Vitamin Arte Contemporanea
Torino
via V. Andreis, 18/10 (Cortile dei Ciliegi)
011 4338836
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Color Theory
dal 22/9/2004 al 20/11/2004
011 8136006 FAX 011 8136006
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Vitamin Arte Contemporanea




 
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22/9/2004

Color Theory

Vitamin Arte Contemporanea, Torino

La mostra focalizza l'attenzione sulla natura ambigua di un ampio numero di definizioni che si riferiscono ai termini 'colore' e 'teoria'. Il soggetto e' stato molto dibattuto come uno dei mezzi per esaminare le forme di arte informale; questa mostra indaga invece l'uso del colore tra opere d'arte assolutamente oggettive mirando a rappresentare il potenziale narrativo (conscio e subconscio) della teoria del colore nell'arte visiva. Con rigore formale e con la giusta dose di humour, 7 artisti rivelano come la teoria del colore rappresenti un aspetto dinamico dell'arte contemporanea, mutando in sincronia con i tempi ma rimanendo simultaneamente in connessione con il passato. Opere di scultura, pittura, video e suono, a cura di Franklin Sirmans


comunicato stampa

A cura di Franklin Sirmans

Il clima attuale dell'arte visiva è dominato da un momento di vivace passione per la teoria e per le definizioni. Finora nel nuovo millennio non c'è uno stile o un genere che sia dominante. Color Theory focalizza l'attenzione sulla natura ambigua di un ampio numero di definizioni che si riferiscono ai termini ''colore'' e ''teoria'', specialmente in relazione con l'arte visiva contemporanea. Il colore è diventato parte integrante della produzione dei quotidiani solamente negli ultimi 20 anni. E tuttavia è sempre stato un aspetto dell'arte visiva. Mentre il termine colore nel dibattito dell'arte contemporanea in questo momento porta con se diversi significati, da quello formale a quello razziale, Color Theory vuole incamminarsi lungo una sottile linea di confine tra quanto visto e quanto osservato attentamente. Hai visto quello? O, hai visto veramente quello?

Molto di quanto vediamo nel lavoro dei giovani artisti sfugge ad una facile definizione. Color Theory ritorna ai fondamentali. In che maniera il colore influenza un'opera d'arte? E poi, è una influenza positiva? Mentre i colori splendenti, saturi, ed il tono sono diventati la norma in questo nostro mondo sempre piu digitale, anche i colori caldi, freddi e naturali sembrano giocare il loro ruolo. Tutti gli artisti presentati in Color Theory trovano nuovi modi di fare arte e il colore è parte integrante di questa loro operazione.

Il video di Jeremy Bailey, l'unico video presentato in mostra, ci colloca proprio dove vogliamo trovarci: nel mezzo di una discussione tra il ''bello'' ed il ''teorico'', ''l'estetica'' e la ''concettualita' ''. Facendo ricorso ad una tecnologia web, il video di Bailey che lo riproduce nella sua action-painting, si immerge nel punto di contatto tra la ''mano d'artista'' e la riproduzione meccanica. Il grande disegno di William Cordova che riproduce un autocarro con dei graffiti non solo riflette le attenzioni del giovane artista verso le forme di arte clandestina, ma tiene conto anche del concetto di scelta accompagnata dall'opportunità che è parte dell'azione del graffitismo. Lo stile selvaggio di Cordova è ulteriormente accentuato dalla disposizione del colore all'interno del soggetto del suo disegno, come se il camion fluttuasse in un mare di bianco. Le donne nei disegni di Chitra Ganesh sono spesso fluttuanti. Mentre molto del suo lavoro si è concentrato sull'eroismo delle figure femminili, i colori dell'artista collocano le sue donne all'interno dell'impalcatura delle donne di colore, in particolar modo indiane, e dei loro viaggi ora fantastici ora terreni. Allo stesso modo, Kevin Ei-Ichi DeForest è coinvolto nella teoria del colore attraverso i temi della definizione e delle relazioni sociali. Nella sua serie continua di copertine di dischi, DeForest rappresenta e indaga la sua biografia di mezzo-Giapponese e mezzo-Canadese in una cultura meticcia. Wangechi Mutu riesce a renderci magiche immagini di colore nei suoi collages di disegni su velluto. Le sue figure, rappresentate in maniera appena riconoscibile, sembrano provenire da un altro mondo, e i loro corpi sembrano mascherare gli effetti di una sorta di catastrofe. Gli acuti ritratti di uomini in costume di Jeff Sonhouse, o di uomini che indossano una maschera, ci suggeriscono quelle finzioni che ci consentono di affrontare questo mondo ostile. Amplificati dal colore i ritratti di Sonhouse portano i grandi temi dell'umanità ad un livello supremo, abbandonando i temi della razza e del luogo per rappresentare senza differenze un essere umano che ha vissuto l'apocalisse e continua a vivere. Mentre le figure di Mutu sembrano essere rinate da una morte bellissima, e quelle di Sonhouse sembrano armate per l'inevitabile, le sculture di Roberto Visani ricavate dall'assemblaggio di armi usate sembrano volere interpretare la violenza del nostro momento.

Il soggetto è stato molto dibattuto come uno dei mezzi per esaminare le forme di arte informale; questa mostra indaga invece l'uso del colore tra le opere d'arte assolutamente oggettive. Sottolinenando il rigore formale di un gruppo di artisti di oggi, la mostra mira a rappresentare il potenziale narrativo (conscio e subconscio) della teoria del colore nell'arte visiva. Con rigore formale e con la giusta dose di humour, i 7 artisti in mostra rivelano come la teoria del colore rappresenti un aspetto dinamico dell'arte contemporanea, mutando in sincronia con i tempi ma rimanendo simultaneamente in connessione con il passato. Assieme, la coesione di scultura, pittura, video e suono rivela una visione dell'inaccessibile, con la costante allusione alla definizione del termine ''arte contemporanea'' nella sua massima accezione.

Franklin Sirmans, 2004

Artisti:
Jeremy Bailey
William Cordova
Kevin Ei-Ichi Deforest
Chitra Ganesh
Wangechi Mutu
Jeff Sonhouse
Roberto Visani

Immagine: William Cordova

Inaugurazione: Giovedi' 23 settembre 2004, ore 18.30 - 21

VITAMIN Arte Contemporanea
Cso S. Maurizio 73 /b Torino 10124
Martedi' - Sabato 16 - 19.30 o su appuntamento

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