Nuovo Teatro delle Commedie
Livorno
via Terreni, 5
0586 404021

Yonel Hidalgo Perez
dal 8/10/2004 al 9/11/2004
0586 404021

Segnalato da

dini alessandra




 
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8/10/2004

Yonel Hidalgo Perez

Nuovo Teatro delle Commedie, Livorno

Le opere in mostra, mentre riassumono le tappe fondamentali delle ricerche intraprese dall’artista negli ultimi anni, sono cariche ciascuna di tematiche a lungo meditate sulle debolezze umane, indagate nel particolare contesto cubano ma che, a ben vedere, possono definirsi universali come, ad esempio, l’attaccamento alle cose materiali.


comunicato stampa

Al di la' di noi
a cura di Alessandra Dini

Comune di Livorno in collaborazione con La Casa del Teatro, nell'ambito del progetto Nuovo Approdo.

Inaugurazione sabato 9 ottobre ore 18

Il progetto Nuovo Approdo è lieto di poter ospitare, per il suo secondo appuntamento espositivo, Yonel Hidalgo Perez artista cubano che, con la sua poetica, testimonia un punto di vista personale sul concetto di teatro. Questa sua prima mostra in Italia concretizza pienamente un desiderio: in un disegno del 1998 dove l’ala progettata da Leonardo da Vinci si fonde con un autoritratto, Yonel sognava, come recita il titolo dell’opera, un Impulso sufficiente per raggiungere l’Europa e per poter conoscere da vicino le manifestazioni più interessanti della nostra cultura. Inaspettatamente negli anni successivi diversi viaggi lo hanno portato nel nostro continente; adesso però ha la possibilità di iniziare un dialogo con una tradizione a cui non appartiene ma che è interessato ad esplorare. Ancora una volta lo spazio del Nuovo Teatro delle Commedie è stato studiato in tutte le sue potenzialità, l’artista ha avuto modo di frequentare il foyer in diverse occasioni per progettare un percorso espositivo che fosse in armonia con l’ambiente.

Le opere selezionate, mentre riassumono le tappe fondamentali delle ricerche intraprese dall’artista negli ultimi anni, sono cariche ciascuna di tematiche a lungo meditate sulle debolezze umane, indagate nel particolare contesto cubano ma che, a ben vedere, possono definirsi universali come, ad esempio, l’attaccamento alle cose materiali. Questa insolita intimità che si crea tra uomo ed oggetto è la fonte di ispirazione per un’immagine ibrida dove il volto dell’artista si trasforma di volta in volta, in un divano, una carrozza o perfino un cane senza poter più distinguere con sicurezza dove inizia l’uno e dove termina l’altro. Nei quadri ad olio gli oggetti, che possono essere prelievi dal reale o costruiti appositamente per l’opera, occupano materialmente uno spazio ed innescano un corto circuito tra la loro presenza corporea e la rispettiva immagine pittorica. In questo percorso verso l’acquisizione da parte dell’immagine ibrida di una nuova tangibilità e concretezza, Yonel ha trovato una buona alleata nella scultura , una tecnica tradizionale come lo sono il disegno e la pittura, ma che è stata messa alla prova con l’uso di materiali insoliti quali gommapiuma e filo di rame. Infine in un modo assai semplice ma efficace i disegni stessi hanno acquistato il volume di cui difettavano con la decisione di esporli arrotolati o lungo la colonna centrale della sala, sfruttando così gli spigoli della superficie per far emergere le figure che vi si trovano a coincidere.

Un nucleo di opere presenti in mostra descrivono invece, in maniera differente, un’altra delle debolezze umane: la cessazione del pensiero critico. In Utopia de la comodidad ad esempio, con una scultura in gommapiuma dalle forme armoniose e morbide, Yonel ci parla della comodità falsamente acquisita, dell’inerzia psicologica che spinge le persone ad adagiarsi su modelli culturali prestabiliti senza metterli in discussione, assumendo come proprie quelle buone forme, nella cui ridondanza, come dice Eco, l’uomo si riposa senza sforzo. A trasformarsi in una poltrona è proprio la testa, la parte del nostro corpo che ha meno attinenza con il concetto di sedersi e che è invece la camera delle nostre idee. Nell’installazione Conflictos que habitan dentro un pensiero assillante affligge le sei teste in ferro che simbolicamente si auto - flagellano: essere legati ad una ideologia che non si evolve nel tempo costringe gli uomini ad una mutilazione del proprio essere.

Infine un’installazione leggera ed aerea accoglie il visitatore al centro dello spazio del foyer, in Al di là di noi Yonel rivisita il sistema tradizionale delle quinte teatrali con una serie di schermi trasparenti fra i quali il pubblico è invitato a passare per raggiungere la platea. E’ proprio durante questo attraversamento che la scena predisposta si anima e le persone che per pochi minuti si trovano sotto un riflettore, divengono attori inconsapevoli, si trovano al centro dell’azione. L’osmosi tra attori e spettatori è continua, i ruoli si scambiano con grande facilità, da un secondo all’altro, perché coloro che prima osservavano da fuori la scena sono ora costretti a passare dalla stessa esperienza, a mettersi in gioco a loro volta: la vita è davvero un grande palcoscenico. Senza l’uso di troppi artifici, Yonel ricorre al concetto di interattività con il pubblico, solo grazie ad esso l’opera può parlare. Così come per il teatro è importante la particolare magia che si crea con gli spettatori presenti in sala, anche per l’arte contemporanea questo confronto rimane fondamentale.


Yonel Hidalgo Perez (LasTunas, Cuba 1970), oltre alle numerose mostre personali tra cui: nel 1998 ''Utopia de la Comodidad'' presso la Galeria Juan David (La Habana) e presso il Museo Ignacio Agromonte (Camaguey) nel 2003 ''Indeterminacion unica costante del ser'' presso la Galeria Guaimaro (Camaguey) ha partecipato alla mostra collaterale ''El ultimo dibujo del siglo'' della Settima Biennale de La Habana, 2000

Orario di apertura: dal Lun. al Sab., dalle ore 16:00 alle 19:00. Ingresso gratuito

Nuovo Teatro delle Commedie
via G. M. Terreni 5, Livorno

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