Galleria Statale d'Arte Straniera
Sofia
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Depero futurista
dal 24/9/2004 al 21/10/2004
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pressmart


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Fortunato Depero



 
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24/9/2004

Depero futurista

Galleria Statale d'Arte Straniera, Sofia

1914-1948. Il Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto organizza una mostra su Depero a Sofia. Non si tratta soltanto di una parata di opere dell'artista di Fondo - 74 tra tele, arazzi, manifesti, sculture, disegni e oggetti di scena - ma di un progetto culturale organico, che prevede anche la collaborazione dei due istituti nel settore della didattica museale.


comunicato stampa

Il Mart, Depero e il futurismo in Bulgaria

Il Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto organizza una mostra su Depero a Sofia. Collaborazione inedita anche nel campo della didattica museale.

Dopo 5 anni dalla mostra "Depero Futurista" a Miami, il Mart collabora di nuovo con il Ministero degli Affari esteri e la Provincia autonoma di Trento per un progetto espositivo e culturale incentrato sul grande artista trentino.

A Depero futurista 1914-1948, in visione a Sofia, alla Galleria Statale d'Arte Straniera dal 25 settembre al 31 ottobre 2004, partecipa anche l'Ambasciata d'Italia e l'Istituto italiano di cultura della capitale bulgara.

Non si tratta soltanto di una parata di opere dell'artista di Fondo - 74 tra tele, arazzi, manifesti, sculture, disegni e oggetti di scena - ma di un progetto culturale organico, che prevede anche la collaborazione dei due istituti nel settore della didattica museale.
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La mostra, che sarà inaugurata il 23 settembre alle 18, si divide in tre sezioni: Deperofuturista, Deperomagico, Deperointernazionale.

Deperofuturista

La prima sezione si apre con i "complessi plastici", tra i quali Complesso di fili giranti, del 1915, o Vegetazione a deformazione artificiale, dell'anno successivo. Schizzi realizzati in seguito con materiali poveri (fili metallici, vetri, cartoni, carte veline) che racchiudono il sogno di un'opera d'arte totale, capace di inglobare tutti i linguaggi della ricerca artistica, dalla pittura alla scultura, alla musica, all'architettura. Realizzati con meccanismi capaci di farli muovere, i complessi plastici muovono dalle teorie espresse nel manifesto Ricostruzione futurista dell'universo, del 1915. La necessità - già auspicata da Boccioni - era quella di aprire le forme per incorporarvi la vita; gli stessi materiali usati nei complessi plastici mettono in comunicazione le discipline dell'arte, dalla pittura alla scultura, dall'architettura al design, alla musica.

L'automa serve per "drammatizzare il palcoscenico - scrive Depero nel 1927 - per sdoppiare, moltiplicare un personaggio nelle sue varie dimensioni." Nuovo personaggio-tipo delle sue tele, l'automa di Depero parte da forme geometriche elementari, come il cono, il cubo, il cilindro. La scomposizione dinamica delle forme e la simultaneità della visione permettono di progettare uno spazio atemporale, quasi metafisico, in cui gli automi "recitano". La prima apparizione dell'automa è nello Chant du rossignol, il balletto commissionato nel 1916 a Depero da Sergei Diaghilev, e poi nei Balli plastici, nati dalla collaborazione con Gilbert Clavel. Il movimento sulla scena dell'automa è meccanico e rigido. Costretti da un'intelaiatura di ferro, questi personaggi si muovono come le marionette: un richiamo ai valori dell'infanzia, del sogno, del mito, del gioco, del magico.

Deperomagico

Tra il 1918 e il 1930 la pittura di Depero si fa portavoce di un nuovo valore narrativo, che trova fondamento nell'estetica del magico. Nella sua pittura sembrano rivivere miti favolosi ispirati al repertorio di leggende e fiabe infantili. Sotto il segno del magico si gioca una seconda grande stagione pittorica di Depero: una congerie fantastica di creature, animali, oggetti dalle sembianze meccaniche, sempre ridondante dal punto di vista compositivo. Una sorta di horror vacui trasforma lo spazio della sua pittura in un continuum rutilante di forme e colori.

