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8/7/2004

NapoliBahia

Citta' della Scienza, Napoli

Dialoghi fra terre e culture... Quando le periferie sono centri. Lo scontro tra le correnti marine delle acque del Mediterraneo e dell'Atlantico ha portato all'incontro tra le due sirene: Partenope e Yemanja'. Proprio quest'ultima e' al centro della mostra 'Jorge Amado e la Sirena di Bahia', della fotografa e antropologa Patrizia Giancotti. Sempre ispirato al candomble', e' il grande fotografo e scultore di Bahia Mario Cravo Neto, che sara' presente a Napoli con la multivisione 'Laroje'' (2000). Religione come cultura popolare, popolare come le strade di Napoli, fonte d'ispirazione del fotografo Eugenio Bojano e della sua opera che presentera' nella mostra 'In strada'. Affascinante figura quella che ci offre 'Qualcosa esiste di Zhao', mostra di alcuni dei lavori che costellano il lungo percorso artistico di Zhao, pittore e scultore napoletano, nonche' archeologo.


comunicato stampa

Lo scontro tra le correnti marine delle acque del Mediterraneo e dell'Atlantico ha portato all'incontro tra le due sirene: Partenope e Yemanjá.
Proprio quest'ultima è al centro della mostra 'Jorge Amado e la Sirena di Bahia', della fotografa e antropologa Patrizia Giancotti, che ci permetterà di assaporare il fascino afro-brasiliano del culto del candomblé di Bahia, culto che si è radicato in ogni aspetto della vita quotidiana della sua gente. Il suo lavoro e la passione per questa città e le sue culture, ha favorito la collaborazione con il famoso scrittore brasiliano Jorge Amado e il connubio tra queste due arti: letteratura e fotografia. L'attenzione della Giancotti si sofferma, attraverso più di 100 scatti, principalmente sulle donne e sulle loro funzioni nel culto; esse infatti sono custodi della tradizione e dei segreti dei rituali religiosi del loro popolo, parallelamente alla figura della dea Yemanjá che è figura preminente rispetto alle altre divinità maschili, essendo lei la Madre. Le donne del candomblé, difatti, sono le sacerdotesse e le intermediarie indirette nel rapporto tra la gente e il mondo sovrasensibile.

Sempre ispirato al candomblè, è il grande fotografo e scultore di Bahia Mario Cravo Neto, che sarà presente a Napoli con la multivisione 'Larojé' (2000), invocazione in lingua yoruba al dio Exù, il più umano tra le divinità Orixàs, figlio di Yemanjá, dea delle acque. Exù è la divinità che presiede all'estasi mistica di coloro che celebrano il suo rito, dio che unisce in sé le caratteristiche di Dioniso ed Ermes: caratterizzato da una forte sessualità ma nel contempo astuto, funge da diretto intermediario tra gli uomini e gli altri Orixàs, e tra loro stessi. 'Larojé' è interamente incentrato sulla complessa e multiforme figura di Exù, che Cravo Neto rivede e ricerca simbolicamente nella gente che popola le strade della sua città, Salvador di Bahia. Nelle sue opere, l'artista mescola la mistica di questi riti, d'origine africana e con influssi cattolici, alla mitologia greca e alla psicologia freudiana.

Religione come cultura popolare, popolare come le strade di Napoli, fonte d'ispirazione del fotografo Eugenio Bojano e della sua opera che presenterà nella mostra 'In strada'. Ha vissuto per lavoro molto tempo all'estero, principalmente tra l'Inghilterra e il continente americano, proiettato quindi in una realtà totalmente differente da quella che aveva lasciato. Egli ha infine recentemente deciso di compiere un viaggio di riscoperta e riesplorazione della Napoli odierna; viaggio che si è poi tramutato in una sorta di ritorno al passato, ai sapori, agli odori e ai suoni della terra della sua infanzia. Per le strade napoletane, egli ha constatato la natura immutabile e costante della cultura e delle abitudini dei suoi abitanti.

Affascinante figura quella che ci offre 'Qualcosa esiste di Zhao', mostra di alcuni dei lavori che costellano il lungo percorso artistico di Zhao, pittore e scultore napoletano, nonché archeologo. La sua passione per l'antico e per la sua riscoperta influenza e caratterizza, oltre ovviamente il suo pensiero, anche la sua produzione artistica. Molto raramente presente in eventi pubblici e mostre, l'artista napoletano ci fornisce ora occasione di entrare nel suo mondo, in cui ogni oggetto in apparenza semplice assume molteplici significati simbolici e acquista, ai nostri occhi, una nuova rilettura e posizione nella sfera dell'immaginario.

L'inaugurazione delle mostre avverrà il 9 luglio, ore 19.00. Le mostre saranno visitabili fino al 30 luglio.

Alle mostre si accompagnano altri eventi:
* lo spettacolo (danza e musica) con 50 giovani artisti del famoso Projeto Axé (3 luglio ore 21), ispirato alle 'annunciazioni' che associano il sogno dell'arte alla pedagogia del desiderio: arteeducazione per i meniños de rua, i 'bambini di strada' che pullulano nelle città brasiliane;
* la proiezione in anteprima del videosaggio Parola Incanto (con Caetano Veloso, Gilberto Gil e Antonio Tabucchi) di Giorgio Baratta, Giulio Latini e Bernhard Pfletschinger, preceduto da un'affabulazione di Isabella Carloni (23 luglio ore 19);
* il concerto-sorpresa di Vinicio Capossela (23 luglio ore 21) che conclude il ciclo di manifestazioni ispirate alla 'spirito musicale creativo' del contrappunto tra Napoli e Bahia: ospite Vinicius de Menezes, eroe buono del futebol napoletano.

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