Galleria Folini Arte Contemporanea
Chiasso
via Livio, 1
+41 0916830188 FAX +41 0916830188
WEB
Paolo Gioli
dal 9/9/2004 al 23/10/2004
+41 (0)91 683 01 88 FAX +41 (0)91 683 01 88
WEB
Segnalato da

Renato Folini



 
calendario eventi  :: 




9/9/2004

Paolo Gioli

Galleria Folini Arte Contemporanea, Chiasso

Polaroid in Bianco e nero e a colori 1987-1998. La mostra presenta un significativo insieme di opere Polaroid su carta da disegno che datano dalla fine degli anni Ottanta alla fine degli anni Novanta: un possibile percorso all'interno della vasta opera di Paolo Gioli che, costantemente improntata alla sperimentazione linguistica, riflette insistentemente sui generi classici della storia dell'arte – nudo e volto umano in primis, ma anche natura morta e paesaggio – sempre discutendoli e predisponendoli a una possibile attualizzazione nella contemporaneita'.


comunicato stampa

Polaroid in Bianco e nero e a colori 1987-1998

La mostra presenta un significativo insieme di opere Polaroid su carta da disegno che datano dalla fine degli anni Ottanta alla fine degli anni Novanta: un possibile percorso all'interno della vasta opera di Paolo Gioli che, costantemente improntata alla sperimentazione linguistica, riflette insistentemente sui generi classici della storia dell'arte – nudo e volto umano in primis, ma anche natura morta e paesaggio – sempre discutendoli e predisponendoli a una possibile attualizzazione nella contemporaneità.

Nella mostra sono presenti in particolare alcuni studi sul volto umano (Maschere, Volti, Confinati) e sulle mani, e opere dedicate alla natura (Lastre, Fiori secchi). Il materiale Polaroid, sia a colori che in bianco e nero, dialoga con la carta da disegno proponendo l'idea di impronta materica, di fondamentale importanza concettuale nella pratica della fotografia contemporanea.

Gioli, pittore, film-maker, fotografo, appartiene a quella generazione di artisti che fra anni Sessanta e Settanta sia in Europa che negli USA scelsero la fotografia, il cinema oppure il video come nuovi strumenti di lavoro sui quali misurare e rinnovare i codici dell'arte. In particolare, si devono a lui molte ricerche innovative attuate attraverso la riscoperta e l'uso radicale del foro stenopeico quale principio fondante della fotografia e di camere autocostruite o oggetti trovati utilizzati come camere in luogo delle apparecchiature industriali; l'impiego “alternativo” di materiali Polaroid a colori e in bianco e nero in cerca dei valori materici della fotografia (trasferti su carta da disegno, seta serigrafica, con acrilico e rosso d'uovo, matita, tela, composizioni di più Polaroid in un' unica ripresa, sperimentazioni e indagini sui processi di sviluppo); il Cibachrome, impiegato come supporto in sé o utilizzato insieme alla Polaroid; la tecnica del fotofinish sottoposta a una personale rivisitazione in fitte ricerche sui segni, il movimento,la scrittura, la luce.

La figura di Gioli costituisce, all'interno della storia della fotografia sia italiana che internazionale, una sorta di ponte fra le arti classiche, di cui conserva memoria, e le arti tecnologiche, che egli interroga negli aspetti più intimi; fra l'insistenza sugli aspetti ancora manuali della fotografia e del cinema, da un lato, e la progettazione concettuale e il gesto, dall'altro. Uno dei fautori del rinnovamento della fotografia contemporanea, presente nelle più importanti storie della fotografia e riconosciuto come maestro, Gioli ha ricevuto ampio riconoscimento internazionale.

Paolo Gioli nasce a Sarzano di Rovigo nel 1942. Formatosi come pittore, nella seconda metà degli anni Sessanta opera fra Venezia, dove conosce Vedova e Santomaso, e New York, dove incontra in modo diretto l'Espressionismo Astratto, la Pop Art, il New American Cinema. Di ritorno in Italia, dal 1969 al 1975 vive a Roma, nel periodo che vede attivi Schifano, Angeli, Festa. Gioli affianca alla pittura e al disegno la serigrafia e la litografia, e poi il cinema e la fotografia utilizzando camere con foro stenopeico e riportando l'immagine meccanica alle sue più essenziali radici storiche e filosofiche (in seguito farà però uso anche di camere ottiche). Entra in rapporto con la Cooperativa Cinema Indipendente, intorno alla quale operano Alfredo Leonardi, Gianfranco Baruchello, Massimo Bacigalupo. Presenta i suoi primi film al FilmStudio, realizza anche fotografie e film da immagini video, e a partire dal 1973 inizia a utilizzare la tecnica del fotofinish, rivisitata creativamente. Dal 1976 al 1981 vive a Milano. Nel 1977 inizia a utilizzare il materiale Polaroid e mette a punto tecniche di trasferimento su supporti diversi, principalmente la carta da disegno e la seta, e dal 1979 fa anche uso del Cibachrome. Nel 1984 fa ritorno a Rovigo. Dal 1989 vive a Lendinara di Rovigo, continuando a occuparsi di fotografia e di cinema. Accanto alla produzione pittorica, serigrafica, litografica, fotografica, dai primi anni Settanta a oggi ha realizzato più di trenta film sperimentali.