Parallelamente Depero, ritornato a Rovereto nel 1919, finita la guerra, dà vita a un suo grande sogno, quello di aprire una casa d'arte futurista, specializzata nel settore della grafica pubblicitaria, dell'arredo e delle arti applicate e, in particolare, in quello degli arazzi, i "quadri di stoffa" per dirla con Depero. Nel 1921 la casa d'arte futurista Depero lavorava a pieno ritmo, e la produzione si differenziava in vari settori. Alla mostra sono quindi esposti, oltre ad arazzi come Danza di diavoli, del '22, anche cuscini, giocattoli, cartelloni pubblicitari e bozzetti teatrali.
"Scopo di questa mia industria d'arte - scrisse Depero - è in primo luogo di sostituire con intenzioni ultramoderne ogni tipo di arazzo-gobelin, tappeti persiani, turchi, arabi, indiani, che oggi invadono qualsiasi distinto ambiente". Il sogno di Depero, una volta avviata la casa d'arte, era quello di trasferirla la in una città più importante, così da poterne favorire lo sviluppo. Inizialmente pensa a Milano, ma nel giugno del 1927 si convince che c'è un unico paese che avrebbe potuto permettere l'industrializzazione della sua arte: gli Stati Uniti d'America.

Deperointernazionale

Nel 1928, dopo i successi ottenuti nelle principali esposizioni nazionali e internazionali (Monza 1923, 1927, Parigi 1925, Venezia 1926), Fortunato Depero e Rosetta si trasferiscono a New York. Il loro soggiorno negli Stati Uniti dura ventiquattro mesi, dal novembre del 1928 all'ottobre del 1930.

L'impatto con New York è entusiasmante, ma nello stesso tempo difficile. Qui Depero apre la Depero's Futurist House, una sorta di filiale americana della casa d'arte di Rovereto.

L'artista trentino nutre grandi speranze per la commercializzazione su larga scala delle sue opere. Ma il mercato, diversamente da quanto egli aveva immaginato, non è per nulla interessato a questi oggetti. L'insuccesso e le conseguenti difficoltà economiche sono causa di contrasti all'interno della casa d'arte e nei primi mesi del 1929 la società viene sciolta.

Nell'ottobre del 1930, costretto dalle difficoltà economiche, rientra in Italia, a Rovereto. Seguono anni di grande isolamento. Nel 1948 tenta nuovamente la fortuna in America, ma il suo viaggio si rivela ben presto più difficile di quello del 1928. Il ritorno in Italia è ancor più deludente. Sopravvissuto a molti amici futuristi, Depero è una voce isolata nel dibattito nazionale. Il futurismo, per anni congelato dalla critica a causa dei supposti legami con il regime, inizia timidamente a ottenere una prima storicizzazione attraverso alcune mostre molto importanti, come quella del 1950 alla Kunsthaus di Zurigo dedicata alle avanguardie italiane, "Futurismo e pittura metafisica", cui partecipa anche Depero.

Negli anni cinquanta progetta e realizza, grazie anche alla collaborazione del Comune di Rovereto, il primo museo del futurismo italiano, una curiosa e intelligente consacrazione della sua opera. Muore nel 1960 a Rovereto, lasciando alla città, in eredità morale e culturale, tutto il suo patrimonio.
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La didattica del Mart a Sofia

Giovedì 21 ottobre presso l'Istituto italiano di cultura di Sofia la dott.ssa Denise Bernabè (Sezione didattica - Area Formazione) e il dott. Carlo Tamanini (Sezione didattica - Area Scuola) terranno un seminario formativo. La giornata è destinata ai funzionari dei musei di Sofia e della Bulgaria, ai direttori e agli insegnanti di storia dell'arte delle principali scuole della capitale (tra le quali tutte quelle con insegnamento della lingua italiana), agli specialisti dei Ministeri dell'Istruzione e della Cultura, ai docenti di museologia e museografia e agli studenti universitari.

Venerdì 22 ottobre si svolgerà invece un laboratorio didattico su Depero, che coinvolgerà un gruppo di bambini (dagli 8 ai 10 anni) della scuola con insegnamento della lingua italiana di Sofia-Gorna Banja. Sarà l'occasione per una dimostrazione del modello operativo sviluppato dal Mart in più di 20 anni di attività didattica, basato su teorie di riferimento e scelte metodologiche volte a fare dei laboratori esperienze capaci di sviluppare competenze artistiche, sociali e trasversali per accedere alla comprensione di forme significative della cultura del nostro tempo.

Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
MartRovereto
Corso Bettini n. 43,
38068 Rovereto (Trento)

Aperto tutti i giorni - Chiuso il lunedì

Ingresso: intero 8 euro, ridotto 5 euro

Informazioni/ prenotazioni: 800 397760

Attività didattica: per le scuole, tel. 0464 454108 - per gli adulti, tel. 0464 454154

Ufficio stampa:
Antonella Lacchin - Villaggio Globale International 041/5904234
Luca Melchionna - Mart 0464. 454127

Nell'immagine: Il motociclista (Solido in velocità) - 1923.

Sofia, Galleria Statale d'Arte Straniera, 25 settembre - 21 ottobre 2004

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