Les Philosophes - Un laboratorio di visioni. 55 disegni del coreografo francese, realizzati per lo spettacolo Les Philosophes, dedicato allo scrittore polacco Bruno Schulz.
Les Philosophes. Un laboratorio di visioni
In Palazzo Magnani 55 disegni del coreografo francese, realizzati per lo spettacolo Les Philosophes, dedicato allo scrittore polacco Bruno Schulz.
Contemporaneamente alla mostra dedicata a Edward Sheriff Curtis, il fotografo degli Indiani del Nord-America, Palazzo Magnani ospita, nelle sale a piano terra, dal 18 al 30 maggio l’esposizione Josef Nadj. Les Philosophes. Un laboratorio di visioni.
Organizzata nell’à mbito di RED, Reggio Emilia Danza, e promossa dalla Provincia di Reggio Emilia e da I Teatri, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Reggio Emilia "Pietro Manodori" e di CCPL Reggio Emilia, l’iniziativa presenta i disegni del coreografo Josef Nadj, realizzati per lo spettacolo Les Philosophes, dedicato allo scrittore Bruno Schulz, in programma la sera stessa dell'inaugurazione della mostra - martedì 18 maggio, alle ore 18 - alla presenza dell'artista-coreografo.
Si può dire che quelle di Schulz e di Nadj siano due vite parallele: profondamente legati dalle loro radici, ai luoghi dell'infanzia - l'Europa centrale - che diventano fonte viva del loro immaginario e della loro arte, entrambi hanno coltivato, accanto alla loro attività artistica prevalente (letteraria, per Schulz, coreografica, per Nadj), la passione per il disegno. Nel caso di Nadj in particolare, le sue creazioni teatrali-coreografiche, prima di manifestarsi sullo spazio scenico, nascono sulla carta, sotto forma di disegni o di fotografie. L'opera grafica precede e anticipa dunque l'opera scenica come nel caso dei 55 disegni che per la prima volta si presentano al pubblico italiano nella loro serie completa.
Nel corso della mostra, sabato 22 maggio, alle ore 18, nel cortile di Palazzo Magnani, si terrà una lettura con musica da Le botteghe color cannella e altri scritti di Bruno Schulz. Interverranno Bruno Stori, Franco Tomasi, Carlo Perucchetti, Donato Colaci, Sara Screpis e Lamberto Montagnin.
Josef Nadj, di nazionalità francese, è nato nel 1957 a Kanjiza (Voivodina), un piccolo paese chiuso in una enclave ungherese nella ex-Jugoslava. Da bambino dipinge, da adolescente frequenta le Belle Arti e l'Università di Budapest, dove inizia, quasi per caso, a seguire corsi di teatro, senza però abbandonare lo studio delle arti marziali. Su consiglio del suo insegnante lascia Budapest e si trasferisce a Parigi nel 1980. Aspirando al teatro, è a Parigi che Nadj scopre la danza e subito entra negli universi coreografici di Mark Tompkins, Catherine Diverres e François Verret, continuando allo stesso tempo la sua carriera tra la Francia e l’Ungheria. Nel 1986, fonda la sua Compagnia. Nel 1987 crea la sua prima pièce Canard Pékinois, ispirato dai ricordi del suo villaggio natio. Questo primo spettacolo, che mette in evidenza la dualità del suo lavoro che unisce il teatro e la danza, diventerà il suo biglietto da visita suscitando grande entusiasmo anche a livello internazionale. Dall'aprile del 1995 è direttore del Centre Chorégraphique National d'Orléans. Nel dicembre 2001 crea Les Philosophes, pièce per cinque interpreti dedicato a Bruno Schulz, presentato al Festival di Danza di Cannes.
Bruno Schulz nacque nel 1892 a Drohobycz, nella Galizia austroungarica - diventata polacca, poi sovietica e infine tedesca nel 1941 -, ed ebbe un destino tragico: il 19 novembre 1942, il "giovedì nero" in cui la Gestapo uccise 230 persone per le strade del ghetto ebraico della città natale in cui lui era prigioniero, incontrò la morte, abbattuto come un animale da un colpo di pistola alla testa - il suo corpo non verrà mai ritrovato. Di Schulz, traduttore in polacco de Il processo di Kafka, amico di Witkiewicz e Gombrowicz, si conoscono i testi letterari, in parte andati perduti durante la seconda guerra mondiale - nel 1970, la pubblicazione in Italia dei racconti de Le botteghe color cannella, voluta da Angelo Maria Ripellino e Italo Calvino, fu un evento - che hanno affascinato, tra gli altri, Singer, Hrabal, Grossman, Kantor, mentre assai meno noti sono gli inquietanti disegni.
Inaugurazione: martedì 18 maggio, ore 18
Dal 18 al 30 maggio 2004
Orari: 9.30 – 13.00; 15.00 – 19.00. Lunedì chiuso
Biglietti: euro 5 intero; euro 4 ridotto; euro 2 scuole (permette di visitare anche la mostra Edward Curtis. L’eredità degli Indiani d’America)
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