Palazzo della Pretura
Castell'Arquato (PC)
Piazza del Municipio
0523 803091
WEB
s.Finiti dall'arte
dal 25/9/2004 al 17/10/2004
WEB
Segnalato da

Valente




 
calendario eventi  :: 




25/9/2004

s.Finiti dall'arte

Palazzo della Pretura, Castell'Arquato (PC)

La mostra si propone di presentare una vasta panoramica su diversi periodi e modalita' dell'arte contemporanea, a partire dall'analisi e dalla condizione del lavoro artistico.


comunicato stampa

Sul lavoro e altri travagli

La mostra si propone di presentare una vasta panoramica su diversi periodi e modalità dell'arte contemporanea, a partire dall'analisi e dalla condizione del lavoro artistico.
Il temine lavoro - che va inteso come accezione economico-simbolica - consente di esporre "manufatti" di artisti che, operando con gli strumenti dei loro campi, sono ormai transitati dalle forme specificatamente artistiche a quelle più generali della comunicazione, raggiunte mediante un progressivo affinamento delle relative modalità e con la compilazione di un corpus di segni e di simboli.
Partendo dal riconoscimento che tutta la produzione artistica assume i connotati sempre più evidenti di una storia dell'arte applicata, l'esposizione fissa l'attenzione su quella che ormai viene definita l'industria artistica tardo-contemporanea, in cui la produzione diventa sempre più una lavorazione di forme e un'esasperazione del lavoro storico, confermando che il prodotto finale è un qualcosa di "manifatturato" (ma pur sempre fortemente "sociologico"), per la cui realizzazione sono stati impegnati gli strumenti dell'artigianato e della ricerca, del sapere scientifico-tecnologico e del mestiere di coloro che sanno trasfigurare e fondere in senso estetico gli elementi segnici e plastici dell'oggetto. E' questa la conferma della teoria secondo la quale il ruolo dell'artigiano intellettuale contemporaneo è orientato a rappresentare una situazione in cui la lavorazione tecnica dell'opera e la legittimazione formale dei segni coincidono, toccando dei livelli di specializzazione che sono altamente indicativi per la nostra attualità.
La tradizione dell'arte applicata notoriamente si presenta come un lavoro sulla materia, che una volta poteva essere il legno come l'avorio, il ferro come l'oro, la carta come il materiale edilizio. Ora, con l'introduzione dello strumento tecnologico avanzato, le fasi di realizzazione del lavoro si sviluppano di più nelle capacità progettuali del prodotto e quindi il tempo dedicato all'esperienza diventa più concettuale e mentale. In altri termini, si vuol dire che il laboratorio visivo, introdotto dalle tecnologie per la lavorazione dell'immagine, si connota come una sorta di officina immateriale, una bottega invisibile, miniaturizzata e collegata in rete. Se la sfera dell'arte applicata un tempo comprendeva arredamento della casa, carte da parati, vetri, edizioni librarie, tessili, etc., oggi, nell'età post-industriale, lo styling, entrato a far parte di qualsiasi oggetto della vita quotidiana, comprende anche la progettazione pittorica e le sue forme di esecuzione, la scultura e anche l'installazione tanto cara all'arte concettuale post-duchampiana.
Dopo il transito della medialità e soprattutto dopo l'affacciarsi (sul piano più sociologico) negli anni Ottanta dei rappresentanti delle ditte e delle aziende, che hanno costituito il contesto delle Media.comm, oggi l'arte non è più riconoscibile in quanto tale: troppo palese il passaggio di tutti gli strumenti artistici manifestatosi verso la comunicazione generalizzata. Il fenomeno a cui abbiamo assistito è come un "getto della spugna" da parte dell'arte, che ha accettato la condizione di essere ormai totalmente finita, almeno relativamente all'autonomia del suo senso. Conseguentemente, nello spazio di Castell'Arquato, l'arte accetta di essere "cosa tra le cose". Solo così, dopo essersi arresa a divenire apologia dell'industria culturale, essa si sforza di trovare una nuova posizione critica nei confronti dell'orizzonte antropologico artificiale, minaccioso e omologante, che acquista sempre più terreno sotto i nostri piedi.

Artisti partecipanti: Anonima-di-chi-sì-lu-son, Baggi representative, Enrico Bentivoglio, Tullio Brunone, Carlo Caloro, Carmine Calvanese, Cast, Ezio Cuoghi, Santolo De Luca, Theo Gallino, G. P. Mutoid, Heinrick Gresbeck, Lello Lopez, Luca Matti, Andrea Neri, Claudio Spoletini, Silvano Tessarollo, Vittorio Valente

A cura di: Gabriele Perretta

Coordinamento: Roberta Castellani - Fondazione D'Ars-Oscar Signorini - Milano

Promozione: MIM Museum in Motion, Castello di San Pietro, San Pietro in Cerro (PC)
Sostegno: Franco Spaggiari, COPROMET s.p.a. e Banca di Piacenza
Patrocinio: Comune di Castell'Arquato, Provincia di Piacenza, Regione Emilia Romagna, Musei del Piacentino, Associazione Castelli del Ducato PR e PC

Inaugurazione: domenica 26 settembre 2004 - ore 11,00

Orari: sabato e festivi, dalle 11 alle 12,30 e dalle 15 alle 19

Organizzazione: Fondazione D'Ars - Oscar Signorini - Milano - tel. 02860290

Immagine: Vittorio Valente, Virus 2003

Antico Palazzo della Pretura - 29014 Castell'Arquato (PC)

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