Museo d'Arte Provincia di Nuoro - MAN
Nuoro
via Sebastiano Satta, 27
0784 252110
WEB
Paul Klee
dal 29/10/2015 al 13/2/2016
Intero 3 euro, Ridotto 2 euro (dai 18 ai 25 anni), Gratuito under 18 e over 65

Segnalato da

Simone Raddi




 
calendario eventi  :: 




29/10/2015

Paul Klee

Museo d'Arte Provincia di Nuoro - MAN, Nuoro

Mondi animati. La mostra conta circa 50 opere, tra dipinti, acquerelli e disegni provenienti da collezioni pubbliche e private. In esse si evidenzia come un unico principio vitale governi l'ordine naturale. La project room del museo e' trasformata in un atelier di pittura da Eugenia Vanni.


comunicato stampa

A cura di Pietro Bellasi e Guido Magnaguagno
Coordinamento scientifico: Raffaella Resch

mostra a cura di Pietro Bellasi e Guido Magnaguagno, con il coordinamento scientifico di Raffaella Resch

Dopo la mostra dedicata al rapporto tra l’opera di Alberto Giacometti e la statuaria arcaica, il MAN_Museo d’Arte della Provincia di Nuoro prosegue la propria programmazione rivolta ad analizzare aspetti poco indagati della produzione dei più importanti artisti del XX secolo con una mostra dedicata a Paul Klee (1879-1940). La mostra conta circa 50 opere, tra dipinti, acquerelli e disegni provenienti da collezioni pubbliche (Museo della Città Locarno, Museo di Ascona - Fondazione Richard und Uli Seewald, Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, GAM Galleria d’Arte Moderna e contemporanea di Torino, MART, Pinacoteca Nazionale di bologna, Museo del Territorio Biellese) e private, sia svizzere sia italiane.

Inedito in Sardegna, Klee è uno degli autori più complessi e originali del secolo scorso. Con questa rassegna, realizzata dal Museo MAN con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna, della Provincia di Nuoro e della Fondazione Banco di Sardegna, curata da Pietro Bellasi e Guido Magnaguagno, con il coordinamento scientifico di Raffaella Resch, si intende esplorare un elemento fondamentale nell’opera dell’artista, ovvero la percezione della presenza di un principio vitale, generativo, insito nella materia delle cose.

“L’iniziale disorientamento di fronte alla natura si spiega con ciò, che si comincia con lo scorgerne soltanto le ultime ramificazioni, senza risalire alla radice. Una volta però che uno se ne sia reso conto, può riconoscere anche nella più lontana fogliolina la manifestazione dell’unica legge che regola il tutto e trarne vantaggio” (Paul Klee, Diari, n. 536).

In senso specifico Klee non ha mai parlato di “animismo”, tuttavia la sua opera appare permeata di uno spirito animato avvertito in tutta la realtà materiale ed evocato dall’azione creativa dell’artista. “Creatura superiore” (Diari, n. 660), l’artista, attraverso il proprio sguardo vivificatore, porta alla luce l’elemento generatore presente nei diversi mondi che popolano il cosmo, nascosto sotto la superficie delle cose. Che siano uomini, bambini, animali, oggetti, paesaggi o architetture, i mondi di Klee obbediscono tutti alla medesima legge della natura, che l’artista indaga e imita.

Un unico principio vitale governa l’intero ordine naturale, dalle cose grandi a quelle infinitesimamente piccole. Questo principio sembra palesarsi in molte opere dell’artista, in particolare nei disegni e negli acquarelli degli anni Venti e Trenta. Opere come Feigenbaum (Fico), del 1929, o Im Park (Nel parco), del 1940, presenti in questa mostra, o ancora l’importante dipinto Wohin? (Dove?) del 1920, proveniente dalle collezioni della Città di Locarno, esposto nel 1937 all’interno della mostra “Arte degenerata”, organizzata dal regime nazionalsocialista tedesco.

La rappresentazione del mondo animale offre una serie di parabole, di favole morali, dove l’animale è innalzato al ruolo di essere umano, nei suoi vizi e nelle sue virtù. Ecco che nel disegno Tierfreundschaft (Amicizia tra animali) del 1923, ad esempio, un cane e un gatto si accompagnano bonariamente in una tranquilla passeggiata, incarnando il senso di amicizia che può nascere tra due esseri umani.

Lo studio delle opere architettoniche rivela l’interesse di Klee verso la percezione della forma e la comprensione dell’elemento organico, vivo, dentro di essa, evidente in alcuni acquarelli come Americanisch - Japanisch (Americano - giapponese), realizzato nel 1918, dove a svettanti palazzi stilizzati è affiancata l’icona dell’occhio. “Una volta che si è compreso l’elemento numerico del concetto di organismo”, scrive Klee, “lo studio della natura procede più spedito e con maggiore esattezza” (Diari 536).

Ma il principio generativo insito in tutte le cose è ravvisabile soprattutto in quelle opere che, in maniera dichiarata, evocano o imitano il mondo dell’infanzia, come in Hier der bestellte Wagen! - Ecco la carretta richiesta, del 1935, ma anche nel finissimo dipinto Getrübtes – Turbato, del 1934, proveniente dalle collezioni della GAM di Torino, o ancora in quei lavori dove le figure sono rappresentate con tratti semplici, stilizzati, alla maniera dei bambini, come nel dipinto Gebärde eines Antlitzes (Espressioni di un volto), del 1939, proveniente dalla collezione del Museo del Territorio Biellese.

