Shed Spazio Nuova Ticosa
Como
Viale Franklin Delano Roosevelt
031 271343
WEB
Cesare Pietroiusti
dal 9/7/2004 al 10/7/2004
031 271343
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Segnalato da

Ufficio Stampa Fondazione Ratti Ilaria Gianoli



approfondimenti

Cesare Pietroiusti



 
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9/7/2004

Cesare Pietroiusti

Shed Spazio Nuova Ticosa, Como

L'opera buona e giusta. I meccanismi di scissione e i paradossi dell'arte relazionale. Seconda conferenza aperta al pubblico prevista all'interno del X Corso Superiore di Arte visiva A. Ratti. Pietroiusti espone il suo punto di vista sul ruolo dell'artista nella societa' contemporanea. La sua ricerca artistica esprime interesse per le situazioni paradossali o problematiche nascoste nell'ordinarieta' dell'esistenza.


comunicato stampa

Fondazione Antonio Ratti

X Corso Superiore di Arte Visiva
1 – 22 luglio 2004

CONFERENZE APERTE AL PUBBLICO

Cesare Pietroiusti
10 luglio 2004, ore 10.30

L'opera buona e giusta. I meccanismi di scissione e i paradossi dell'arte relazionale

Sabato 10 luglio 2004 Cesare Pietroiusti espone - nella seconda conferenza aperta al pubblico prevista all'interno del corso superiore di arte visiva - il suo punto di vista sul ruolo dell'artista nella società contemporanea.

Come dice Pietroiusti ''Posso allontanare da me i miei elementi negativi, le zone d'ombra, le vergogne, per concentrare invece l'espressione intorno a ciò per cui mi considero moralmente buono e politicamente giusto. Quando opero questa scissione, tutto il male è fuori, tutto il bene è dentro. Allora farò opere che mostrano quanto sono generoso, disponibile, corretto. Quando invece accetta dimensioni contraddittorie, un'opera d'arte - relazionale o no - potrà raggiungere una densità di significato condivisibile ovvero capace di aprire, per colui che viene a contatto con essa, zone problematiche che lo riguardano.

Il fondamentalista è colui che crede di sapere dov'è la frontiera tra bene e il male, e la pensa corrispondente ai limiti del suo sé, ovvero della comunità di cui affettivamente si sente parte. Il meccanismo di cui egli è preda è la scissione: ogni sua azione è indiscutibilmente buona, laddove ogni valenza negativa è proiettata sull'altro, fino a farlo diventare persecutore.

L'artista, indipendentemente dalla sua metodologia e forse anche dalla sua poetica, è – o almeno può diventare - l'antifondamentalista per eccellenza, perché è colui che riflette sulle e dubita delle frontiere interne (soggettive e di gruppo).

Privo delle necessità (il committente, l'elettore, l'accademia…) che legano il politico o lo scienziato, l'artista potrebbe essere l'unico che prende in ogni caso le parti della critica, non solo rispetto all'ideologia, ma finanche rispetto all'idea di efficacia o di giusta causa.

Per tutto questo, anche per un artista che lavora spesso intorno a tematiche sociali, o che è interessato ai processi collettivi e al lavoro di gruppo, la soggettività resta importante, per la sua irriducibile dimensione di autenticità.''

Cesare Pietroiusti, artista, è tra i fondatori del Centro Studi Jarktor e coordinatore del Progetto Oreste.

La ricerca artistica di Cesare Pietroiusti esprime interesse per le situazioni paradossali o problematiche nascoste nell'ordinarietà dell'esistenza.

Tra i luoghi in cui ha esposto: Biennale di Venezia, Serpentine Gallery di Londra, Louisiana Museum di Copenhagen, Art in General a New York, CCAC di San Francisco.

Il suo progetto Things that Are Certainly not Art ha inaugurato il Bloomberg Space a Londra.

Immagine: Cesare Pietroiusti, Un giro di campo, performance

Sabato 10 luglio 2004, ore 10.30, presso l'edificio a shed ex-Ticosa, viale Roosvelt, Como

Info: Anna Daneri, FAR tel 031233213, fax 031233249
annadaneri@fondazioneratti.org
Ufficio stampa:
Ilaria Gianoli, tel/fax 02 514406 - 333 6317344

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