Ha esposto in mostre personali e collettive in innumerevoli gallerie private e pubbliche e sedi museali italiane, europee, statunitensi fra cui: galleria Il Diaframma (Milano), galerie Michèle Chomette (Parigi), Istituto per la Grafica/Calcografia (Roma), Musée Nicéphore Niépce (Chalon sur Saône), Centre Georges Pompidou (Parigi), Musée Reattu (Arles), Palazzo Fortuny (Venezia), Museo di Storia della Fotografia Fratelli Alinari (Firenze), Galleria Comunale d'Arte Moderna (Bologna), Palazzo delle Esposizioni (Roma), Fondazione Cini (Venezia), Palazzo della Triennale (Milano), Stadtmuseum (Monaco), National Gallery of Art (Washington), Art Institute of Chicago (Chicago), Museum of Fine Arts (Houston), Biennale Internazionale d'Arte (Venezia).

Principali cataloghi personali e monografie:
Dadathustra (libro litografico), R. Bulla, Roma 1975.
P. Dragone, Paolo Gioli. Imagery di un immaginatore di immagini, Il Diaframma, Milano 1977.
A. Gilardi, Paolo Gioli. Spiracolografie, Il Diaframma, Milano 1980.
F. Di Castro, P. Berengo Gardin, R. Pace, V. Fagone, Il punto trasparente – grafie, De Luca, Roma 1980.
P. Jay, M. Chomette, J. F. Chevrier, Paolo Gioli. Hommage a Niépce 1833-1983, Musée Nicéphore Niépce, Chalon sur Saône 1983.
V. Fagone, Il volto inciso, Comune di Volterra 1984.
R. Valtorta, Obscura. La natura riflessa, Electa, Milano 1986.
M. Moutashar. I. Zannier, C. Gattinoni, Autoanatomie, Alinari/Musée Reattu, Firenze/Arles 1987.
P. Costantini, I. Zannier, Gran positivo nel crudele spazio stenopeico, Alinari, Firenze 1991.
C. Gattinoni, R. Valtorta, Sconosciuti, Art&, Udine 1995.
R. Valtorta, Paolo Gioli. Fotografia dipinti grafica film, Art&, Udine 1996.
E. Renner, N. Spencer, Paolo Gioli, numero monografico di “Pinhole Journal”, n. 12, agosto 1996.
Christian Lebrat, Paolo Gioli. Selon mon oeil de verre, Les Cahiers de Paris Experimental, n. 10, Paris 2003.

Principali collezioni pubbliche e private:
B. Hartcamp (Amsterdam), International Polaroid Collection (Cambridge, Massachussets), Musée Nicéphore Niépce (Chalon sur Saône), Musée National d'Art Moderne, Centre Georges Pompidou (Parigi), Art Institute of Chicago (Chicago), Museum of Modern Art (New York), Museo di Storia della Fotografia Fratelli Alinari (Firenze), Musei Civici (Modena), Centro Studi e Archivio della Comunicazione (Parma), Galleria d'Arte Moderna Ca' Pesaro (Venezia), Rockfeller Foundation (New York), P. Vampa (Roma), F. Castelli (Milano), Fondazione Re Rebaudengo (Torino), Museo di Fotografia Contemporanea (Cinisello Balsamo-Milano).

Inaugurazione: 10 settembre 2004 ore 18.00

Catalogo: a cura di Roberta Valtorta e Domenico D'Oora (testi in italiano e inglese)

Periodo: Dall' 10 settembre al 23 ottobre 2004

FOLINI ARTE CONTEMPORANEA
Via Livio 1, CH-6830 Chiasso

IN ARCHIVIO [23]
Domenico D'Oora
dal 31/5/2012 al 29/6/2012

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede