Nummer zeventien killing time attempt one: from the deepest ocean to the highest mountain. Un video doppio canale che lo vede impegnato in un'azione performativa della durata di 10 ore.
A sei anni di distanza dall'ultima mostra a Monitor, l'artista olandese Guido van der Werve porta negli spazi della galleria una nuova opera, un video doppio canale che lo vede impegnato in un'azione performativa della durata di 10 ore.
Lo sforzo fisico e l'attività sportiva sono ancora al centro del lavoro intitolato Nummer zeventien
killing time
attempt one: from the deepest ocean to the highest mountain. Il linguaggio artistico di Werve, continua a viaggiare in parallelo con l'intensificazione della sua attività sportiva, che dal 2007 ha anche intrapreso l'attività agonistica di maratoneta prendendo parte a numerose competizioni internazionali
Questa volta l'obiettivo di Werve è emulare due imprese sportive estreme, quali la conquista della vetta del Monte Everest ( m 8848 ) e la discesa nei fondali più profondi dell'Oceano, imprese che fa entrare in contrasto evidente e ironico con i luoghi domestici appositamente scelti come ambienti di ripresa.
In questo senso Nummer Zevintien può essere legato ai lavori precedenti Nummer dertien, emotional poverty, 2011 – in particolar modo del lavoro intitolato You’re always only half a day away – che lo vedeva intento in azioni ripetitive defaticanti della durata di molte ore.
In questo caso l'obiettivo della performance sportiva è di natura più marcatamente psicologica, come se l'artista ci volesse parlare anche del raggiungimento di una maggiore stabilità ed equilibrio interiore, rispetto ai contrastanti sentimenti più evidenti nei lavori precedenti.
Se nel lungo metraggio Nummer Vertien, Home (2012), la 'casa' era un sottotitolo che rimandava all'intenzione di realizzare un lavoro più maturo e saldo e con una forte referenza autobiografica, questa volta la casa diviene lo spazio fisico dell'azione, nel quale viene racchiuso anche il lasso temporale dell'impresa.
La conquista della vetta dell'Everset, da sempre visto come il tentativo metaforico di ogni individuo di raggiungere 'la vetta più alta' nel corso della propria esistenza, viene riproposta dall'artista in maniera 'assoluta', scevra dal'l intenso lavoro di preparazione atletica, ma lasciando spazio e tempo alla dimensione mentale del'azione.
Un atto di resistenza che viene traslato nella quotidianità, senza bisogno di mostrarne gli aspetti più forti e spettacolari, ma comunque capace di porre lo spettatore di fronte alle sensazione del compiersi di una impresa degna di nota.
In occasione dell'apertura della mostra la galleria sarà aperta al pubblico per 10 ore consecutive.
La mostra è stata realizzata con il supporto del Netherlands Mondriaan Fund
Inaugurazione 28 novembre ore 11
Monitor
via Sforza Cesarini, 43A-44 Roma
mar-sab 13 - 19
ingresso libero