dall'esperienza di tempo consegue quella di spazio, concepito non come unità, bensì come insieme di elementi primari decostruibili e ricostruibili. Per Caravaggio l'opera contiene tutto il gioco del processo artistico, intendendo per ''gioco'' ogni spostamento, movimento, processo riflessivo, immaginativo, intuitivo. La psicologia del processo artistico è quindi l'enigma umano più affascinante: un istante di grazia estetico in un flusso continuo.

Ogni lavoro esposto in mostra descrive, evoca o suggerisce frammenti percettivi riconducibili a una visione dell'opera intesa come pura materializzazione del processo artistico. L'esposizione si apre con il video Cause che prelude a cinque sculture collocate negli spazi al piano inferiore della Galleria.
Cause, una proiezione su parete, presenta un'inquadratura caratterizzata da un movimento circolare-ellittico attorno ad una forma su cui sono state impresse delle sfere e successivamente realizzata in alluminio grezzo. Dalla stessa forma poi nascono sfere di ghiaccio. L'artista restituisce la visione del processo in cui la creazione ha luogo; come spesso accade nella ricerca di Caravaggio, il video rappresenta uno strumento linguistico atto a definire una successione temporale, cogliere una consecutio di attimi in trasmutazione: in questo caso un tempo naturale invertito che riporta al momento in cui questa forma ridiventa matrice.

Nel grande spazio al piano inferiore incontriamo la scultura Cause, la stessa appena osservata nel video: inevitabilmente di fronte alla sua presenza concreta si stabilisce una forma di attesa verso un potenziale processo imminente. Ci troviamo sospesi nell'istante infinito in cui la creazione si trova in uno stato di potenza - un tempo istante ''aion'' rispetto ad un tempo ''cronos'' del video. In questo istante ''aion'' troviamo immerse anche tutte le opere successive in mostra.

A poca distanza l'opera Lunatico è costituita da fogli di carta sovrapposti e costellati da fori che li attraversano in profondità definendo diverse possibilità costitutive secondo l'opposizione ordine-disordine con cui varie coppie di fori si declinano. Al primo sguardo vediamo dei fogli di carta sovrapposti in modo disordinato, i cerchi di ogni singolo foglio non combaciano perché sembrano essersi spostati, due delle concavità sferoidali, invece, formano un ordine quieto e crescente. Ordine e disordine, movimento e quiete al contempo. Quello che ora appare come disordine è costituito in realtà da altre coppie di possibili ordini concavi: quattro possibilità di sovrapporre la stratificazione dei fogli per ottenere una concavità ''ordinata''. Scrive Caravaggio ''Il disordine sta per ordinarsi, l'ordine sta per disordinarsi - un momento di transizione (il pavimento sembra far tremare i fogli)''.

Procedendo nello spazio incontriamo My brain and thought, costituito da due freezer contenenti agglomerati di forme sferoidali di ghiaccio in vari stati di formazione, al loro esterno troviamo collocate le rispettive forme di ''aria compressa ghiacciata'' in alluminio grezzo. Tali forme non sono semplicemente impronte o stampe positive dell'interno del freezer riempito di ghiaccio, ma - insinuatesi in parti abitate da aria - rendono manifeste una forma che è ignota allo sguardo. Inoltre, mentre la forma nel freezer ha una progressione centripeta, la forma esterna ha uno sviluppo centrifugo. Un'opera che è ''riflessione'' sulle ''cause prime'', un pensiero che si è condensato e formato come istante nel flusso del pensare dato dalla possibile agglomerazione.

Nella scultura Light Heavy Molecole i materiali - polistirolo espanso e marmo - presentati sotto forma di cubi di piccole dimensioni, creano un flusso determinato sia dall'organizzazione costruttiva sia dall'interazione dei singoli elementi. Si vengono così a formare una serie di opposizioni tra leggerezza e pesantezza, affinità cromatica e diversa densità. Il processo formativo è protagonista: l'artista orienta la nostra attenzione non soltanto su ciò che vediamo, ma anche su ciò che possiamo percepire al contatto fisico con gli elementi, nonché sull'intervallo temporale necessario per la creazione dell'opera.

L'opera Universo positivo e universo negativo è costituita da una forma di polistirolo cosparsa di lenticchie nere presentata insieme al suo negativo fotografico della stessa dimensione della forma. Nell'immagine le lenticchie si trasformano in stelle chiare su fondo nero (un cielo oscuro, un siderale buco nero ?) e la leggerezza del volume di polistirolo appare come pietra compatta e scura: una riflessione sui rapporti di scala tra infinitamente piccolo e infinitamente grande, microcosmo e macrocosmo e sulla sensazione di massa. Un accenno all'ipotesi scientifica secondo cui la creazione dell'universo fu determinata dall'esplosione di una meteorite.

La scultura Star System - un sistema verticale di stelle marine sovrapposte l'una sull'altra - è abitata dallo stesso processo della corsa tra Achille e la tartaruga di Zenone: più si va avanti meno spazio si percorre. Acquistando altezza la struttura verticale diventa sempre più precaria, alla fine cade disordinatamente, ma può sempre essere riordinata nella sovrapposizione. Evoca assonanze diverse: una colonna vertebrale o l'albero fuori dalla finestra; ironicamente: il desiderio contemporaneo d'immortalità o gioco demistificatorio sullo Star System, miti supremi della contemporaneità.
(Gianni Caravaggio - Bettina Della Casa)

Gianni Caravaggio nasce a Rocca San Giovanni (Chieti) nel 1968 e si trasferisce in tenera età insieme alla famiglia in Germania a Sindelfingen.
Nel 1994 si diploma all'Accademia di Belle Arti di Brera, Milano, con Luciano Fabro.
1989 - 1996 studia Filosofia presso le Università di Firenze, Milano e Stuttgart.
Vive e lavora a Milano e a Stuttgart.
Questa è la prima mostra personale nello spazio di Tucci Russo Studio per l'Arte Contempornaea, precedentemente la galleria ha presentato nel 2002 alcune sue opere in una sala dedicata a lui e a Paolo Piscitelli.
Tra le mostre personali segnaliamo:
Giocami e giocami di nuovo, Casa degli Artisti, Milano, curata da Luciano Fabro, Jole De Sanna, Hidetoshi Nagasawa
1997New View, Galleria Francesca Kaufmann, Milano
1998What does your soul look like, Tomio Koyama Gallery, Tokyo
1999Present/Future, Artissima, Torino
2000Tempo Drogato, Galleria Francesca Kaufmann, Milano
2001Cause, Tucci Russo Studio per l'Arte Contemporanea, Torre Pellice

Immagine: Gianni Caravaggio, Drops, 2004

Inaugurazione: Sabato 8 maggio 2004, ore 18,30

Tucci Russo Studio per l'Arte Contemporanea
Via Stamperia 9 - I 10066 TORRE PELLICE (Torino)
Orario: dal giovedì alla domenica - 10,30/12,30 - 16/19

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