Forme di vita organiche e spiriti della materia animano i diversi soggetti presenti nelle opere di Klee. Un’immagine che sembra trovare una sintesi formale in un’opera come Figurale Blätter (Foglie figurate), un lavoro del 1938 dove alcune figure antropomorfe, come piccoli feti, vivono rannicchiate all’interno di foglie–incubatrici.

Artista immerso nello spirito del suo tempo, dove si avvicendano eclatanti scoperte scientifiche, Klee recepisce gli sconvolgimenti provocati dalle teorie della relatività e della fisica quantistica, così come le evoluzione degli studi psicoanalitici, rielaborandoli in maniera indipendente all’interno di una visione magico-fenomenica dell’universo.

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L’esposizione sarà accompagnata da un catalogo pubblicato da Magonza Editore con saggi di Pietro Bellasi, Guido Magnaguagno e Raffaella Resch, oltre alla riproduzione completa delle opere in mostra e un apparato bio-bibliografico.

Pietro Bellasi è uno studioso di antropologia dell'arte, ha insegnato all'Università di Bologna e alla Sorbona, è curatore di diverse mostre e cataloghi, tra le quali "Giacometti e l'arcaico", Nuoro 2014; "Corpo, automi e robot", Lugano 2010, "I Giacometti. La valle e il mondo", Milano e Mannheim, 2000-2001; "Un diavolo per capello", Bologna 2005; Tinguely e Munari, La Spezia, 1994

Guido Magnaguagno, storico dell'arte svizzero; è stato vicedirettore del Kunsthaus di Zurigo e per lunghi anni direttore del Museo Tinguely di Basilea. Ha curato numerose mostre di arte contemporanea ed è studioso di storia dell’arte di elvetica.

Raffaella Resch ha organizzato e coordinato numerose mostre e cataloghi presso la Fondazione Antonio Mazzotta. Attualmente collabora con diverse istituzioni e artisti come free lance.

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Eugenia Vanni
Il vero colore del cielo

Il progetto Il vero colore del cielo, di Eugenia Vanni, rientra un percorso di riflessione, avviato dall’artista nel 2008, sui possibili modi di applicazione e di sviluppo delle attività manuali professionali. L’obiettivo dell’artista è di dilatare il potenziale delle conoscenze specifiche attraverso il compimento di esperienze di tipo estetico, secondo un processo di trasposizione delle abilità e di annullamento degli usi funzionali. In continuità con questo percorso, la project room del museo sarà trasformata in un atelier di pittura, un laboratorio aperto di condivisione di saperi e di studio di nuove prospettive non convenzionali.

Il laboratorio, che si è svolto al MAN dal 23 al 25 ottobre, ha coinvolto professionisti di diversi settori, estranei al mondo dell’arte (chirurghi, cuochi, estetisti…). Le persone coinvolte sono state invitate ad affrontare il tema del ritratto e a realizzare opere di natura ambigua, non identificabili né con il lavoro di un professionista, né con quello di un dilettante, esprimendo piuttosto l’essenza, la qualità, delle specifiche abilità manuali. I manufatti realizzati saranno presentati nelle sale del museo a partire dal 30 ottobre insieme a una selezione di opere dell’artista.

Il lavoro di Eugenia Vanni si configura come un’articolata riflessione sulla pittura, un’analisi in cui il “saper fare” diventa oggetto di un’indagine allargata sulle tecniche e sui processi. Ecco che i tradizionali procedimenti artistici- dall’imprimitura al piano di argilla per bassorilievo – da strumento si fanno soggetto del dipinto. I passaggi intermedi, dei quali solitamente non rimane traccia, diventano i protagonisti di opere anomale, in cui la pittura, illusione del reale, diventa una seconda realtà in cui credere.

Il lavoro di Eugenia Vanni, presentato dalla Galleria Fuoricampo, è stato selezionato dal Museo MAN in occasione di Art Verona 2014, nell’ambito del progetto Level Zero, a cui hanno aderito dieci tra i più importanti musei d’arte contemporanea italiani.

Eugenia Vanni (Siena, 1980) ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Firenze e la NABA di Milano. Tra le mostre più recenti: Rinvia la mia partenza, Museo Internazionale e Biblioteca della Musica, Bologna 2015; Barbecue, Galleria Riccardo Crespi, Milano 2014; Sturm und drang, Museo Marino Marini, Firenze 2012; Cartabianca-Firenze, Museo di Villa Croce, Genova 2012.

Immagine: Paul Klee, Figurale blatter, 1938, Galerie G.Sistu

Ufficio Stampa: Studio Esseci, Sergio Campagnolo tel. 049.663499 gestione2@studioesseci.net, referente Simone Raddi

Inaugurazione Venerdì 30 ottobre, ore 19.00

Museo MAN
via Sebastiano Satta 27, Nuoro
Il MAN è aperto tutti giorni della settimana (feste comprese) tranne il lunedì.
Orario 10:00/13:00 - 15:00/19:00
Biglietteria
Intero: 3,00 euro
Ridotto: 2,00 euro (dai 18 ai 25 anni)
Gratuito: under 18 e over 65.
Gratuito: prima domenica del mese
Biglietto unico MAN/TRIBU: 4,00 euro

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